AUTORE: Alexandra Benedict traduzione di: Riccardo Ferrigato
EDITORE: Newton Compton Editori
PAGINE: 288
PREZZO: € 9,90
GENERE: letteratura inglese, giallo, thriller
LUOGHI VISITATI: Inghilterra contemporanea
Un thriller adrenalinico che tieni incollati alle pagine, un
libro non privo di difetti ma super godibile.
Una famiglia, una casa enorme (Endgame House) dissidi, liti,
segreti, tanti segreti, e anche qualche delitto.
“Lily esamina il foglio con la poesia. […] e loro lì con quello stupido gioco. Il sonetto, però, la può avvicinare di un passo alla verità. Cos’altro potrebbe fare?”
Come da tradizione, per le feste di natale viene organizzato
un gioco, tanti indovinelli e piccoli misteri da scoprire per aggiudicarsi un
premio finale che questa volta sarà l’atto di proprietà di Endgame, zia Liliana
è sempre stata bravissima a preparare questi giochi e la protagonista Lily la
più brava a risolverli. Ma per Lily c’è una verità in più da scoprire, la
verità sul suicidio di sua madre avvenuto nel periodo natalizio di tanti anni
prima. Non mancano i colpi di scena! La narrazione procede come una serie di
scatole che si incastrano vicendevolmente, piano piano si scoprono i giochi, le
personalità e le rivalità, inutile dire che i cugini non sono molto affiatati
tra loro, non tutti almeno. A complicare ulteriormente le cose una tempesta di
neve che rende impossibile abbandonare la proprietà dove si è appena svolto un
delitto, il prima di una serie.
“«C’è un’altra cattiva notizia», dice Tom.
«Cosa, ancora?»
«L’ha sentito la signora Castle, alla radio. Qui intorno è tutto bloccato dalla neve. Non c’è modo di muoversi su nessuna delle strade principali. La polizia non può venire, e noi non possiamo andare da loro.»
«Siamo in trappola» conclude Lily. E anche se nessuno lo dice apertamente, sa che stanno entrambi pensando la stessa cosa: sono bloccati a Endgame in compagnia di un assassino.”
Come detto la narrazione è molto accattivante, tiene il
lettore incollato alle pagine, c’è la voglia di vedere come va avanti, chi è o
chi sono i colpevoli e anche i moventi. Non solo ma all’interno del libro
l’autrice ha inserito una serie di giochi ulteriori per il lettore ad esempio
ci sfida a trovare nel testo i titoli di ventidue romanzi, questo è l’unico
gioco a cui ho partecipato ne ho trovati cinque e solo perché a un certo punto
mi è balzato all’occhio un titolo di Agatha Christie.
Devo dire che ho guardato fin dall’inizio a questo libro
come un qualcosa di “commerciale” (in realtà tutti i libri sono commerciali, ma
penso di essermi spiegata), sicuramente non è privo di difetti ho riscontrato
alcuni clichè e soprattutto alcuni errori nei nomi ma nulla di particolarmente
grave o che rende impossibile la lettura, anzi nonostante io mi sia fatta, e
sono consapevole, influenzare dal preconcetto di libro commerciale è una
lettura che mi è piaciuta molto e che stra consiglio.
Sicuramente approfondirò questa autrice di cui ho già in
libreria “In treno con l’assassino” ma ho visto che ha scritto anche altri
romanzi un po’ sulla falsariga di questo e penso che possono piacermi.





