lunedì 18 marzo 2019

Le Storie di Olga di Carta - MISTERIOSA

TITOLO: Le Storie di Olga di Carta - MISTERIOSA
AUTORE: Elisabetta Gnone
EDITORE: Salani Editore
PAGINE: 192
PREZZO:14,90 €
GENERE:
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"Per diventare splendidi adulti occorre restare un po' bambini"
Continua la saga di Olga Papel (da tutti soprannominata Olga di Carta che per sua esilità  assomiglia appunto ad un foglietto di carta) la bambina che racconta incredibili storie che incantano, e insegnano tantissimo, tanto ai bambini quanto agli adulti.

Come detto si tratta di una saga che vede come protagonista Olga di Carta, i suoi amici e gli abitanti di Balicò (un meraviglioso paesino immerso nella natura). Dopo poche righe inizia il panico: vengono citati alcuni personaggi presenti negli altri romanzi e fatico a ricordare chi siano, qui entra in gioco tutta la maestria della scrittrice, con l'espediente di Mirina, una bambina di città che passerà qualche giorno a Balicò ospite di Mimma (la migliore amica di Olga) ogni personaggio viene "ripresentato" e così noi lettori possiamo rinfrescarci la memoria. E' meraviglioso ritrovare i personaggi e le atmosfere che caraterizzano tutta la saga di Olga di Carta, c'è qualcosa di magico in questo mondo.......
Il libro si caratterizza per bellissime descrizioni in particolare della fattoria Papel e del villagio di Balicò: 
"......camminava guardando per aria, senza notare i portoni colorati, le vie acciottolate invase dal sole, il rado viavai del paese, mai affollato, soprattutto d'estate, ché il caldo teneva la gente in casa; i fili del bucato tesi tra i vecchi muri screpolati; gli abbeveratoi del bestiame, scavati nei tronchi o nella pietra; le collane d'aglio e di cipolle appese fuori dalle finestrelle, le irte scalinate che portavano agli usci piccini delle abitazioni in salita, quelle aggrappate alla collina, i rampicanti fioriti, ronzanti di api........"
Come negli altri romanzi ritroviamo il consueto intreccio tra le vicende di Olga e dei suoi amici e degli abitanti di Balicò con le storie che Olga racconta. Questa volta i nostri amici (sì, perchè Olga, Bruco, Mimma, la sua amica di città Mirina, non possiamo non considerarli nostri amici, almeno io sono molto affezzionata a questi personaggi, ognugno con il proprio carattere e con il fortissimo legame di amicizia che li lega, che non posso non considerarli anche miei amici) si troveranno a dover affrontare le avversità della natura durante una gita in montagna. Oggetto del racconto di Olga, e quindi anche del romanzo, è la fantasia. La fantasia è qualcosa di meraviglioso e di prezioso, tipica dei bambini e di pochissimi adulti, perchè spesso crescendo la si dimentica.

"«Misteriosa spalancò gli occhi come avesse visto un fantasma».
«Perché?» chiese Mirina. 
«Perché, nascondersi nei disegni era vietato ai bambini,figuriamoci agli adulti. Quelli colti a fantasticare d'essere qualcun altro in un luogo che esisteva sulla carta, o sulla tela, erano consideratai dei pazzi. Persino pericolosi! Secondo Misteriosa, però, quel tizio non sembrava pericoloso......»"
La protagonista della nuova storia di Olga si chiama Misteriosa, una bambina che adora la fantasia, ed utilizza la capacità di entrare nei disegni, può trattarsi di qualunque tipo di disegno dai qudri alle locandine pubblicitarie. Misteriosa entra nei disegni e vive le avventure che questo consente: può essere un paeaggio invernale dove giocare con la neve e gli gnomi, può essere un'epica battaglia navale, può essere un quadro realizzato con la tecnica del puntinismo: qui Misteriosa può nuotare in un mare di puntini colorati e nascondersi dietro ad un puntino per vedere il mondo tutto di quel colore. Perché Misteriosa entra nei disegni? Per gioco, per impare cose nuove, per fuggire dalla realtà ma anche per capirla e farvi ritorno con maggior consapevolezza. Perché Misteriosa (e anche Olga, che in fatto di fantasia non è seconda a nessuno) insegna che la fantasia è bella, ma bisogna sempre tener conto anche della realtà, della necessità di farvi ritorno, e del confine tra i due mondi; entrambi importanti e belli proprio perché coesistenti. 

"«Non ho capito come si fa a entrare nei quadri» disse Mirina.
Dalle espressioni, Olga intuì che nessuno dei ragazzi aveva capito.
«Si passa dall'entrata» spiegò, «per entrare, e dall'uscita per uscire».

«Non è per niente chiaro» brontolò Mirina. «Parli come se ci fossero delle porte».
«Ci sono».
«Davvero? Dove?» 
«Bisogna cercarle. Anzi, a dirla per bene, non bisognerebbe mai perderle di vista. Sono esattamente tra la realtà e la fantasia. Misteriosa le trovava sempre. Si rifugiava nella fantasia quando voleva prendersi una pausa dalla realtà, ma aveva sempre ben chiaro il confine fra l'una e l'altra».
«E tu le sapresti trovare?» chiese Mirina corrugando la fronte; Bruco arriciò il naso, mentre Mimma storceva la bocca e Ari si grattava un orecchio.
«Lei?» rise Almaris ironico. «Scommetto che entra ed esce dai quadri come noi entriamo e usciamo da scuola!»."   

Il racconto è accompagnato da meravigliosi paper cut di Linda Toigo.

Non posso che consigliare il libro, come tutta la serie di Olga di Carta.
Olga di Carta è un personaggio fantastico, una bambina molto esile, ma tanto forte e coraggiosa, che incanta tutti con le sue storie, che non solo intrattengono ma sono fonte di insegnamento, come tutte le favole degne di questo nome.
Voi conoscete la saga e il personaggio di Olga?
Per il caso in cui ancora non la conosciate vi lascio la presentazione fatta ad inizio libro dalla stessa autrice:
"Olga Papel era una ragazzina silenziosa e gentile: esile come un foglietto di carta, aveva dodici anni e una dote speciale: sapeva raccontare magnifiche storie, che lei giurava d'aver vissuto personalmente. 
«Impossibile che siano vere!» sostenevano alcuni.
«Magari lo fossero!» sospiravano in molti.
«Lo sono! Lo sono!» giuravano gli altri.
Sta di fatto che, quando la giovane Papel attaccava un nuovo racconto, chi era vicino tendeva un orecchio, le finestre si dischiudevano, le voci nei cortili si acquietavano, volti incuriositi sbucavano da dietro il bucato e chi era un casa usciva, trascinandosi dietro una sedia.
«Perché mai racconterebbe storie tanto strane se non fossero vere?» si chiedeva la gente.
Riguardo a questo, la saggia Tomeo, barbiera del villaggio, aveva un'opinione interessante.
«Per vincere la paura» diceva.
«Paura di cosa?» chiedevano gli altri.
«Dei mostri che mette nelle sue storie, dei tutti abbiamo paura».
«E si può avere paura di crescere?»"      

lunedì 11 marzo 2019

UNA VITA DA LIBRAIO - SHAUN YTHELL

TITOLO: Una vita da libraio
AUTORE: Shaun Bythell - traduzione di Carla Palmieri
EDITORE: Einaudi - Collana Stile Libero Extra
PAGINE: 384
PREZZO di COPERTINA: € 19
GENERE: letteratura scozzese - diario/memoir
LUOGHI VISITATI: Galloway in Scozia
acquistabile su amazon: qui (link affiliato)



Perchè ho letto questo libro? Perchè l'ho visto su alcuni blog che seguo. Ho visto un libro con una copertina meravigliosa e un titolo intrigante (che promette di parlare di chi con i libri ci lavora e ci vive quotidianamente) ed è finito dritto dritto nella mia wish list, l'ho comprato e dopo molti mesi l'ho finalmente letto, praticamente senza saperne nulla perchè non ho letto alcuna altra recensione.

Una vita da libraio è il diario di Shaun Bythell che possiede una libreria, principalmente dell'usato, "The Book Shop" a Wigtown un paesino nel sud della Scozia.

Shaun Bythell è un libraio estremamente irriverente e realistico:
"....le persone che a Natale decidono di regalare libri usati sono quasi sempre tipi originali, per cui vale la pena di tenere aperto solo per il gusto di averci a che fare. Sono i clienti più interessanti che ho."
La prima cosa che mi ha colpita è come parla della sua realtà quotidiana e delle persone con cui entra in contatto: stiamo parlando di situazioni realmente accadute ma che sfiorano l'assurdo. Mi sono chiesta cosa possano pensare queste persone a rileggersi?! Molte persone hanno un comportamento particolare, e il Book Shop sembra avere una calamita per i casi umani e spesso divertenti. Un caso su tutti è l'eccentrica collaboratrice Nicky e il suo "venerdì del ghiottone" (di cui non dico nulla per non rovinarvi la sorpresa):
"Venerdì 7 febbraio
Splendida giornata di sole. Nicky si è presentata alle nove e tredici minuti con la tuta da sci nera che ha comprato per cinque sterline al mercatino dell'usato di Port William e che da novembre ad aprile è la sua divisa di ordinanza. Dentro quel coso imbottito e tutto d'un pezzo sempra un Teletubby che abbia perso la strada di casa."

The Book Shop possiede una propria pagina facebook: https://www.facebook.com/thebookshopwigtown/
Io l'ho visitata dopo aver finito di leggere il libro è molto interessante perchè si ritrovano molte delle cose di cui si parla nel libro. Ad esempio ci sono delle foto di Captain, il gatto cicciotello di Shaun e mascotte della libreria; vengono postate le cartoline che la libreria riceve settimanalmente; c'è anche la foto del kindle a cui Shaun Bythell ha sparato con un fucile da caccia.
E' bello poter visitare, anche solo virtualmente, un libro: perchè di questo si tratta, ed è una sensazione molto particolare. Ti rendi conto che Shaun Bythell esiste: ciò che viene raccontato nel libro si ripete quotidianamente, è la sua vita e volendo lo si può andare a trovare sia a Wigtown, magari durante il festival letterario, oppure virtualmente sui social.
Nel diario di un libraio possono mancare consigli di lettura? Assolutamente no, nel diario vengono citati moltissimi libri, alcuni molto curiosi e tra questi quelli che maggiormente mi ispirano e, neanche a dirlo, sono finiti nella mia wish list sono: "Anime morte" di Gogol, "La fattoria delle magre consolazioni" di Stella Gibbons e "L'uomo che guardava passare i treni" di Georges Simenon.

Nel libro Shaun Bythell viene fornita una panoramica dell'editoria inglese di come si stia evolvendo,
 della concorrenza spietata di Amazon e delle notevoli difficoltà che incontrano i librai, inglesi ma non solo. Viene anche dato conto di come procede al rifornimento della libreria perlopiù acquistando volumi da privati che hanno la necessità di disfarsi della propria libreria o di quella dei propri cari.

Il diario si chiude con un epilogo in cui viene dato conto dei fatti accaduti dopo la fine del diario sia nella vita di Bythell che nella cittadina di Wigtown, come se noi lettori fossimo degli abitanti del paese che si trovano lontani. Qui, come in altre parti del testo, mi è mancato qualcosa, mi sono sentita spaesata e ho avuto difficoltà a ricostruire tutti i pezzi del puzzle; secondo me mancano spiegazioni e collegamenti, soprattutto per quel che riguarda amici e conoscenti dello scrittore, spesso mi sono chiesta chi fossero e non riuscivo a collocarli nel quadro generale. Tutto ciò potrebbe esser dovuto ad una mia distrazione.

Verso questo libro nutrivo delle aspettative molto elevate che in parte sono rimaste deluse. Sono giorni che penso al libro e non mi ha soddisfatto pienamente, probabilmente mi aspettavo qualcos'altro. In ogni caso è un libro interessante soprattutto per quel che riguarada l'evoluzione del lavoro da libraio e ci sono molti spunti su cui riflettere. E poi ci sono le situazioni tragicomiche che Bythell vive con i suoi clienti che ci strappano un sorriso.

Una menzione a parte merita la stupenda copertina: un illustrazione di Jon McNaught che ritrae il "The Book Shop" e il suo proprietario sulla soglia.

Consiglio la lettura? Assolutamente si! Per scoprire "un personaggio" come Shaun Byhtell, per riflettere sul mondo dell'editoria e per fare qualche risate, il mondo è pieno di tipi particolari e molti di questi sembrano frequentare il "The Book Shop".

Vi metto qui il link della casa editrice dove oltre alla quarta di copertina potete trovare anche un'intervista a Bythell a cura di Enrico Franceschini uscita su ilvenerdì-la Repubblica del 2 marzo 2018: http://www.einaudibologna.it/novita/94-approfondimenti/4340-bythell-una-vita-da-libraio.html

Voi lo avete letto? Vi piacciono i diari? E i libri a tema librai? Io voglio leggere altri libri che trattano di librai, ho già in mente alcuni titoli, voi cosa mi suggerite?