AUTORE: Agatha Christie traduzione di: Grazia Maria Griffini
EDITORE: Mondadori
PAGINE: 265
PREZZO: € 12,50
GENERE: giallo, letteratura inglese
LUOGHI VISITATI: Egitto primi decenni del Novecento
Sono una grandissima fan di Agatha Christie e adoro i suoi
gialli, anche se per ragioni a me sconosciute tendo a centellinare la lettura
nonostante i titoli numerosi. E non sopporto che si metta in dubbio la sua
bravura, lo dico perché il libro si apre con una prefazione che apparentemente
sembra criticare il romanzo soprattutto la narrazione della vicenda gialla, lo sottintende.
La cosa mi ha fatto arrabbiare parecchio sia per lo smacco alla Christie sia
per la mia fissazione di leggere le prefazioni prima del romanzo vero e proprio
essendo la prima cosa che si incontra, quando invece molti lettori consigliano
di leggerla alla fine. Così con il dente avvelenato ho iniziato la lettura per
rimanerne estasiata. Alla fine ho letto anche la postfazione dove emerge il
gioco di Dossena “Sembra un modo complicato di dire le cose, ma servirà almeno
a dar l’idea che le cose sono complicate, che Agatha Christie era molto brava,
e chi parla male di lei dovrebbe farci vedere lui, cosa è capace di fare”.
Una bella crociera sul Nilo a bordo del lussuoso battello
Karnak in compagnia dello strepitoso Poirot, naturalmente non sarà una vacanza
allegra e spensierata.
C’è una nutrita serie di personaggi e di vicende e di
misteri che si intrecciano, molti sono i segreti che i passeggeri cercano di
tener nascosto e non mancano svariate storie d’amore del resto la Christie
sotto pseudonimo ha scritto anche molti “romanzi rosa”.
Tra i passeggeri del battello c’è anche una coppia in luna
di miele, i Doyle, Linnet Ridgeway una giovane ereditiera e il neo sposo Simon;
ma il loro viaggio è rovinato dall’importuna e opprimente presenza di
Jacqueline de Bellefort, un tempo migliore amica di Linnet nonché fidanzata di
Simon, decisa a vendicarsi rovinando loro almeno il viaggio di nozze con la sua
presenza.
Una mattina Linnet Doyle viene trovata morta nel suo letto,
uccisa da un colpo di pistola alla testa e sulla parete vicino a lei è stata
tracciata una lettera J. Naturalmente dati i loro rapporti e il loro passato il
principale colpevole sembra essere la ex amica Jacqueline, ma ha un alibi di
ferro. La sera precedente nel salone ha dato in escandescenze e ha ferito Simon
con una rivoltella, per questo è stata accompagnata alla sua cabina e
sorvegliata; mentre Simon è stato accompagnato dal dottor Bessner nella propria
cabina e medicato.
Poiché i principali sospetti sono da escludere praticamente
tutti sulla nave possono essere i colpevoli, inoltre è salito a bordo il
colonnello Race (vecchio amico di Poirot) alla ricerca di una spia e ci sono
altri misteri da risolvere come il furto di una collana. A complicare
ulteriormente la situazione il verificarsi di altri due delitti collegati probabilmente
a quello principale, qualcuno ha visto qualcosa e ha cercato di ricattare il
colpevole.
La soluzione è davvero geniale! Il delitto architettato è pazzesco!
Come sempre ci ho provato, sono stata attenta e anche se qualcosa di stonato
l’ho notato alla soluzione non ci sono arrivata. Solo un investigatore
meticoloso, attento come Poirot poteva risolverlo.
“Poirot rimase in silenzio. Ma non era un silenzio modesto
il suo. Pareva che i suoi occhi volessero dire: «Vi sbagliate. Non hanno
pensato a Hercule Poirot»”.
Vi aspetto nei commenti per sapere se lo avete letto.