AUTORE: Banana Yoshimoto traduzione di: Giorgio Amitrano
EDITORE: Feltrinelli
PAGINE: 160
PREZZO: € 9,50
GENERE: letteratura giapponese, raccolta di racconti
LUOGHI VISITATI: Giappone contemporaneo
Kitchen di Banana Yoshimoto è stato il mio primo approccio a
questa famosissima scrittrice giapponese e la curiosità era tanta, anche perché
ho accumulato svariati suoi libri che ora mi attendono in libreria.
Si tratta di una raccolta di due racconti (almeno nella mia
edizione è così) Kitchen e Moonlight Shadow (vi ricorda una canzone? Nella
postfazione Yoshimoto dice di essersi ispirata per la scrittura di questo
racconto proprio alla canzone di Mike Oldfield) accomunati dalla tematica, si
parla di lutto, come viene vissuto e affrontato, le vicende sono narrate in
prima persona e entrambi hanno per protagonista una giovane ragazza. Si tratta
di racconti intimi, profondi, malinconici, di rinascita.
Vediamo più nel dettaglio la trama pur senza fare spoiler:
Kitchen: Mikage è rimasta sola dopo la perdita della nonna, è
alla ricerca del suo posto nel mondo e troverà grande conforto nella cucina
anche grazie al sostegno dell’amico Yuichi e di sua madre. Un racconto sulla
rielaborazione del dolore, sui luoghi che ci accolgono, una storia di rinascita
attraverso le cose semplici e quotidiane. A dire il vero il racconto si compone
di due racconti, Kitchen e Kitchen due ma per quanto mi riguarda potrebbe
benissimo concludersi con il primo.
Moonlight Shadow: Satsuki sta affrontando il dolore per una
perdita improvvisa, trova conforto nelle passeggiate mattutine e durante queste
incontrerà una ragazza misteriosa Urara, l’unica che sembra davvero
comprenderla. Un racconto delicato, intimo, sul dolore e sul lutto, molto forte
la componente surreale e magica.
Devo dire che tra i due racconti - che come detto all’inizio
presentano molto punti in comune - ho decisamente preferito il secondo che è
anche quello con una forte connotazione surreale. Kitchen è famosissimo ma per
quanto sia un racconto piacevole, malinconico e anche molto “confort book
giapponese” personalmente non mi ha lasciato chissà cosa mentre sono rimasta
ammaliata da Moonlight.
Fatemi sapere se avete letto questo libro e cosa ne pensate.
Aspetto anche suggerimenti su altre opere di Yoshimoto da leggere.

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