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giovedì 28 agosto 2025

IL CANE DI TERRACOTTA DI ANDREA CAMILLERI

TITOLO: Il cane di terracotta
AUTORE: Andrea Camilleri
EDITORE: Sellerio
PAGINE: 288
PREZZO: € 12
GENERE: letteratura italiana, giallo, serie commissario Montalbano
LUOGHI VISITATI: Sicilia, Vigata anni '90



Oggi parliamo de Il cane di terracotta il secondo romanzo di Camilleri con protagonista il commissario Salvo Montalbano, conosciutissimo anche per la serie tv Rai con Luca Zingaretti. Io adoro la serie tv che ho visto e rivisto svariate volte e devo dire che la “conoscenza” è utile per districarsi meglio anche con il Montalbano dei romanzi perché il linguaggio usato da Camilleri è piuttosto complesso, un mix tra italiano, dialetto siciliano (io sono di Sondrio praticamente dell’altra parte dell’Italia) e parole inventate. Tra l’altro mi sono fissata di voler leggere i romanzi in ordine cronologico ed è ormai diventata una sorta di tradizione per me leggere un romanzo con Montalbano nel mese di agosto.

Ne Il cane di terracotta abbiamo due storie, due indagini per Montalbano strettamente legate tra loro. La prima è la cattura di un importante boss mafioso, Tanu lu Greco, che rivelerà a Montalbano la presenza di una grotta piena di armi al Cresteddu; vicenda tutt’altro che lineare legata anche a strani furti e ammazzatine varie. Ma la grotta nasconde anche un altro segreto che ci porta alla seconda indagine: infatti Montalbano scopre la presenza di una stanza nascosta dove si trovano i corpi di due giovani, sembra una sepoltura rituale e risale ad almeno una cinquantina d’anni prima. Inutile dire che Montalbano ce la metterà tutta per scoprire l’identità di quei giovani e le ragioni dietro il loro omicidio, anche se dato il tempo trascorso l’indagine non potrà avere risvolti pratici.

“«Senta, Montalbano» attaccò appena furono soli «io capisco benissimo le sollecitazioni che a lei possono venire dal ritrovamento dei due assassinati nella grotta. Mi consenta: la conosco da troppo tempo per non prevedere che lei si farà affascinare da questo caso per i risvolti inspiegabili che presenta e anche perché, in fondo, se lei trovasse la soluzione questa si rivelerebbe assolutamente inutile. Inutilità che a lei sarebbe piacevolissima e, mi scusi, quasi congeniale».
«Come inutile?»
«Inutile, inutile, si lasci pregare. L’assassino, o gli assassini, a voler essere generosi, dato che sono trascorsi cinquant’anni e passa, o sono morti o sono, nella migliore delle ipotesi dei vecchietti ultrasettantenni. È d’accordo?»
«D’accordo» ammise di malavoglia Montalbano.
«Allora mi perdoni perché quello che sto per dire non rientra nel mio linguaggio, lei non fa un indagine, si fa una sega mentale»”

È altrettanto inutile dire che ci riuscirà riportando alla luce una storia d’amore dai risvolti tragici dei tempi della seconda guerra mondiale; questa seconda indagine la svolge praticamente nei salotti dei vecchietti del paese come ci dice anche la quarta di copertina.

Emerge ancora una volta tutto il carattere e il carisma di Montalbano, un uomo di legge che però basa il proprio operato sulla sostanza e non molto sulla forma, un uomo assolutamente giusto e saggio, che nonostante “l’inutilità” farà di tutto per rendere giustizia ai due giovani.

Fatemi sapere nei commenti se lo avete letto e se conoscete Montalbano.