TITOLO:
Poirot a Styles Court
AUTORE:
Agatha Christie traduzione di Diana Fonticoli
EDITORE:
Mondadori - collana Oscar moderni Cult
PAGINE:
226
PREZZO:
€ 13
GENERE:
giallo
LUOGHI VISITATI: Essex - Inghilterra anno 1917
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Questo è il primo romanzo scritto da Agatha Christie ed è
anche il primo romanzo in cui compare l’iconico investigatore Hercule Poirot.
Piccoletto, iper preciso e puntiglioso, maniaco dell’ordine, intelligente,
astuto e assolutamente molto preparato. In una parola geniale. Io avevo in
mente solo l’interpretazione televisiva di David Suchet e così me lo sono
immaginato anche durante la lettura del libro.
“Poirot mi sorrideva comprensivo.
«Ha un po’ le idee confuse, vero? Calma, mon ami. È abbastanza naturale
essere eccitati. Fra poco sistemeremo con ordine i fatti, ognuno al proprio
posto. Passeremo in esame i vari elementi, e scarteremo quelli che non
c’entrano. Terremo da parte quelli importanti. Quelli inutili, invece, puf!,»
sbuffò in modo decisamente comico «li soffieremo via.»
«In teoria va benissimo,» gli dissi «ma come si fa a distinguere i
fattori importanti dagli altri? Non mi sembra per niente facile.»
Poirot scosse energicamente la testa. Si stava aggiustando i baffi con
molto cura.
«Ma no. Voyons! Un fatto ne prova un altro, e via di seguito. Il
secondo collima col primo? A meraveille! Bene. Si può procedere. E quest’altro
particolare? Ah, guarda che strano! Manca un anello della catena. Passiamo in
rassegna i fatti, e aggiungiamo quel piccolo particolare, l’anello mancante
della catena.» Fece un gesto vago. «Quel particolare era importante, forse
vitale.»
«Sì» balbettai.
«Ah!» Mi agitò l’indice sotto il naso con tanta veemenza, che quasi mi
intimorì. «Attenzione! Rischia grosso l’investigatore che dice ‘È un
particolare tanto piccolo che non serve a niente. Dimentichiamolo!’ In questo
modo si genera confusione. Ogni dettaglio ha la sua importanza.»
«Lo so. Me l’ha ripetuto cento volte. È per questo che non ho
tralasciato nessun particolare, che mi sembrasse importante o no.»”
Siamo nel 1917 e in Europa imperversa la prima guerra
mondiale. Arthur Hastings è un ufficiale inglese in concedo che passa la sua
convalescenza nell’Essex, a Styles Court presso la residenza dei Cavendish
invitato dal suo vecchio amico John. Si tratta di una famiglia importante e molto
ricca, tutto il patrimonio è gestito dalla matrigna la sig.ra Emily Inglethorp
che si prodiga in opere di beneficenza e di sostegno dei militari al fronte. Ma
la signora Emily si è recentemente sposata con Alfred Inglethorp il suo
segretario, molto più giovane di lei, e apparentemente interessato al
patrimonio più che alla vecchia signora, o almeno questo è quello che sospettano
i figliastri John e Lawrence Cavendish e in generale tutte le persone che
conoscono la famiglia.
La signora Emily viene avvelenata e i sospetti ricadono
subito (e ovviamente) sul giovane marito anche perché sembrano esserci delle
prove schiaccianti della sua colpevolezza. Per fortuna Hercule Poirot - ex
investigatore della polizia belga, conosciuto anche a Scotland Yard con cui ha
risolto importanti casi in passato – si trova in paese assieme ad altri profughi
belgi ed è amico del signor Hastings il quale gli chiederà di indagare sul caso
e risolvere il mistero.
Chi sarà il colpevole? Quale il movente? Nei giorni
antecedenti la morte non sono mancati litigi furibondi e anche la redazione di
nuovi testamenti; gli interessi economici in gioco sono molto forti, tutti o
quasi gli abitanti della casa possono essere dei sospetti, abbiamo il marito,
ma anche i figliastri John e Lawrence, la moglie di John Mary per fare degli
esempi.
La voce narrante è quella di Arthur Hastings che all’epoca
del delitto era ospite nella residenza di Styles Court ed ha assistito al
processo. Dato il grande clamore del caso ha deciso di raccontare una volta per
tutte come sono andate le cose realmente.
La narrazione è scorrevole, intrigante, tiene incollato il
lettore alle pagine attraverso la ricostruzione dei fatti e delle indagini
fornendo tutti gli elementi perché possa partecipare attivamente alla scoperta
del colpevole; non mancano intrighi, spionaggio e tresche amorose clandestine.
Questo romanzo presenta una curiosità: troviamo la classica
forma di svelamento del colpevole dove tutti gli interessati e/o i sospetti
riuniti in un salotto dove Poirot spiega la risoluzione del caso. Questa
modalità di svelamento è stata la seconda scelta della Christie,
originariamente Poirot svelava il colpevole in tribunale al banco dei
testimoni, ma l’editore ha ritenuto poco plausibile la scena e ha chiesto alla
scrittrice di modificarla; dando probabilmente il là per una delle scene
classiche e ricorrenti nei suoi gialli (anche se forse è solo quella che
ricordiamo o che colpisce maggiormente perché in realtà in molti gialli della
zia Agatha il colpevole viene svelato altrove senza la riunione in salotto).
Nella nuova edizione Mondadori del 2020 (quella che vedete in foto) a fine
libro è riportato anche il capitolo originario ritrovato negli archivi
dell’autrice.
Parlare dei gialli per me è sempre molto complicato perché
non voglio assolutamente rovinare la sorpresa.
Quelli di Agatha Christie sono i gialli per eccellenza,
nella loro concezione più classica e tradizionale di delitto e investigatore
che ricostruisce la vicenda e il movente e alla fine svela il colpevole,
permettendo la partecipazione del lettore nella ricerca della verità fornendo
tutti gli elementi per tentare di risolvere il caso anche in autonomia.
Il giallo/investigativo è un genere che mi piace molto, un
genere di intrattenimento che però a me richiede particolare attenzione e
coinvolgimento nella lettura perché voglio farmi un quadro chiaro e tentare di
scoprire il colpevole, quindi leggo con la massima concentrazione, e torno
indietro a rileggere alcuni passaggi e mi ripeto ad alta voce oppure faccio uno
schemino riepilogativo con possibili moventi ed alibi e indizi e prove. Lo fate
anche voi o sono l’unica pazza?