lunedì 11 novembre 2019

COLAZIONE DA TIFFANY - TRUMAN CAPOTE

TITOLO: Colazione da Tiffany
AUTORE: Truman Capote - traduzione di Vincenzo Mantovani
EDITORE: Garzanti
PAGINE: 108
PREZZO: € 16,00
GENERE: letteratura americana
LUOGHI VISITATI: la città di New York
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È la prima opera di Capote che leggo e non sarà l'unica, mi sono avvicinata a questo autore perché sapevo essere amico di Harper Lee e la cosa mi incuriosiva.

Colazione da Tiffany è un romanzo breve, ambientato a New York nel 1943, in cui il protagonista, uno scrittore (di cui non sappiamo il nome) racconta della sua amicizia con la signorina Holly Golightly.

“…abitavo lì da circa una settimana quando notai che sulla casella postale dell'appartamento numero due, nello spazio riservato al nome, c'era un curioso biglietto da visita. Stampato con eleganza degna di Cartier, diceva: Signorina Holiday Golightly; e sotto, in un angolo: In viaggio. Questo biglietto cominciò a perseguitarmi come il motivo di una canzonetta: Signorina Holiday Golightly, In viaggio."
 …naturalmente non ci eravamo mai incontrati. Anche se in realtà, sulle scale, in strada, ci trovavamo spesso faccia a faccia; ma sembrava che non mi vedesse, nel modo più assoluto. Non usciva mai senza gli occhiali neri, era sempre perfettamente in ordine e mostrava un ottimo gusto nella scelta del suo semplice abbigliamento, dei blu e dei grigi, uno sfondo opaco sul quale lei brillava come una pietra preziosa. Si sarebbe potuto pensare che fosse una fotomodella, o forse una giovane attrice, sennonché era ovvio, a giudicare da suoi orari, che non aveva il tempo di essere né l'una né l'altra cosa…"
 Holly Golightly è una ragazza strampalata, logorroica, bella e giovanissima, ingenua e un po' pazza; una ragazza dal passato difficile e doloroso che si è reinventata e si diverte un sacco, sembra una svampita, ma in realtà dietro alle apparenze che c'è una donna meravigliosa che si è inventata una maschera per sopravvivere.
“…come vide la lettera, socchiuse gli occhi e atteggiò le labbra a un sorrisetto duro che la fece invecchiare a dismisura. «Caro», mi istruì, «ti spiace guardare in quel cassetto e darmi la borsetta? Una ragazza non può leggere una cosa come questa senza rossetto.» Guidata dallo specchietto del portacipria, si incipriò e si tolse dal visto, con il trucco, ogni vestigio della dodicenne. Si disegnò le labbra con un tubetto, si colorì le guance con un altro. Si passò la matita sull'orlo degli occhi, tinse di azzurro le palpebre, si asperse il collo di acqua di colonia 4711; si attaccò delle perle alle orecchie e inforcò gli occhiali neri; così corazzata, e dopo aver guardato con aria di disapprovazione lo stato pietoso delle proprie unghie, lacerò la busta e fece correre lo sguardo.........".

È un romanzo dolce e triste, è ironico e divertente ma anche molto doloroso, è la "leggerezza" con cui Holly sembra affrontare la vita che rende tutto così allegro. A fine lettura ero giunta alla conclusione che si trattasse di una storia d'amore e ora mentre scrivo la recensione, come sempre faccio un giro sul sito dalla Casa Editrice e, sorprendentemente ho trovato conferma di questa mia impressione.
Holly è un personaggio stupendo, vorrei avere un'amica così; è diventata un'icona dei personaggi femminili, grazie anche, forse, al film che dal romanzo è stato tratto in cui Holly è interpretata dalla magnifica Audrey Hepburn.
Voi avete letto il libro oppure avete visto il film?

mercoledì 6 novembre 2019

ANNA KARENINA - LEV TOLSTOJ

TITOLO: Anna Karenina
AUTORE: Lev Tolstoj traduzione di Claudia Zonghetti
EDITORE: Einaudi
PAGINE: 912
PREZZO: € 13,00
GENERE: letteratura russa - classico
LUOGHI VISITATI:Russia dell'Ottocento (Mosca e San Pietroburgo e campagna)
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Anna Karenina è un romanzo corale che fornisce un quadro dettagliato della Russia dell'800 in particolar modo di società e convenzioni sociali esistenti nell'alta borghesia e nella nobiltà.
Una società abituata a vivere una "bella vita" fatta di eventi mondani, feste, balli e tantissimi agi (le principali occupazioni maschili di questa fetta di società sono incarichi pubblici oppure una carriera militare oppure gestire/vivere di rendita dei possedimenti fondiari), uno stile di vita molto costoso, per mantenere il quale non si esita ad indebitarsi, anche fortemente. Un aspetto che mi ha colpito subito è la notevole importanza data alle lingue straniere in particolar modo al francese: queste classi sociali ricorrono spesso al francese per esprimersi tra loro come segno distintivo (e per non farsi capire) dal volgo e dalla servitù. E dicevo è un aspetto che mi ha colpito subito perché alcuni protagonisti hanno soprannomi occidentali ad esempio Dolly, che se inizialmente mi faceva un po' strano che una donna russa dell'800 potesse chiamarsi Dolly, è in realtà un espediente che risulta utile al lettore perché Dolly è più facile di Dar'ja Aleksandrovna.
Attraverso questo romanzo si scopre la società russa del XIX secolo e lo si fa attraverso le vicende dei protagonisti, per il loro tramite, seguendoli nelle loro vicissitudini.

Tema fondamentale e filo conduttore è l'amore e i diversi modi di viverlo e le scelte che si possono compiere. L'amore viene descritto e raccontato attraverso la vita di tre coppie, molto diverse tra loro perché diversi sono i caratteri dei personaggi che li compongono.
- l’Idilio di Levin e Kitty: l'amore romantico e puro, quello dei sogni o delle fiabe, giovani e perdutamente innamorati l'uno dell'altro
- il sacrificio e la famiglia di Stiva e Dolly: coppia sposata da anni con numerosi figli che rimane unita grazie alla passione e alla dedizione di Dolly 
- rispetto e stabilità di Anna e Karenin: una coppia solida, apparentemente "perfetta"
- passione di Anna e Vronskij: la passione travolgente di un amore proibito, una coppia di amanti che si trasformerà in una coppia di fatto.
(E si Anna forma due coppie molto diverse).
Anna Karenina, la protagonista che dà il titolo al romanzo, è una donna forte e coraggiosa, probabilmente troppo impulsiva e passionale, compie alcune scelte "ante litteram" e futuristiche. È una donna bellissima, carismatica, rispettata e considerata un’ottima consigliera. Lascia la noia e la rigidità per la passione ma ciò non necessariamente significherà felicità e soddisfazione. È un personaggio verso il quale ho provato sentimenti contrastanti, ci sono stati momenti in cui l'ho odiata.
Vronskij è un uomo "viscido", impulsivo, spavaldo, si certo anche passionale, ma sarà la boria e la vanita a guidarlo nel corteggiare e cercare di conquistare una donna  sposata e con una posizione sociale di rilievo oltre che bellissima; (sarà vero amore il suo?) è un personaggio che non ho mai sopportato.
Due parole le merita anche Karenin: funzionario statale di notevole prestigio, è un uomo estremamente "gessato" e rigido, meticoloso ed organizzato, che prova una sorta di repulsione verso emozioni e sentimenti, algido, ma non è una cattiva persona.
Dolly è una madre amorevole e devota alla famiglia e anche al marito (Stiva), sacrifica tutto e rinuncia a tutto per il bene della sua famiglia, di cui è il collante, ma sotto sotto è comunque felice della sua vita.
Stiva è un donnaiolo e viveur incallito, indebitato fino al collo, scarsamente presente per moglie e figli, non è "cattivo" ma non è il genere di uomo con cui vorremmo vedere sposata nostra figlia.
Kitty è una ragazza giovane, bella, ingenua, suggestionabile. 
Levin come uomo/compagno di vita è dolcissimo, da sempre prova un amore sincero e puro verso Kitty; sul piano personale è molto riflessivo e anche un po' logorroico, di cuore e spontaneo. È considerato l'alter ego di Tolstoj infatti è il personaggio che affronta i temi sociali e teologici.
Oltre ai personaggi delle coppie ce ne sono anche molti altri tutti ben descritti. 

La narrazione è ricchissima di descrizioni spettacolari sia paesaggistiche che introspettive dei personaggi, la penna di Tolstoj merita molto.  È un libro molto lungo (considerato un "mattone") ci sono parti scorrevoli, parti in cui non vuoi staccarti dal libro, ma ci sono anche parti un po' più noiose e pesanti. Queste ultime hanno spesso per protagonista Levin, che come dicevo prima è considerato l'alter ego di Tolstoj proprio perché si occupa e si preoccupa della condizione dei contadini, che si chiede quali effetti hanno e potranno avere sull'economia e sulla società alcuni "ritrovati tecnologici" come ferrovia e banche; infine di interroga sul senso della vita e sul senso di essere credenti o meno ponendosi. Capisco benissimo la necessità di Tolstoj di introdurre nel romanzo anche tematiche importanti come le "questioni tecnologiche", le condizioni dei contadini e la disputa teologica tra ateismo e fede: forse queste parti pur importanti, perché danno modo all'autore di prendere posizione su temi importi per il suo tempo, risultano noiose perché spesso si inseriscono nel testo in momenti in cui il lettore è interessato agli sviluppi delle vicende, penso soprattutto alla parte ottava che mi ha profondamente deluso, e non alle elucubrazioni di Levin.

Io ho letto romanzo nell'edizione Einaudi ET CLASSICI del 2017 con traduzione di Claudia Zonghetti e prefazione di Natalia Ginzburg (sconsiglio di leggerla prima del romanzo perché contiene alcuni spoiler): a fine volume sono riportate la traduzione di tutte le frasi in lingua straniera usate dai personaggi e anche un piccolo glossario dei termini russi, entrambi molto utili peccato che io li abbia scoperti oltre meta lettura (grrr....).
Infine devo dire che questo romanzo l'ho letto con un gruppo di lettura #caffekarenina ideato da Serena de @ilcaffegatto (qui invece il link al blog): è stata un'esperienza magnifica, vedere come alle stesse parole abbiamo dato interpretazioni e sfumature diverse, per non parlare del diverso modo in cui ci siamo approcciati ai personaggi, in particolare lo "scontro" tra i team "prolevin" e "provronskij"; inutile dire che io faccio parte del team "prolevin".

È un libro da leggere! Certo non è di facile lettura per le parti più noiose di cui abbiamo detto sopra, ma ci sono parti che sono dei veri capolavori e anche i personaggi, nel bene o nel male, sono molto reali e restano. Voglio leggere altro di Tolstoj in particolare sto puntando Guerra e pace, altro volumetto leggero leggero......

Voglio conoscere le vostre esperienze con Anna Karenina.



lunedì 28 ottobre 2019

L'EREDITA' DELL'ABATE NERO - MARCELLO SIMONI

TITOLO: L'eredità dell'abate nero
AUTORE: Marcello Simoni
EDITORE: Newton Compton Editori
PAGINE: 347
PREZZO: € 9,90
GENERE: letteratura italiana - thriller storico
LUOGHI VISITATI: Italia del '400
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Trama:
"Firenze, 21 febbraio 1459. Il banchiere Giannotto Bruni viene ucciso in circostanze misteriose nella cripta dell'abbazia di Santa Trinità. L'unico testimone è Tigrinus, un giovane ladro di origini ignote, dai capelli neri striati di bianco, che paga caro l'avere assistito al delitto: è immediatamente arrestato con l'accusa di omicidio e solo l'inspiegabile intervento di un uomo molto influente riesce a sottrarlo alla morte.Ma a quale prezzo? Da quel momento in poi Tigrinus sarà braccato e costretto a fronteggiare i tentativi di vendetta di Angelo e Bianca, il figlio e la nipote della vittima, convinti che meriti la forca. Mentre cerca di sfuggire ai parenti di Giannotto, il ladro scopre però qualcosa di decisivo per il proprio destino: la morte del banchiere è legata a un tesoro che si trova su una nave proveniente dall'Oriente. Per aver salva la vita, Tigrinus dovrà stringere un patto con il potente Cosimo de' Medici e affrontare un incredibile viaggio per mare che lo porterà alla ricerca di un uomo sfuggente e imprevedibile. Un uomo che pare conoscere tutto sul suo passato. Un uomo chiamato l'abate nero."

Omicidi e misteri da risolvere, avventure e viaggi straordinari, esoterismo e alchimia, banchieri e vita commerciale (ricostruita in modo magistrale ma non tedioso), monaci e conventi. 
A personaggi, luoghi ed eventi realmente accaduti viene innestata una storia verosimile e abbastanza credibile. 
Ottima la ricostruzione storica ripresa anche tramite l'utilizzo di un linguaggio appropriato anche nelle scelte lessicali (per fare un esempio nei dialoghi gli appellativi "madonna" e "messere" non mancano mai, come non mancano parole "medievali" quali cerusico o fantesca); l'ambientazione è documentata e dettagliata. Il tutto è molto armonioso e coinvolgente. 
Punto focale e spunto per la narrazione è la leggenda secondo cui Cosimo de Medici avesse avuto un fratello gemello (Damiano) morto mentre era ancora nella culla...... e il primo signore di Firenze è uno dei protagonisti reali assieme alla città. 
I personaggi di "fantasia" sono ben caratterizzati dall'impavido Tigrinus, all'ambiziosa e leziosa Bianca de Brancacci, al timoroso e introverso Angelo Bruni. Il principale protagonista, Tigrinus, è di buon cuore ma insofferente alle regole, forse anche, per via del suo misterioso passato; è un "ladro-gentiluomo" che vive avventure rocambolesche.

".....davanti ai suoi occhi c'era un tesoro degno del re deposto in quella tomba, eppur lui non sapeva che farsene. Perle, ori e fiorini si traducevano al suo sguardo in ricordi di sfide affrontate soltanto per il gusto di sentirsi vivo. Per convincere se stesso di esistere al di là delle regole che schiacciavano ogni povero diavolo sotto il giogo chiamato ordine......."

La narrazione procede con molti cambi di scena che ci permetto di seguire, di volta in volta, i vari personaggi; nonostante l'utilizzo di un linguaggio, anche molto, ricercato la lettura è scorrevole e veloce grazie anche alla presenza di numerosi dialoghi.

È un romanzo avvincente e scorrevole, l'ho divorato in soli due giorni. È un volume che ho acquistato sulla "fiducia" verso Marcello Simoni di cui avevo letto, qualche anno fa, la trilogia del Mercante di libri, e conversavo un’ottima impressione. Avevo verso questo volume grandi aspettative che non sono andate deluse. Questo è il genere di romanzo storico che piace a me: è storico nell'ambientazione e nel linguaggio, si ha la sensazione di essere catapultati nel medioevo; dietro c'è stata una accuratissima attività di ricerca e di ricostruzione, anche le parti "inventate" sono verosimili. Tutto questo senza risultare pesante e noioso per tanto si presta ad essere letto ed apprezzato da tutti, c'è un "medioevo" sì, ricostruito in modo ineccepibile, ma fruibile in modo leggero, è un piacere leggerlo. 
Si tratta del primo volume di una trilogia, la "Secretum Saga", ma si può leggere anche solo questo volume, perché chiude il cerchio e risolve alcuni misteri, penso che nei prossimi volumi seguiremo ancora le avventure di Tigrinus. Anche qui sulla fiducia voglio leggere l'intera saga.

Voi conoscete Marcello Simoni? Avete letto qualche suo romanzo? Fatemi sapere