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mercoledì 6 novembre 2019

ANNA KARENINA - LEV TOLSTOJ

TITOLO: Anna Karenina
AUTORE: Lev Tolstoj traduzione di Claudia Zonghetti
EDITORE: Einaudi
PAGINE: 912
PREZZO: € 13,00
GENERE: letteratura russa - classico
LUOGHI VISITATI:Russia dell'Ottocento (Mosca e San Pietroburgo e campagna)
acquistabile su amazon: qui (link affiliato)



Anna Karenina è un romanzo corale che fornisce un quadro dettagliato della Russia dell'800 in particolar modo di società e convenzioni sociali esistenti nell'alta borghesia e nella nobiltà.
Una società abituata a vivere una "bella vita" fatta di eventi mondani, feste, balli e tantissimi agi (le principali occupazioni maschili di questa fetta di società sono incarichi pubblici oppure una carriera militare oppure gestire/vivere di rendita dei possedimenti fondiari), uno stile di vita molto costoso, per mantenere il quale non si esita ad indebitarsi, anche fortemente. Un aspetto che mi ha colpito subito è la notevole importanza data alle lingue straniere in particolar modo al francese: queste classi sociali ricorrono spesso al francese per esprimersi tra loro come segno distintivo (e per non farsi capire) dal volgo e dalla servitù. E dicevo è un aspetto che mi ha colpito subito perché alcuni protagonisti hanno soprannomi occidentali ad esempio Dolly, che se inizialmente mi faceva un po' strano che una donna russa dell'800 potesse chiamarsi Dolly, è in realtà un espediente che risulta utile al lettore perché Dolly è più facile di Dar'ja Aleksandrovna.
Attraverso questo romanzo si scopre la società russa del XIX secolo e lo si fa attraverso le vicende dei protagonisti, per il loro tramite, seguendoli nelle loro vicissitudini.

Tema fondamentale e filo conduttore è l'amore e i diversi modi di viverlo e le scelte che si possono compiere. L'amore viene descritto e raccontato attraverso la vita di tre coppie, molto diverse tra loro perché diversi sono i caratteri dei personaggi che li compongono.
- l’Idilio di Levin e Kitty: l'amore romantico e puro, quello dei sogni o delle fiabe, giovani e perdutamente innamorati l'uno dell'altro
- il sacrificio e la famiglia di Stiva e Dolly: coppia sposata da anni con numerosi figli che rimane unita grazie alla passione e alla dedizione di Dolly 
- rispetto e stabilità di Anna e Karenin: una coppia solida, apparentemente "perfetta"
- passione di Anna e Vronskij: la passione travolgente di un amore proibito, una coppia di amanti che si trasformerà in una coppia di fatto.
(E si Anna forma due coppie molto diverse).
Anna Karenina, la protagonista che dà il titolo al romanzo, è una donna forte e coraggiosa, probabilmente troppo impulsiva e passionale, compie alcune scelte "ante litteram" e futuristiche. È una donna bellissima, carismatica, rispettata e considerata un’ottima consigliera. Lascia la noia e la rigidità per la passione ma ciò non necessariamente significherà felicità e soddisfazione. È un personaggio verso il quale ho provato sentimenti contrastanti, ci sono stati momenti in cui l'ho odiata.
Vronskij è un uomo "viscido", impulsivo, spavaldo, si certo anche passionale, ma sarà la boria e la vanita a guidarlo nel corteggiare e cercare di conquistare una donna  sposata e con una posizione sociale di rilievo oltre che bellissima; (sarà vero amore il suo?) è un personaggio che non ho mai sopportato.
Due parole le merita anche Karenin: funzionario statale di notevole prestigio, è un uomo estremamente "gessato" e rigido, meticoloso ed organizzato, che prova una sorta di repulsione verso emozioni e sentimenti, algido, ma non è una cattiva persona.
Dolly è una madre amorevole e devota alla famiglia e anche al marito (Stiva), sacrifica tutto e rinuncia a tutto per il bene della sua famiglia, di cui è il collante, ma sotto sotto è comunque felice della sua vita.
Stiva è un donnaiolo e viveur incallito, indebitato fino al collo, scarsamente presente per moglie e figli, non è "cattivo" ma non è il genere di uomo con cui vorremmo vedere sposata nostra figlia.
Kitty è una ragazza giovane, bella, ingenua, suggestionabile. 
Levin come uomo/compagno di vita è dolcissimo, da sempre prova un amore sincero e puro verso Kitty; sul piano personale è molto riflessivo e anche un po' logorroico, di cuore e spontaneo. È considerato l'alter ego di Tolstoj infatti è il personaggio che affronta i temi sociali e teologici.
Oltre ai personaggi delle coppie ce ne sono anche molti altri tutti ben descritti. 

La narrazione è ricchissima di descrizioni spettacolari sia paesaggistiche che introspettive dei personaggi, la penna di Tolstoj merita molto.  È un libro molto lungo (considerato un "mattone") ci sono parti scorrevoli, parti in cui non vuoi staccarti dal libro, ma ci sono anche parti un po' più noiose e pesanti. Queste ultime hanno spesso per protagonista Levin, che come dicevo prima è considerato l'alter ego di Tolstoj proprio perché si occupa e si preoccupa della condizione dei contadini, che si chiede quali effetti hanno e potranno avere sull'economia e sulla società alcuni "ritrovati tecnologici" come ferrovia e banche; infine di interroga sul senso della vita e sul senso di essere credenti o meno ponendosi. Capisco benissimo la necessità di Tolstoj di introdurre nel romanzo anche tematiche importanti come le "questioni tecnologiche", le condizioni dei contadini e la disputa teologica tra ateismo e fede: forse queste parti pur importanti, perché danno modo all'autore di prendere posizione su temi importi per il suo tempo, risultano noiose perché spesso si inseriscono nel testo in momenti in cui il lettore è interessato agli sviluppi delle vicende, penso soprattutto alla parte ottava che mi ha profondamente deluso, e non alle elucubrazioni di Levin.

Io ho letto romanzo nell'edizione Einaudi ET CLASSICI del 2017 con traduzione di Claudia Zonghetti e prefazione di Natalia Ginzburg (sconsiglio di leggerla prima del romanzo perché contiene alcuni spoiler): a fine volume sono riportate la traduzione di tutte le frasi in lingua straniera usate dai personaggi e anche un piccolo glossario dei termini russi, entrambi molto utili peccato che io li abbia scoperti oltre meta lettura (grrr....).
Infine devo dire che questo romanzo l'ho letto con un gruppo di lettura #caffekarenina ideato da Serena de @ilcaffegatto (qui invece il link al blog): è stata un'esperienza magnifica, vedere come alle stesse parole abbiamo dato interpretazioni e sfumature diverse, per non parlare del diverso modo in cui ci siamo approcciati ai personaggi, in particolare lo "scontro" tra i team "prolevin" e "provronskij"; inutile dire che io faccio parte del team "prolevin".

È un libro da leggere! Certo non è di facile lettura per le parti più noiose di cui abbiamo detto sopra, ma ci sono parti che sono dei veri capolavori e anche i personaggi, nel bene o nel male, sono molto reali e restano. Voglio leggere altro di Tolstoj in particolare sto puntando Guerra e pace, altro volumetto leggero leggero......

Voglio conoscere le vostre esperienze con Anna Karenina.



martedì 14 maggio 2019

HEIDI - JOHANNA SPYRI

TITOLO: Heidi
AUTORE: Johanna Spyri - traduzione di Luca Lamberti
EDITORE: Einaudi - collana Super ET
PAGINE: 272
PREZZO: € 10
GENERE: letteratura svizzera - classico - classico per ragazzi
LUOGHI VISITATI: Svizzere e Germania fine 800
acquistabile su amazon: qui (link affiliato)



La storia di Heidi penso che la conoscano tutti, comunque metto qui sotto la trama:
"Heidi ha cinque anni e un’energia immensa. Vive con il nonno sulle montagne svizzere e passa il suo tempo in armonia con la natura, portando le capre al pascolo con l’amico Peter. Quando compie otto anni però viene obbligata a trasferirsi in città, per imparare a leggere e scrivere e diventare la «dama di compagnia» di Klara, figlia debole di salute di una ricca famiglia di Francoforte. Per lei, cresciuta in libertà, i palazzi, il cielo grigio e le tavole a cui bisogna sedere composti sono una prigione da cui scappare il piú in fretta possibile.
Con Heidi Johanna Spiry ha creato un personaggio senza tempo, e ancora oggi il mondo visto attraverso l'ingenuità della piccola regina delle montagne riesce a brillare di dolcezza."

Il romanzo, pubblicato per la prima volta nel 1880, è un classico della letteratura per ragazzi. E' una lettura piacevole che riporta alla mente l'infanzia; con una scrittura fluida e ricca di descrizioni soprattutto delle montagne, si ha l'impressione di essere lì, accanto ad Heidi ad ammirare quei luoghi incantevoli, che trasmettono pace e armonia.
Il libro è dolce, carico di sentimenti e con personaggi bellissimi, la maggior parte di loro si caraterizza per la bontà d'animo e la simpatia, anche se non mancano eccezioni come la signorina Rottenmaier e la cameriera Tinette. Menzione d'onore spetta ad Heidi e ai nonni.
Heidi è una bambina dolce, sincera, spontanea e caparbia, con la sua genuinità entra nel cuore di tutti (lettori compresi).
Il nonno di Heidi conquista con la gentilezza, la disponibilità e la pazienza che dimostra nei confronti della piccola nipotina, che gli capita all'improvviso tra capo e collo. Un uomo che ha girato il mondo e che raramente la vita gli ha sorriso, all'apparenza burbero e scontroso, è in realtà un uomo buono e di gran cuore.
La nonna di Peter una vecchietta cieca che nutre un profondo amore verso la piccola Heidi e il suo modo di essere (una novità piacevole nella sua triste e buia vita) e ricambiata dalla piccola.
E infine la nonna di Klara, la signora Sesemann, gentile e comprensiva, disposta ad ascoltare e dispensare ottimi consigli, è colei che sprona Heidi a imparare a leggere.

Questo romanzo è stato fonte di ispirazione per moltissimi film e cartoni animati. Il mio preferito in assoluto (e in realtà l'unico che abbia mai guardato, perché tutto il resto non può minimamente competere, parlo quantomeno di ricordi) è il cartone di fine anni '70, quello che mi ha tenuto compagnia per tutta l'infanzia, quello con i disegni in 2d che si vedono anche sull'immagine di copertina del libro.
La storia non può che essere definita come una favola, c'è il lieto fine, e per il suo raggiugimento un ruolo fondamentale è giocato dal "buon Dio" che ascolta le preghiere di Heidi e degli altri personaggi. La componente religiosa nel libro, a differenza del cartone animato, è preponderante, tutto è permeato dalla stessa. La nonna di Klara esorata la piccola Heidi a pregare e a confidarsi con Dio tanto più quando non può farlo con le persone; altro esempio è il libro che la signora regala ad Heidi, come premio per aver imparato a leggere, un libro illustrato con tante storie, la preferita della piccola ha per protagonista un pastorello, e altro non è che la parobola del figlio al prodigo. Oppure la nonna di Peter adora farsi leggere da Heidi il libro degli inni, un libro di preghiere che riempiono in cuore di gioia. Infine la piccola Heidi mette moltissimo fervore nelle preghiere e lo trasmette poi anche al nonno e a Klara.
Ci sono anche altre differeze tra il libro e il cartone animato, tra queste l'assenza del cane Nebbia nel libro e il fatto che nel libro la signorina Rottenmeir non si reca sulle Alpi.

E' un libro bello, dolce, profondo, che parla di felicità e di amicizia, di infanzia e di nonni. Un libro che, contestualizzando anche l'epoca di pubblicazione scrittura, pone l'accento sull'importanza di imparare a leggere e andare a scuola (cose che noi oggi diamo assolutamente per scontate, ma che non erano tali a fine '800 e primi decenni del '900 e che, purtroppo, in altre parti del mondo non lo sono ancora oggi, soprattutto per le bambine e per i più poveri) e sull'influenza divina nella vita quotidiana.

Un libro che consiglio a tutti perché permette di tornare un po' bambini, almeno a chi, come me è cresciuto con il cartone animato. Il personaggio della piccola Heidi entra nel cuore e molti adulti dovrebbero imparare da lei, dalla sua sincerità e bontà.
Voi lo avete letto? Conoscete il cartone animato? Fatemi sapere