giovedì 24 agosto 2023

IL TEMPO DELLA VERITÀ DI GLEEN COOPER

TITOLO: Il tempo della verità
AUTORE: Gleen Cooper
traduzione di: Annalisa Crea
EDITORE: Editrice Nord
PAGINE: dato non disponibile
PREZZO: disponibile solo in formato ebook gratuito
GENERE: letteratura americana, thriller
LUOGHI VISITATI: Florida gennaio 2020
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Il tempo della verità di Gleen Cooper è un racconto che si inserisce tra il 2° e il 3° volume della saga della Biblioteca dei Morti.

Di cosa parla questa saga? Chi sono i protagonisti?

La trilogia della Biblioteca dei Morti si compone nell’ordine di La biblioteca dei morti, Il libro delle anime e I custodi della biblioteca, e il racconto Il tempo della verità. Si tratta di romanzi thriller e poliziesco dove è presente una commistione e un alternanza narrativa tra presente e passato (varie epoche passate: Medioevo anni precedenti l’anno Mille, XIII secolo, XVI secolo, anni ’40). A legare presente e passato una particolare biblioteca dove sono registrati i nomi di tutti gli abitanti della terra con l’indicazione della data e dell’ora sia della loro nascita che della loro morte. Il presente sono le vicende di Will Piper un agente dell’FBI di New York che noi conosciamo mentre dà la caccia a un serial killer. Non voglio svelare troppo se interessati vi lascio i link alle mie recensioni dei primi due volumi.

Com’è la scrittura di Cooper? Piana lineare, sono libri di trama e di intrattenimento che svolgono il loro lavoro in maniera egregia. Voglio leggere altro di suo, perché mi piace molto la commistione presente/passato, thriller e poliziesco, personaggi veri con i loro enormi difetti (vedasi Will Piper), del resto se ogni suo romanzo è un successo mondiale un motivo ci sarà e non devo certo dirlo io…

Veniamo al racconto Il tempo della verità: Attenzione da qui in avanti possibili spoiler

Questo racconto è fondamentalmente un giallo/thriller, a differenza dei romanzi non ci sono parti ambientata nel passato, ma è tutto presente. Siamo a gennaio 2020 e Nancy e Will si trovano a dover indagare su un caso molto scottante: la scomparsa del figlioletto del senatore John Killian nella loro villa a Palm Beach, Killian è in corsa per la Casa Bianca.

Nancy continua a lavorare per l’FBI anzi è addirittura in lizza per diventare il primo direttore donna. Mentre Will è un pensionato che divide il suo tempo tra la Florida (dove passa il tempo a pescare sulla sua barca) e la famiglia a Washington, diciamo che si sono organizzati in questo modo anche per cercare di mantenere possibile la loro relazione… Quindi da un lato abbiamo le indagini uffiali dell’FBI dall’altro quelle parallele e assolutamente non ufficiali anzi direi anche abusive di Will… Ma perché Will indaga? Perché lo coinvolge un suo amico ed ex collega Cam MacDonald che ora fa la guardia del corpo proprio al senatore Killian e non solo ma è anche il principale sospetto del bureau…

Tutto il racconto si basa sulla risoluzione di questo caso con le indagini diciamo parallele, e in via del tutto eccezionale un ruolo chiave per la risoluzione verrà giocata dalla Biblioteca. Il nostro racconto si inserisce in un momento successivo a quando Will Piper ha svelato al mondo l’esistenza della Biblioteca tenuta nascosta per decenni con tutte le conseguenze che una rivelazione sensazionale come questa può comportare.

Il racconto è disponibile solo in formato ebook e gratuitamente. Consiglio la lettura solo a chi ha già letto il 2° volume oppure ha finito la saga perché ci sono degli spoiler sulla storia.

 

Inutile dire che non vedo l’ora di leggere il terzo volume della trilogia e vedere come finisce la storia.

Conoscete la trilogia della Biblioteca dei morti? Attendo vostri consigli su altri libri di Cooper da leggere.

 

giovedì 10 agosto 2023

MAMMA MIA - FILM

TITOLO: Mamma Mia

GENERE: musical, commedia romantica
AMBIENTAZIONE: Isola greca di Kalokairi



Film perfetto per la stagione estiva: sprizza estate da ogni fotogramma essendo ambientato in estate, appunto, su un isoletta greca.

La trama è piuttosto semplice: sull’isola di Kalokairi vivono Donna e sua figlia Sophie e assieme gestiscono un piccolo alberghetto caratteristico con non poche difficoltà economiche. Sophie, che sta per sposarsi con Sky l’amore della sua vita, ha da sempre un sogno: conoscere suo padre, il problema è che non sa chi sia. Ma la fortuna le sorride perché in soffitta trova casualmente il diario dell’estate in cui sua madre rimase incinta e trova tre candiati. E cosa fa? Li invita tutti e tre al suo matrimonio, senza dire niente a nessuno. Così tra gli invitati si presentano anche i tre uomini: Sem Carmichael un archietetto americano, Harry Bright un uomo d’affari inglese e Bill Anderson uno scrittore e avventuriero scandinavo. Oltre a loro arrivano anche le migliori amiche della madre con cui in passato facevano parte del gruppo musicale “Donna e le Dynamos”: Rosie Mulligan una scrittrice di cucina e Tanya Chesham Leigh che invece colleziona mariti.

Donna scopre praticamente subito i tre ex ed è preoccupata che possano rovinare il matrimonio e che Sophie possa scoprirli; non approfondisce troppo diciamo così le circostanze della loro presenza… e questo è l’unico difetto che posso trovare al film. Mi spiego meglio, io con il mio caratteraccio, avrei fatto un casino pazzesco invece Donna li invita ad andarsene, cosa che non accadrà perché Sophie invece li convince a restare, noi sappiamo cosa è successo, chi li ha invitati eccetera.

Si innescano quindi una serie di malintesi e così passano quei pochi giorni che mancano al matrimonio. Naturalmente, come in ogni film che abbia a che fare con delle vacanze estive nascono anche dei nuovi amori.

È un musical basato esclusivamente sulle canzoni degli Abba, che personalmente adoro. Ovviamente ci sono parecchie scene cantate in cui vengono narrati alcuni episodi.

Si tratta di una commedia romantica che però disamina anche il rapporto madre figlia e anche da questo punto di vista l’ho trovata davvero bellissima, sarà che da quando sono mamma di una bambina il mio cuore si è ulteriormente intenerito. In particolare ho trovato toccante e profonda la scena in cui Donna aiuta Sophie a vestirsi per le nozze e canta “Slipping Through my fingers”.

Alla fine si scoprirà la verità?

È un film che ha avuto un successo di pubblico incredibile con incassi record e ha vinto numerosi premi. Ha un cast eccezionale a partire dalla protagonista Donna che è interpretata da Meryl Streep, poi ci sono Pierce Brosnan nel ruolo di Sam, Colin Firth nel ruolo di Harry e Christine Baranski nel ruolo di Tanya. Giusto per citare quelli che già conosco e di questi attori, una cosa che apprezzo tantissimo è la loro poliedricità perché hanno recitato sia in commedie che in film più impegnativi e drammatici.

Questo film ha un seguito “Mamma mia! Ci risiamo” uscito nel 2018 esattamente dieci anni dopo il primo, mentre scrivo queste righe mi sono fatta prendere dalla curiosità e ho letto la trama: il nuovo film è sia sequel che prequel del primo nel senso che tratta sia la giovinezza di Donna sia quello che succede dopo il primo film. Sono piuttosto combattuta se guardarlo o meno, Mamma mia! mi è piaciuto molto e non vorrei “rovinarlo” con il secondo, fatemi sapere se li avete visti entrambi e cosa ne pensate.

Vi aspetto nei commenti per sapere se lo avete visto e se vi è piaciuto.

 


giovedì 3 agosto 2023

IL GRAN SOLE DI HIROSHIMA DI KARL BRUCKNER

TITOLO: Il gran sole di Hiroshima
AUTORE: Karl Bruckner  traduzione di: Maria Minnellono
EDITORE: Giunti Marzocco
PAGINE: 180 circa
PREZZO: € 9 circa
GENERE: letteratura per ragazzi, letteratura austriaca, letteratura di guerra
LUOGHI VISITATI: Giappone 1945 e anni successivi
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Il Gran Sole di Hiroshima è un libro per ragazzi dello scrittore austriaco Karl Bruckner che si occupa di narrare alcune vicende legate alla Seconda guerra mondiale in particolare, come si intuisce dal titolo, si occupa della bomba atomica su Hiroshima.

A mio parare il libro può essere idealmente suddiviso in tre parti strettamente legate al lancio della prima bomba atomica: il prima, il giorno del lancio o meglio il lancio e il dopo.

Il prima della bomba: siamo a luglio 1945 in Giappone precisamente nella città di Hiroshima (che se non ho capito male doveva essere molto importante nell’ambito della produzione bellica giapponese e ospitare anche importanti basi militari) e la narrazione procede parallela su più fronti.  Abbiamo anzitutto la storia dei fratelli Sasaki, Scigheo (dieci anni) e Sadako (due anni), due bambini che devono prendersi cura l’un l’altra, la mamma lavora in una fabbrica mentre il papà è soldato lontano, di giorno girano per la città ingannando il tempo (e la fame). In questa parte emerge la vita nel Giappone in guerra: un vita fatta di privazioni e limitazioni, deduciamo come tutta la società fosse “militarizzata” e impiegata nello sforzo bellico, tutti coloro che sono abili e/o utili vengono impiegati: gli uomini nell’esercito, le donne nelle fabbriche o in altre attività utili, i ragazzi troppo giovani per arruolarsi fanno parte dei servizi ausiliari. Solo i bambini piccoli e i vecchio restano “a casa” e passano il tempo a rammaricarsi di non poter essere a loro volta utili. Schigheo è un bambino a cui piacciono i soldati e il suo passatempo preferito è proprio quello di andare ad ammirarli nei vari centri di formazione, così facciamo la conoscenza di alcuni soldati, dei loro doveri e obblighi anche morali e degli addestramenti. Ma durante le loro esplorazioni della città fanno conoscenza anche con gruppo di ragazzi dei Servizi Ausiliari, impegnati ad abbattere interi quartieri di case di legno per meglio “sopportare” un eventuale attacco.

 “Dopo il colloquio con Schigheo, Kanjiro ritornò di malumore al suo gruppo. A pensarci bene, questo ragazzino di dieci anni aveva dato una stoccata a lui, che aveva cinque anni di più. Per poco non l’aveva denunciato al capo-gruppo, per sospetto di furto! Il suo zelo l’avrebbe tradito; in conseguenza del suo atto avrebbe ricevuto un rimprovero. Voler accusare di furto un ragazzo che non poteva ancora essere arruolato al lavoro, che doveva badare alla sorellina, che aveva i padre soldato e la madre operaia in un’industria bellica! Che stupidaggine! Il ragazzo avrebbe detto: ho chiesto allo studente solo un pezzo di carta dipinta per farne un giocattolo per la mia sorellina. E sarebbe stata la verità. Lui, Kanjiro, avrebbe certo potuto ribattere: questo ragazze mente, l’ho acciuffato mentre stava per portar via l’intelaiatura. Ma un Yonekura non mente; lo deve al proprio onore. Quando incita i suoi compagni a lavorare con maggior diligenza, questo è il suo dovere di sotto-capogruppo. Se denuncia qualcuno che batte la fiacca, anche questo è un suo dovere. Ma accusare falsamente qualcuno per mostrarsi zelante, al proprio superiore, questo non lo farebbe mai. Ha già raggiunto un posto abbastanza importante e può sperare in un’ulteriore promozione… nel caso che la guerra duri ancora abbastanza a lungo. Altrimenti dovrà tornare a studiare e questo non gli piace. Odia lo studio. Non è un bravo scolare. I maestri non l’hanno mai lodato; il babbo l’ha spesso rimproverato, ma ora è orgoglioso di suo figlio Kanjiro e racconta a tutti: «Il mio ragazzo è sotto-capogruppo nel servizio ausiliario; e in seguito vuole diventare ufficiale, vuole arrivare fino a generale… sì, il mio ragazzo è in gamba».”

 

 Ma la panoramica sui ragazzi coinvolge anche altri del gruppo di Kenjiro e non tutti sono zelanti e soprattutto “prestati/votati” alla causa come lui, c’è chi sogna la pace e la normalità…

Poi ci sono gli Americani, un gruppo vario di soldati americani di stanza alla base sull’isola di Tinian: con loro partecipiamo a voli di ricognizione e viviamo la quotidianità all’interno della base militare, dove iniziano i preparativi per qualcosa di grosso e di nuovo che però è tenuto segreto! Gli uomini che conosciamo sono diversi ma fondamentalmente sono persone con le stesse aspirazioni di tutti….

“Il capitano Kennan si concesse un’occhiata in giù. Vide il delta del fiume Otha e le sei isole su cui era costruita Hiroshima. Il panorama della città lo impressionò molto. Doveva fare un viaggio in Giappone, in tempo di pace, sarebbe stata certamente una cosa stupenda. Avrebbe portato con sé Liddy, sua moglie, e i suoi bambini Evelyn e Bud. E avrebbe visitato con loro tutte le città che aveva sorvolato in guerra, quand’era pilota di un ricognitore. Quando sarebbe finita la guerra?”

Nella “parte centrale” il romanzo si occupa della cruciale giornata dello sgancio della bomba: viviamo la giornata al fianco tutti i personaggi che abbiamo incontrato, quindi i fratelli Sasaki e i loro vecchi vicini, ma anche i ragazzi del Servizio Ausiliario, i soldati giapponesi e naturalmente degli uomini a bordo dell’Enola Gay (il bombardiere che sgancia la bomba).

E poi c’è il dopo. Il “dopo” è interamente incentrato sulla famiglia Sasaki e sulla vita di Sadako. Miracolosamente la famiglia si riunisce e il padre rimette in piedi, con tantissimo sforzi, la sua attività di barbiere. Qui conosciamo la vita nella Hiroshima degli anni successivi alla bomba: un paese distrutto dalla guerra e dall’uso di una nuova micidiale arma, un periodo di sacrifici, sofferenza, commemorazioni e piano piano di ritorno alla normalità. Normalità che ad un certo punto verrà spezzata, perché la bomba tornerà a fare visita alla famiglia Sasaki.

Ci sono alcuni elementi che secondo me caratterizzano il libro. Iniziamo con il fatto che la narrazione procede parallela, soprattutto nelle prime parti abbiamo un continuo cambio di soggetto/inquadratura e all’inizio non è facilissimo orientarsi, però se ci si lascia trasportare dalla storia, senza chiedersi troppo (o meglio troppo presto) i protagonisti, poi ci si abitua, si capisce il meccanismo e si procede con la lettura. Per me i protagonisti indiscussi sono i fratelli Sasaki però incontriamo anche altri personaggi e nell’insieme è possibile farsi un quadro complessivo della situazione.  Un aspetto che personalmente ho apprezzato molto è che per tutti i “personaggi” che incontriamo sappiamo cosa succede loro dopo lo scoppio della bomba, se sopravvivono o meno.

Altro aspetto fondamentale è la commistione giapponesi/americani che nella narrazione si sviluppa in entrambe le parti in modo diverso: nella prima attraverso i capitoli dedicati ai soldati americani, nella seconda parlando dei dottori e degli ospedali che gli americani hanno aperto per curare soprattutto le vittime della bomba, perché la bomba ha degli effetti anche a lungo termine

È questo un aspetto su cui forse non si riflette abbastanza e a cui non avevo mai pensato in modo approfondito: la bomba atomica non si è limitata ad uccidere migliaia di migliaia di persone all’istante, nel momento in cui è esplosa (ok, è una bomba esplode e uccide persone) ma i suoi effetti si sono manifestati anche nei decenni successivi! Chi è miracolosamente scampato all’esplosione, pur trovandosi in città o nelle sue vicinanze, non può ritenersi (necessariamente) salvo, oltre all’esplosione ci sono le radiazioni che hanno effetti negativi sul corpo umano e portano all’insorgere di malattie quali leucemie e simili, che si manifestano col tempo. Tutto ciò rende quest’arma ancora più micidiale e devastante di quanto possa apparire.

Infine Bruckner evidenzia il lato umano sia dei giapponesi (che sono visti in maniera negativa nel senso che sono i cattivoni responsabili dell’attacco kamikaze a Pearl Harbour, in questo senso mi sento di avvicinare il libro a Il rogo di Berlino che narra le vicende del popolo tedesco, altri cattivi del secondo conflitto mondiale) che degli americani, in questo caso sono i cattivoni che usano la bomba atomica. Soprattutto nella prima parte viene messo in luce il lato umano dei soldati americani: in fondo sono uomini come tutti gli altri. Ed è questa una cosa ovvia se vogliamo ma molto importante da ricordare (senza assolutamente sminuire la gravità di quanto accaduto e delle scelte fatte, scelte che però non sono state compiute dai singoli uomini, o meglio dai singoli uomini a bordo dei bombardieri che hanno sganciato le bombe) e mostrare il lato umano per me significa mostrare come tutti gli uomini sulla terra siano uguali, abbiano le stesse preoccupazioni e aspirazioni, e come è stupido farsi la guerra (lo è sempre stato, lo era nel ‘45 ma a mio parere lo è forse ancor di più oggi, eppure nel mondo ci sono ancora tante guerre).

Inoltre, anche se è un libro per ragazzi emergono forti alcune caratteristiche tipiche della cultura giapponese, che ho avuto modo di comprendere e conoscere leggendo anche altri libri: come il culto del superiore, della diligenza e della dedizione, del rispetto degli ordini e delle gerarchie e la deferenza verso gli anziani.

Il libro fondamentalmente racconta la storia vera di Sadako Sasaki, non so precisamente quali siano i limiti delle licenze/libertà che si è preso Bruckner ma il nucleo fondamentale del romanzo si basa su una storia vera. La storia di Sadako è stata narrata anche in un altro libro “Sadako and the Thousand Paper Cranes” di Eleanor Coerr che però non è disponibile in italiano.

Ho visto essere il libro più “famoso” e importante di Bruckner: io l’ho letto per caso perché l’ho trovato in casa, era stata una lettura estiva ai tempi delle scuole medie di mia mamma o di mio zio, infatti lo possiedo in un edizione “vintage” che non mi fa impazzire. E l’ho letto due volte, la prima anni fa quando appunto l’ho trovato e poi adesso perché volevo parlarvene e mi è sembrato giusto rileggerlo per poterlo fare con maggior consapevolezza. Avendolo già letto sapevo già cosa sarebbe successo, cosa aspettarmi ma è stata comunque una lettura molto dolorosa che mi ha richiesto del tempo. È un libro per ragazzi che tratta di un argomento che si studia a scuola (alla seconda guerra mondiale ci si arriva, forse non si va oltre ma fin lì si arriva) eppure nella mia esperienza scolastica non l’ho mai incontrato, nel senso che non è mai stato consigliato; inoltre non ne ho mai sentito parlare sui vari social e blog che trattano di libri, è sconosciuto e non ne capisco la ragione.

Chiusa la polemica. Fatemi sapere se avete letto questo libro e cosa mi consigliate che si occupano della bomba atomica su Hiroshima?