AUTORE: Andrea Kerbaker
EDITORE: Interlinea
PAGINE: 128
PREZZO: € 12
GENERE: raccolta di racconti, letteratura italiana
LUOGHI VISITATI: presepe di casa Kerbaker
“«Oddio, sono diventato matto». È questo che hai pensato una sera di dicembre, quando sei entrato in salotto a notte inoltrata. Avevi fatto davvero tardi, tutto intorno era silenzio. […] Per far decantare gli avvenimenti della giornata ti eri seduto in poltrona a guardare il presepe illuminato dalla stella cometa […] è stato allora che hai sentito le parole. […] Quelle che ti arrivavano erano le voci del presepe.”
Vite da presepe di Andrea Kerbaker è un libricino piccolo
piccolo ma meraviglioso, dolce e malinconico. Perfetto da leggere nel periodo
natalizio poiché a parlare sono i pezzi del presepe di casa Kerbaker che
raccontano, ognuno a modo proprio, una storia.
Le storie raccontate sono tante e diverse possiamo scoprire
la vita all’interno del presepe oppure la vita fuori, dove, come e chi le ha
create, dove hanno vissuto prima di arrivare a casa Kerbaker o come ci sono
arrivate, cosa hanno visto, sentito e provato.
Tra l’altro l’idea alla base del libro di Kerbaker può
essere un ottimo esercizio di scrittura o lo spunto per ricostruire la storia
del nostro presepe.
Veniamo ora ai racconti, in tutto sono quindici e qui di
seguito vi lascio un piccolo riassunto di ciascuno (senza spoiler):
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La pecorella sbagliata racconta la vicenda della
pecorella “giocattolo” cioè di un gioco fattoria che viene inserita nel presepe
dalla piccola Valeria, dopo tanti anni questa pecorella è ancora lì e ci
racconta quel primo giorno e tutti i cambiamenti e le trasformazioni viste
negli anni
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Un angelo di nome Giuda: un bellissimo angelo di
natale decorazione per l’albero che però finisce nel presepe a lato della
grotta e poiché ha una corda piuttosto lunga questa viene attorcigliata dando
l’impressione di un impiccato
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Al freddo e al gelo racconta la storia di un
fabbro di metallo forgiato proveniente dal sud America e finito in un presepe
milanese
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Un re in esilio: parla Melchiorre un magio
deposto e sostituito da uno più nuovo e racconta le sue vicende dalla scatola
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Il ladrino: racconta di una statuina che
rappresenta un ragazzino che fa il ladro e che da grande sarà uno dei ‘ladroni’
crocefissi assieme a Gesù
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Piccola stanza senza cielo: parla il riflesso
della stella cometa nello stagno di carta stagnola, è un personaggio molto pessimista
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Il pastore errante: racconta la storia di un
uomo errabondo alla continua ricerca della propria casa ma ovunque vada sarà
sempre uno straniero
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Forza presepe: racconta le vicende di un fornaio
molto intraprendente, un gran lavoratore ma anche un grandissimo ‘trafficone’
alla continua ricerca di nuove fonti di guadagno e pensa anche di darsi alla
politica
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Papà: parla la statuina di Giuseppe che si trova
a condividere la grotta con Maria e scopre la sua parte
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Innamorato da morire: una pastorella triste
apprende dai discorsi dei coniugi Kerbaker che il cartolaio da cui l’hanno
acquistata è venuto a mancare
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Rock Around the Ox: la statuina della ragazza
con l’anfora arriva da un negozio dove si ascoltava solo musica rock e si
stupisce che nel presepe invece non la conosca nessuno
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L’arte del riciclo: la storia di una bellissima
statuina di pastorella intagliata da un famoso scultore ligneo che da casa
della zia Tilde finisce riciclata come regalo per casa Kerbaker
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Acqua e sapone: una delle lavandaie ci racconta
il suo lavoro all’interno del presepe
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Il signor No: è la statuina di un pescatore, un
gran criticone (da qui il soprannome) ed è anche una delle statuine più vecchie
del presepe supera gli ottant’anni e racconta le vicende e i cambiamenti che ha
visto susseguirsi nel tempo
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Il postino senza posto: a parlare è Pat un
postino, souvenir di un viaggio nel Regno Unito, che vorrebbe tanto entrare a
far parte del presepe (ha anche tante idee per ammodernarlo e migliorarlo) ma
lui sta sulla mensola dei souvenir
È diverso il modo di raccontare, il taglio dato al racconto
ci sono quelli più simpatici e divertenti e quelli invece più riflessivi e
profondi.
Il presepe è uno dei simboli del Natale (anche se io
preferisco l’albero e i doni custoditi sotto, lo so sono una persona materiale)
e penso che un po’ tutti abbiamo un presepe ricco di storie di famiglia e di
ricordi. Penso a quello di casa mia dove la grotta e le casette sono ancora
quelle del presepe che faceva mia nonna da bambina (e oggi mia nonna ha
superato i settant’anni), quante cose hanno visto, oppure i ricordi legati
all’allestimento del presepe da bambina con la mamma e la nonna, la sistemazione
dei pezzi, ridipingere la lampadina nella grotta e ancora il ricordo dell’anno
in cui siamo andate alla Standa a prendere un sacchettino di pecorelle nuove.
Se potesse parlare il vostro presepe cosa racconterebbe?
