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martedì 23 dicembre 2025

VITE DA PRESEPE di ANDREA KERBAKER

TITOLO: Vite da presepe
AUTORE: Andrea Kerbaker
EDITORE: Interlinea
PAGINE: 128
PREZZO: € 12
GENERE: raccolta di racconti, letteratura italiana
LUOGHI VISITATI: presepe di casa Kerbaker



“«Oddio, sono diventato matto». È questo che hai pensato una sera di dicembre, quando sei entrato in salotto a notte inoltrata. Avevi fatto davvero tardi, tutto intorno era silenzio. […] Per far decantare gli avvenimenti della giornata ti eri seduto in poltrona a guardare il presepe illuminato dalla stella cometa […] è stato allora che hai sentito le parole. […] Quelle che ti arrivavano erano le voci del presepe.”

Vite da presepe di Andrea Kerbaker è un libricino piccolo piccolo ma meraviglioso, dolce e malinconico. Perfetto da leggere nel periodo natalizio poiché a parlare sono i pezzi del presepe di casa Kerbaker che raccontano, ognuno a modo proprio, una storia.

Le storie raccontate sono tante e diverse possiamo scoprire la vita all’interno del presepe oppure la vita fuori, dove, come e chi le ha create, dove hanno vissuto prima di arrivare a casa Kerbaker o come ci sono arrivate, cosa hanno visto, sentito e provato.

Tra l’altro l’idea alla base del libro di Kerbaker può essere un ottimo esercizio di scrittura o lo spunto per ricostruire la storia del nostro presepe.

Veniamo ora ai racconti, in tutto sono quindici e qui di seguito vi lascio un piccolo riassunto di ciascuno (senza spoiler):

-        La pecorella sbagliata racconta la vicenda della pecorella “giocattolo” cioè di un gioco fattoria che viene inserita nel presepe dalla piccola Valeria, dopo tanti anni questa pecorella è ancora lì e ci racconta quel primo giorno e tutti i cambiamenti e le trasformazioni viste negli anni

-        Un angelo di nome Giuda: un bellissimo angelo di natale decorazione per l’albero che però finisce nel presepe a lato della grotta e poiché ha una corda piuttosto lunga questa viene attorcigliata dando l’impressione di un impiccato

-        Al freddo e al gelo racconta la storia di un fabbro di metallo forgiato proveniente dal sud America e finito in un presepe milanese

-        Un re in esilio: parla Melchiorre un magio deposto e sostituito da uno più nuovo e racconta le sue vicende dalla scatola

-        Il ladrino: racconta di una statuina che rappresenta un ragazzino che fa il ladro e che da grande sarà uno dei ‘ladroni’ crocefissi assieme a Gesù

-        Piccola stanza senza cielo: parla il riflesso della stella cometa nello stagno di carta stagnola, è un personaggio molto pessimista

-        Il pastore errante: racconta la storia di un uomo errabondo alla continua ricerca della propria casa ma ovunque vada sarà sempre uno straniero

-        Forza presepe: racconta le vicende di un fornaio molto intraprendente, un gran lavoratore ma anche un grandissimo ‘trafficone’ alla continua ricerca di nuove fonti di guadagno e pensa anche di darsi alla politica

-        Papà: parla la statuina di Giuseppe che si trova a condividere la grotta con Maria e scopre la sua parte

-        Innamorato da morire: una pastorella triste apprende dai discorsi dei coniugi Kerbaker che il cartolaio da cui l’hanno acquistata è venuto a mancare

-        Rock Around the Ox: la statuina della ragazza con l’anfora arriva da un negozio dove si ascoltava solo musica rock e si stupisce che nel presepe invece non la conosca nessuno

-        L’arte del riciclo: la storia di una bellissima statuina di pastorella intagliata da un famoso scultore ligneo che da casa della zia Tilde finisce riciclata come regalo per casa Kerbaker

-        Acqua e sapone: una delle lavandaie ci racconta il suo lavoro all’interno del presepe

-        Il signor No: è la statuina di un pescatore, un gran criticone (da qui il soprannome) ed è anche una delle statuine più vecchie del presepe supera gli ottant’anni e racconta le vicende e i cambiamenti che ha visto susseguirsi nel tempo

-        Il postino senza posto: a parlare è Pat un postino, souvenir di un viaggio nel Regno Unito, che vorrebbe tanto entrare a far parte del presepe (ha anche tante idee per ammodernarlo e migliorarlo) ma lui sta sulla mensola dei souvenir

 

È diverso il modo di raccontare, il taglio dato al racconto ci sono quelli più simpatici e divertenti e quelli invece più riflessivi e profondi.

Il presepe è uno dei simboli del Natale (anche se io preferisco l’albero e i doni custoditi sotto, lo so sono una persona materiale) e penso che un po’ tutti abbiamo un presepe ricco di storie di famiglia e di ricordi. Penso a quello di casa mia dove la grotta e le casette sono ancora quelle del presepe che faceva mia nonna da bambina (e oggi mia nonna ha superato i settant’anni), quante cose hanno visto, oppure i ricordi legati all’allestimento del presepe da bambina con la mamma e la nonna, la sistemazione dei pezzi, ridipingere la lampadina nella grotta e ancora il ricordo dell’anno in cui siamo andate alla Standa a prendere un sacchettino di pecorelle nuove. Se potesse parlare il vostro presepe cosa racconterebbe?