mercoledì 29 maggio 2019

IL PICCOLO LIBRO DEI COLORI - MICHEL PASTOUREAU E DOMINIQUE SIMONNET

TITOLO: Il piccolo libro dei colori
AUTORE:  Micheal Pastoureau e Dominique Simonnet - traduzione di Francesco Bruno
EDITORE: Ponte alle Grazie
PAGINE: 112
PREZZO: € 10
GENERE: letteratura francese - saggio
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Un libricino molto interessante, scorrevole, di veloce e facile lettura che permette di scoprire moltissime curiosità; ben si presta ad essere riletto in qualsiasi momento, i capitoli sono brevi e si possono rileggere anche singolarmente.

Un saggio che tratta i sei colori principali: blu, rosso, bianco, verde, giallo, nero più le mezze tinte. A ciascun colore è dedicato un breve capitolo e ne viene ricostruita la storia, dall'antichità (talvolta dalla preistoria) lungo i secoli fino ai giorni nostri, attraverso i significati che ha assunto, le tecniche di produzione, curiosità ed aneddoti; spesso uno stesso colore era portatore di significati ambivalenti e contrastanti e moltissima attenzione in passato era riservata al "finish" del colore stesso, brillante oppure opaco, e sulla base di questo poteva assumere anche significati diversi.
La narrazione è strutturata sotto forma di dialogo tra Dominique Simonnet e Michel Pastoureau, entrambi francesi, il primo giornalista e scrittore; il secondo storico e antropologo, specialista (della storia) dei colori, un vero pioniere dell'argomento, ha pubblicato altri saggi tra cui quelli dedicati a singoli colori (ma non si occupa solo di colori, io già posseggo "Bestiari del Medioevo" che non vedo l'ora di leggere).
"...Blu, rosso, bianco, verde, giallo, nero.... E dopo? quanti colori? Non domandate all'arcobaleno: è un prestigiatore. Ci mostra soltanto ciò che vogliamo vedere. I bambini, che cercano il tesoro ai piedi dei suoi raggi, lo sanno bene: i colori spariscono non appena si cerca di afferarli, sono soltanto un'illusione....Infatti, un colore è un insieme di simboli e di convenzioni. Dietro i sei coloi di base vengono i complementari, mezze tinte.... un corteo infinito di sfumature che non smettiamo di inventare. La lezione che ne traiamo qui è divertente: un colore esiste soltanto perché lo guardiamo. E' insomma, una pura invenzione dell'uomo. Meditate, gente."

Un libro che consiglio a tutti, non solo agli appassionati di Storia, perché é interessante ma "leggero" ed offre molti spunti di approfondimento.
Voi lo avete letto? Conoscete questi autori?
P.S.: recensione breve, ma non poteva essere diversamente data la brevità dell'opera non voglio anticiparvi nulla.

venerdì 24 maggio 2019

PICCOLI SUICIDI TRA AMICI - ARTO PAASILINNA

TITOLO: Piccoli suicidi tra amici
AUTORE: Arto Paasilinna - traduzione di Maria Antonietta Ianella e Nicola Rainò
EDITORE: Iperborea
PAGINE: 272
PREZZO: € 17,00
GENERE: letteratura finnlandese
LUOGHI VISITATI: (principalmente) Finlandia
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Ci sono momenti in cui i ripetuti insuccessi, un matrimonio a rotoli, lo stress, la solitudine sembrano davvero troppo per conservare la voglia di vivere: non è meglio farla finita e andarsene da questo mondo che pare sempre meno “un luogo adatto all’uomo”? Seduto sui gradini di casa con una bottiglia di birra in mano, il direttore Onni Rellonen, imprenditore fallito, decide di dire basta a “quel suo vivacchiare privo di senso”. Ma cosa succede se il fienile scelto per “il botto finale” è già occupato da un colonnello a riposo risoluto a mettere fine ai suoi giorni? Non ci saranno anche molti altri nelle stesse condizioni, con cui varrebbe la pena di spartire timori, rischi e spese, per un dignitoso suicidio collettivo? E così, caricati sulla Saetta della Morte, lussuoso pullman dotato dei più desiderabili comfort, trentatré selezionati aspiranti suicidi partono per un viaggio che li porterà da un capo all’altro dell’Europa alla ricerca del migliore strapiombo da cui lanciarsi nel vuoto. Sotto il comando del colonnello Kemppainen, frustrato da un’epoca “così profondamente pacifica”, con l’assistenza di Rellonen e della fidata vicepreside Helena Puusaari, conturbante trentacinquenne dai capelli rossi con l’hobby di struggenti passeggiate nei cimiteri, la Libera Associazione Morituri Anonimi raccoglie i più disparati e folli personaggi, decisi, come il Vatanen dell’Anno della Lepre, a tagliare tutti i legami di un’esistenza che li ha delusi e maltrattati, per la libera avventura di un fatale Grand Tour, che diventerà presto il più gioioso manifesto della voglia di vivere. Dalle falesie di Capo Nord ai burroni del Furka, fino all’estrema punta dell’Algarve, tra spericolate avventure, amicizie, solidarietà e nuovi amori, la banda degli apprendisti suicidi sarà immancabilmente raggiunta dall’irriducibile nemico da cui ha tentato di fuggire: la vita.

 Il romanzo è tutto nella quarta di copertina:  è un libro con una trama "semplice", non ci sono colpi scena, fin dall'inizio, sempre che leggiate (come ho fatto io, almeno in questo caso) la trama, sapete cosa accadrà e che ci sarà un "lieto fine". 
Ai primi protagonisti Onni Rellonen e il colonello Kemppainen e, aggiungerei subito, la loro aiutante  Helena Puusaari,  ognuno mosso dalle proprie disgrazie desidera farla decidono di cercare altri sventurati con un annuncio sul giornale; così man mano si aggiungono nuovi aspiranti suicidi; ognuno con un vissuto pesante che li spinge verso la morte come unica possibile soluzione. Fallimenti, economici e sentimentali, solitudine, debiti, depressione (ma anche semplice curiosità) i fattori che spingono questo gruppo di persone a riunirsi ed organizzarsi per tentare un suicidio collettivo.

Surreale e tragicomico, Paasilinna affronta  un argomento forte e importante con ironia, spesso un sorriso lo strappa.
"... Un caso banale aveva salvato la vita a quei due pezzi d'uomo. Fallire un suicidio non è poi la cosa più tragica al mondo: non si può riuscire sempre in tutto."
La sua scrittura mi è piaciuta molto e voglio assolutamente approfondire la sua conoscenza; ho acquistato il libro senza sapere nulla né della trama né dell'autore, lasciandomi ammaliare solo dal titolo:  soddisfatta. 
Si incontrano delle difficoltà nella lettura dovute ai nomi sia di persona che di luoghi (ho avuto alcuni problemi anche ad orientarmi nello spazio data la mia scarsissima conoscenza della geografia Finlandese e in generale dei Paesi Nordici) perché correttamente sono stati mantenuti in lingua originale. Da sottolineare le bellissime descrizioni della natura fredda e selvaggia di questi paesi.

Questo libro insegna che assieme i problemi sembrano meno gravi e grandi e le cose possono risolversi o quantomeno migliorarsi; alcune situazioni sono davvero tragiche ma la maggior parte sono risolvibili tanto più con un po' di incoraggiamento e di sostegno reciproco da parte di chi condivide gli stessi problemi e le stesse paure e pensa alla stessa, definitiva, soluzione.
A conclusione del romanzo c'è una postfazione di Diego Marani (scrittore e linguista presso la Comunità Europea, dove si occupa di cultura e multilinguismo) dove troviamo brevi riepiloghi del romanzo ma anche approfondimenti (o meglio spiegazioni e spunti di approfondimento) di Paasilinna in generale come autore e di altri suoi scritti, ma anche sulla cultura finlandese.

E' stata una bellissima scoperta che non posso che consigliarvi.
Voi cosa mi consigliate di questo autore?
 

martedì 14 maggio 2019

HEIDI - JOHANNA SPYRI

TITOLO: Heidi
AUTORE: Johanna Spyri - traduzione di Luca Lamberti
EDITORE: Einaudi - collana Super ET
PAGINE: 272
PREZZO: € 10
GENERE: letteratura svizzera - classico - classico per ragazzi
LUOGHI VISITATI: Svizzere e Germania fine 800
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La storia di Heidi penso che la conoscano tutti, comunque metto qui sotto la trama:
"Heidi ha cinque anni e un’energia immensa. Vive con il nonno sulle montagne svizzere e passa il suo tempo in armonia con la natura, portando le capre al pascolo con l’amico Peter. Quando compie otto anni però viene obbligata a trasferirsi in città, per imparare a leggere e scrivere e diventare la «dama di compagnia» di Klara, figlia debole di salute di una ricca famiglia di Francoforte. Per lei, cresciuta in libertà, i palazzi, il cielo grigio e le tavole a cui bisogna sedere composti sono una prigione da cui scappare il piú in fretta possibile.
Con Heidi Johanna Spiry ha creato un personaggio senza tempo, e ancora oggi il mondo visto attraverso l'ingenuità della piccola regina delle montagne riesce a brillare di dolcezza."

Il romanzo, pubblicato per la prima volta nel 1880, è un classico della letteratura per ragazzi. E' una lettura piacevole che riporta alla mente l'infanzia; con una scrittura fluida e ricca di descrizioni soprattutto delle montagne, si ha l'impressione di essere lì, accanto ad Heidi ad ammirare quei luoghi incantevoli, che trasmettono pace e armonia.
Il libro è dolce, carico di sentimenti e con personaggi bellissimi, la maggior parte di loro si caraterizza per la bontà d'animo e la simpatia, anche se non mancano eccezioni come la signorina Rottenmaier e la cameriera Tinette. Menzione d'onore spetta ad Heidi e ai nonni.
Heidi è una bambina dolce, sincera, spontanea e caparbia, con la sua genuinità entra nel cuore di tutti (lettori compresi).
Il nonno di Heidi conquista con la gentilezza, la disponibilità e la pazienza che dimostra nei confronti della piccola nipotina, che gli capita all'improvviso tra capo e collo. Un uomo che ha girato il mondo e che raramente la vita gli ha sorriso, all'apparenza burbero e scontroso, è in realtà un uomo buono e di gran cuore.
La nonna di Peter una vecchietta cieca che nutre un profondo amore verso la piccola Heidi e il suo modo di essere (una novità piacevole nella sua triste e buia vita) e ricambiata dalla piccola.
E infine la nonna di Klara, la signora Sesemann, gentile e comprensiva, disposta ad ascoltare e dispensare ottimi consigli, è colei che sprona Heidi a imparare a leggere.

Questo romanzo è stato fonte di ispirazione per moltissimi film e cartoni animati. Il mio preferito in assoluto (e in realtà l'unico che abbia mai guardato, perché tutto il resto non può minimamente competere, parlo quantomeno di ricordi) è il cartone di fine anni '70, quello che mi ha tenuto compagnia per tutta l'infanzia, quello con i disegni in 2d che si vedono anche sull'immagine di copertina del libro.
La storia non può che essere definita come una favola, c'è il lieto fine, e per il suo raggiugimento un ruolo fondamentale è giocato dal "buon Dio" che ascolta le preghiere di Heidi e degli altri personaggi. La componente religiosa nel libro, a differenza del cartone animato, è preponderante, tutto è permeato dalla stessa. La nonna di Klara esorata la piccola Heidi a pregare e a confidarsi con Dio tanto più quando non può farlo con le persone; altro esempio è il libro che la signora regala ad Heidi, come premio per aver imparato a leggere, un libro illustrato con tante storie, la preferita della piccola ha per protagonista un pastorello, e altro non è che la parobola del figlio al prodigo. Oppure la nonna di Peter adora farsi leggere da Heidi il libro degli inni, un libro di preghiere che riempiono in cuore di gioia. Infine la piccola Heidi mette moltissimo fervore nelle preghiere e lo trasmette poi anche al nonno e a Klara.
Ci sono anche altre differeze tra il libro e il cartone animato, tra queste l'assenza del cane Nebbia nel libro e il fatto che nel libro la signorina Rottenmeir non si reca sulle Alpi.

E' un libro bello, dolce, profondo, che parla di felicità e di amicizia, di infanzia e di nonni. Un libro che, contestualizzando anche l'epoca di pubblicazione scrittura, pone l'accento sull'importanza di imparare a leggere e andare a scuola (cose che noi oggi diamo assolutamente per scontate, ma che non erano tali a fine '800 e primi decenni del '900 e che, purtroppo, in altre parti del mondo non lo sono ancora oggi, soprattutto per le bambine e per i più poveri) e sull'influenza divina nella vita quotidiana.

Un libro che consiglio a tutti perché permette di tornare un po' bambini, almeno a chi, come me è cresciuto con il cartone animato. Il personaggio della piccola Heidi entra nel cuore e molti adulti dovrebbero imparare da lei, dalla sua sincerità e bontà.
Voi lo avete letto? Conoscete il cartone animato? Fatemi sapere