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giovedì 21 maggio 2020

UN ESTATE CON LA STREGHA DELL'OVEST - KAHO NASHIKI

TITOLO: Un'estate con la stregha dell'Ovest (e altri racconti)
AUTORE: Kaho Nashiki - traduzione di Michela Riminucci
EDITORE: Feltrinelli - Collana Universale Economica Feltrinelli
PAGINE: 141
GENERE: letteratura giapponese
LUOGHI VISITATI: Giappone
acquistabile su amazon: qui (link in bio)


recensione un'estate con la strega dell'ovest di kaho nashiki



Un racconto lungo dolce amaro.
È un racconto profuso di tristezza, dalla prima pagina sappiamo che la nonna di Mai muore e questo riporta indietro Mai di due anni quando passa alcune settimane in sua compagnia imparando delle lezioni di vita fondamentali. Ma alla tristezza si aggiunge tutta la tenerezza e la dolcezza che solo le nonne sanno donare. La nonna di Mai è una donna senz’altro non perfetta, con una personalità forte e all’antica, ritiene opportuno per una donna e soprattutto per una madre dedicarsi esclusivamente alla propria famiglia (non approva la donna moderna in carriera, che è invece la scelta fatta da sua figlia, la mamma di Mai).
Probabilmente è la figura della nonna quella che più mi è rimasta impressa: una donna semplice che ama la semplicità, come dicevo d’altri tempi che si trova bene nel suo piccolo mondo fatto di certezze e impegni quotidiani (giardino, orto, galline, cucina). Una donna saggia, che trasmette insegnamenti e lezioni di vita quasi con “non curanza”, senza imporsi ma insinuandosi nella mente con dolcezza e determinazione; soprattutto nella mente della piccola Mai, a cui gli insegnamenti della nonna si riveleranno indispensabili, anche e soprattutto nel lungo periodo. Gli insegnamenti della nonna possono essere utili a tutti noi.
“«Però…»
«Ma tu sei convinta che quello che pensi sia la verità, giusto?»
La nipote annuì.
«Molte streghe non troppo esperte hanno lasciato che le fissazioni che loro stesse avevano creato le controllassero e causassero la loro rovina.»
Mai per un istante provò ostilità nei confronti della nonna. Scintillò come una lama nel buio.
La nonna, come se lo avesse intuito, prese le maini della nipote nelle sue.
«Mai, cerca di capire. Questa è una cosa molto importante. Io non sto dicendo che ciò che dici non è vero, non ti sto criticando. Può darsi che abbia ragione tu, come può anche darsi di no. Però l’importante non sono i fatti che, anche se indagassimo, ormai non potremmo cambiare, ma il tuo cuore, che in questo momento sta cadendo in balìa dei dubbi e dell’odio.»
«Io… penso che solo quando sarò riuscita a scoprire la verità i dubbi e l’odio spariranno,» replicò Mai.
«Ne sei sicura? Io temo che cadrai soltanto in balìa di altro rancore e odio».
La nonna accarezzo affettuosamente le mani di Mai.
«Non pensi che spendere tante energie sia logorante?»
Mai strinse fortissimo i denti. Poi, come se fosse ritornata in sé, rilassò le spalle. E disse: «Sì, è vero.»
Mai si sentiva esausta”.
Gli insegnamenti sono impartiti con un briciolo di fantasia, oserei direi, facendo credere alla piccola Mai che una sua antenata fosse una strega e questo potere si trasmette di generazione in generazione saltandone una (quindi la nonna è una strega, Mai anche, mentre sua mamma no); o forse tutto questo rientra nella corrente del realismo magico?
La narrazione è scorrevole, ricca di dialoghi e con una scrittura semplice. In piccole dosi è presente del realismo magico o forse sarebbe più corretto chiamarlo surrealismo; nella mia ignoranza sono un po’ la stessa cosa – anche se lo ricollego a episodi diversi dal sostenere di essere streghe… Inoltre sono pochissimi i nomi propri utilizzati, conosciamo Mai – la protagonista – la sua amica Shōko e Genji il vicino di casa della nonna, e infine la città di T., tutto il resto è privo di nome, le figure familiari vengono indicate con il nome generico di mamma, papà, nonno e appunto nonna.
Nell’edizione del 2017 di questo romanzo l’autrice ha aggiunto tre ulteriori racconti caratterizzati da una continuità di personaggi e ambientazioni che permettono al lettore di approfondire alcuni aspetti che emergono nel racconto principale, scritti dopo il grande successo del romanzo. Così si scopre la storia di Blackie che è stato il cane dei nonni per molti anni, nel racconto intitolato appunto “La storia di Blackie”; in “Un pomeriggio d’inverno” c’è un ricordo d’infanzia di Mai legato al galletto della nonna; infine “Rametti nel fornello” è un monologo della nonna che racconta la sua giornata tipo dopo la partenza di Mai. Questo tra i tre è il mio preferito, la nonna è una donna tenera e saggia che vuole molto bene alla sua famiglia.
È un libro giapponese: ambientato in Giappone, scrittrice giapponese e vincitore di vari premi letterati giapponesi, ma non ho trovato tanto Giappone se non sporadici riferimenti al cibo, ad oggetti e parti d’arredo e in piccolissima parte alle dinamiche sociali interne ai ragazzini in età scolare. Sottolineo questa peculiarità perché avevo scelto il libro come lettura della tappa del mese di maggio della challenge #viaggiatoritralerighe che prevede di esplorare il Giappone.
Una lettura gradevole, consigliata.