mercoledì 7 agosto 2019

LA BIBLIOTECA DEI MORTI - GLENN COOPER

TITOLO: La biblioteca dei morti
AUTORE: Glenn Cooper  - traduzione di Gian Paolo Gasperi
EDITORE: Tea
PAGINE: ca 400
PREZZO:n.d.
(pagine e prezzo sono indicative o non le conosco perché io ho acquistato in un volume unico tutta la trilogia della Biblioteca dei morti edita da Tea edizioni nel mese di giugno 2019)
GENERE:
LUOGHI VISITATI:
acquistabile su amazon: qui (link affiliato) l'intera trilogia: qui (link affiliato)



Mi aspettavo un libro completamente diverso, un romanzo storico sul genere della trilogia di Kingsbridge di Ken Follett o de "Il nome della Rosa" di Umberto Eco; invece è tutt'altro un thriller con svariati salti temporali. Ovviamente alla base del "malinteso" ci sono solo ed esclusivamente io che da anni, sulla base del titolo pensavo si trattasse di un romanzo storico, comunque grazie al mio errore mi sono approcciata ad un nuovo genere per me, che in questa versione "soft" non mi dispiace.

Per la trama va detto anzitutto che ci sono tre grandi spaccati temporali che si alternano più e più volte:
1. i giorni nostri: in realtà da maggio ad agosto 2009 principalmente a New York, ma anche Las Vegas e Holliwood; qui troviamo la caccia al serial killer, gli agenti FBI (Will Piper e Nancy Lipinsky) e Mark Shackleton (vecchio compagno di università di Will Piper)
2. fine anni '40 e primi anni '50 tra Londra e Washington: un misterioso ritrovamento che gli inglesi, troppo occupati con la ricostruzione del secondo dopoguerra, affibbiano agli americani: qui troviamo scavi geologici, bunker, creazione area 51 e "personaggi" come Churchill e Truman (che qui sono poco più di mere comparse)
3. Vectis-Isola di Wight da luglio 777 a fine 1200 (con notevoli vuoti temporali): un monastero benedettino, una coincidenza numerica a base di sette molto singolare accompagnata dal passaggio di una cometa, suggestioni popolari e un grande "mistero".

E' un romanzo che si fa leggere, crea molta aspettativa e fa leva sulla curiosità: c'è un grandissimo ricorso alla suspense (in versione soft, quindi non invadente crea curiosità ma non ansia e/o paura, almeno a me); intreccia ripetutamente  i tre archi temporali in cui si svolgono le vicende e normalmente dopo aver narrato qualche fatto o aver lasciato qualche indizio senza ulteriori spiegazioni c'è un cambiamento temporale poi nel corso della narrazione i "vari pezzetti" lasciati incompiuti piano piano vengo spiegati e il puzzle prende forma.

Il libro fa parte di una saga che già possiedo, perché come dicevo all'inizio ho acquistato l'intera trilogia nell'edizione Tea uscita a giugno che la racchiude in un unico volume. Senz'altro leggerò anche gli altri capitoli sia perché finire un libro è per me un obbligo imprescindibile; sia perché sono curiosa di vedere in che modo va avanti la narrazione nel senso che per me questa storia poteva finire con questo libro, non ha un finale così aperto da giustificare un proseguo quindi voglio vedere come verrà sviluppata ulteriormente.

mercoledì 17 luglio 2019

ZIA ANTONIA SAPEVA DI MENTA - ANDREA VITALI

TITOLO: Zia Antonia sapeva di menta
AUTORE: Andrea Vitali
EDITORE: Garzanti (Collana Elefanti Best Seller)
PAGINE: 156
PREZZO: € 10,00
GENERE: letteratura italiana
LUOGHI VISITATI: Bellano
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Un mistero, una serie di personaggi indaffarati a risolverlo. Un romanzo breve, come sempre ambientato a Bellano, piccola cittadina sul lago di Como negli anni '70. Un'anziana, zia Antonia ospite dell'ospizio del paese, gestito dalle suore, capeggiate dalla solerte e risoluta superiora, suor Speranza; due nipoti, Ernesto ed Antonio, che non potrebbero essere più diversi (il primo operaio, gran lavovatore ed uomo devoto, affezionatissimo alla zia; il secondo lussurioso e assolutamente disinteressato alla zia); il dottor Fastelli medico di condotta e anche dell'ospizio e infine di direttore di banca Sansicario.

Una scrittura semplice, ben calibrata, scorrevvole dati i numerosi dialoghi, con un narratore onniscente; dei personaggi ben delineati, pur nella loro essenzialità. C'è un mistero di risolvere ma non siamo di fronte ad un thriller, non ci sono delitti, ne investigatori, ne tensione, semplicemente un mistero, un fatto curioso, una serie di indizi e di coincidenze e dei personaggi molto curiosi che lo vogliono risolvere.
Romanzo che ho letteralmente divorato, come sospettavo Andrea Vitali è diventato uno dei miei autori preferiti, voglio recupare tutte le sue opere, che fortunatamente sono numerose. Il punto di forza sta nella semplicità e nell'essenzialità sia dello stile che dei personaggi che delle storie: storie ed anedotti dei tempi passati che potremmo sentire raccontare dagli anziani di qualunque piccolo paesino. Una semplicità magnetica.

Voi cosa avete letto di questo autore? Cosa mi consigliate?

lunedì 8 luglio 2019

MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI - GIACOMO MAZZARIOL

TITOLO: Mio fratello rincorre i dinosauri
AUTORE: Giacomo Mazzariol
EDITORE: Einaudi - collana Stile Libero Extra
PAGINE: 184
PREZZO:€ 16,50
GENERE: letteratura italiana - memoir
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"......insomma è la storia di Giovanni, questa.
Giovanni che va a prendere il gelato.
- Cono o coppetta?
- Cono!
- Ma se il cono non lo mangi.
- E allora? Neanche la coppetta la mangio!
Giovanni che ha tredici anni e un sorriso più largo dei suoi occhiali. Che ruba il cappello a un barone e scappa via; che ama i dinosauri e il rosso; che va al cinema con una compagna, torna a casa e annuncia: «Mi sono sposato». Giovanni che balla in mezzo alla piazza, da solo, al ritmo della musica di un artista di strada, e uno dopo l'altro i passanti si sciolgono a imitarlo: Giovanni è uno che fa ballare le piazze. Giovanni che il suo tempo sono sempre venti minuti, mai più di venti minuti: se uno va via in vacanza per un mese, è stato via venti minuti. Giovanni che sa essere estenuante, logorante, che ogni giorno va in giardino e porta un fiore alla sorelle. E se è inverno e non lo trova, porta loro foglie secche.
Giovanni è mio fratello. E questa è anche la mia storia. Io di anni ne ho diciannove, mi chiamo Giacomo."
cit...... inizio


Un'autobiografia dolcissima.
Giacomo Mazzariol, protagonista e autore del romanzo, ci racconta una parte fondamentale della sua vita: suo fratello Giovanni.
Giovanni è un ragazzo speciale, un superoe. Tutto inizia con l'annucio dei genitori di Giacomo dell'arrivo di un fratellino, un maschio; Giacomo, che è un bambino di cinque anni ne è  felicissimo, perchè  ha già due sorelline, ma femmine. Ai bimbi viene anche spiegato che il fratellino sarà un bambino speciale e qui l'immaginazione di Giacomo galoppa.....

 "....era uno speciale, lui. Con la tutina attillata e la di speciale sul petto. Tre anni. I capelli gellati, gli occhi da Bambi e li addominali da wrestler. Lui non parlava: faceva. E più passavano i giorni più la mia mente arricchiva la parola speciale di sufmature, ciascuna corredata da un unico, pungente dubbio: perché diavolo sarebbe nato così?"

 Nei primi anni di vita di Giovanni il rapporto di Giacomo con suo fratello è piuttosto buono, ma crescendo Giacomo si fa molte domande ma sopratutto prova quasi vergogna per quel fratello diverso, che non può fare le cose come gli altri (o meglio fa le cose come tutti ma seguendo tempi e regole tutte sue), tanto che negli anni delle medi tiene nascosto ai compagni la sua esistenza.

".... dopo aver strisciato nel sottobosco della coscienza per due anni, una serie di domande erano alla fine arrivate a stringermi d'assedio. Come avrei fatto a convivere con le fragilità di mio fratello? Come avrei fatto a essere felice sapendo che lui non avrebbe mai avuto una ragazza e forse nemmeno degli amici, degli amici come i miei, con cui confidarsi, con cui litigare - come avrei fatto? Sarei stato in grado di gestire la mia vita badando anche ai suoi problemi, aiutandolo a tirarsi su quando avrebbe scoperto chi era veramente? E come avrei fatto a convivere con la paura di vederlo soffrire, di vederlo morire? Le parole di Pisone, come una scintillia, avevano appiccato il fuoco a una serie di pensieri tristissimi, e ora il fumo dell'incendio mi stava annebbiando la vista. Mi resi conto, quel giorno, che da troppo tempo avevo smesso di farmi domande. E avevo smesso di farmi domande per paura delle risposte. Il mio equilibrio si basava sul non chiedere e sul non sapere. "




Poi maturando Giacomo acqusisce nuova consepevolezza e finalmente Giovanni diventa non solo suo fratello anche nella vita fuori casa, ma anche uno dei suoi migliori amici. 


"..... Ci prendevano in giro? Oh be', come aveva detto Davide, il Down ventenne che sapeva fare le migliori fritelle del mondo, chi non ci apprezzava non faceva altro che aumentare la nostra stima di noi stessi. La gente prende in giro ciò che non capisce, ciò di cui ha paura. E poi, pensavo, guarda Bono dove è arrivato. Gio non ci badava. Per lui le persone che ridevano di lui stavano semplicemente ridendo accanto a lui e lui le lasciava fare. Tanto lui rideva anche di più."

E' un libro molto bello, dolce anche triste in alcune parti, che insegna moltissimo. Qui ci sono non personaggi ma persone reali, un ragazzo vero, come tanti che ha messo a nudo la sua vita, i suoi pensieri e le sue frestrazioni ( e anche le sue "colpe") esponedole al mondo per un fine nobile: insegnare. Insegnare cosa vuol dire vivere con una persona Down, insegnare a portare rispetto, ad apprezzare, a non utilizzare a sproposito parole (appunto "down") senza conoscerne minimante il significato, e infine insegnare ad amare, semplicemente.
Il linguaggio e la struttura narrativa sono semplici, ma anche per questo molto d'effetto; non ci sono studi o ricerche o spiegazioni scientifiche, c'è la vita vera, con i pregi e con i difetti, narrati da un ragazzo.
Un libro che consiglio a tutti, qualque siano i vostri gusti; un libro adatto anche ai più piccoli e che dovrebbe essere letto nelle scuole.
Giacomo ha deciso che era di  insegnare qualcosa al mondo esterno: in occasione della giornata mondiale della sindrome di Down carica online un cortometraggio "The simple Interview" girato da Giacomo e con protagonista Giovanni, (questo il link).  Da questa esperienza è poi nata quella del libro.












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domenica 30 giugno 2019

ATLANTE TASCABILE DELLE ISOLE REMOTE - JUDITH SCHALANSKY

TITOLO:  Atlante tascabile delle isole remote
AUTORE: Judith Schalansky - traduzione di Francesca Gabelli
EDITORE: Bompiani
PAGINE: 240
PREZZO:€ 15,00
GENERE: letteratura tedesca - albo
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"....e improvvisamente mi fu chiaro che le isole altro non sono che piccoli continenti e che i continenti, a loro volta, non sono altro che isole molto, molto grandi. Questa macchia di terra,  dai contorni così ben definiti, era assolutamente perfetta e allo stesso tempo sperduta, come il foglio staccato sulla quale era stata disegnata. Qualsiasi rapporto con la terra ferma era andato smarrito. Il resto del mondo era semplicemente taciuto. Non avevo mai visto un isola più solitaria."
In questo "libricino" formato pocket vengono analizzate cinquanta (micro) isole sperdute negli oceani del nostro pianeta.
Per ciascuna viene riportato il nome, le coordinate geografiche, lo stato di appartenenza, la superficie, se è abitato oppure disabitata, la distanza da altre isole o dalla terraferma, una breve linea cronologica con gli eventi di maggior interesse che l'hanno riguardata (ad esempio la scoperta), un mini mappamondo dove è segnata la sua collocazione e una cartina in scala che riproduce l'isola. Seguono un paio di pagine in cui viene raccontato qualcosa sull'isola: aneddoti, singoli episodi od eventi che lì sono avvenuti, magari pagine di diari di qualche esploratore. Non viene ricostruita al storia di quel luogo ma semplicemente  ci viene raccontato un qualcosa (tra i tanti) che la riguarda.
E' un ottima base per scoprire "isole" e per approfondirle sotto tutti gli aspetti (geografici, politici, storici, sociali) con ricerche personali, ma è anche una fonte di curiosità e di conoscenza.
Il libro si presta ad essere letto/riletto un poco alla volta ad esempio aprendolo a casa su un isola, leggerne l'aneddoto e poi richiuderlo.

E' un libro adatto alle persone curiose, a chi ama la geografia e la storia e a chi ama viaggiare anche solo con la fantasia.
Una nota a parte merita l'aspetto grafico: semplicemente m-e-r-a-v-i-g-l-i-o-s-o. Due i colori predominanti: l'arancione e l'azzurro, nella loro versione fluo quasi evidenziatore; colori che caratterizzano anche le mappe e rendono il volumetto allegro, vivace e vitaminico anche alla vista.
L'autrice, Judith Schalansky è anche una design molto apprezzata e premiata (lo stesso libro ha vinto dei premi di design) e secondo me il tocco del designer si vede; è anche appassionata di tipografia e cartografia.




venerdì 28 giugno 2019

I MALAVOGLIA - GIOVANNI VERGA

TITOLO: I Malavoglia
AUTORE: Giovanni Verga
EDITORE: Feltrinelli Editore - Collana Universale Economica I Classici
PAGINE: 304
PREZZO: € 9,50
GENERE: letteratura italiana - classico
LUOGHI VISITATI: Trezza (provincia di Catania) fine dell'800
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Un classico della letteratura italiana, studiato da tutti a scuola, e, forse anche per questo un po' odiato. Mi sono imposta di leggerlo proprio perché si tratta "dei Malavoglia di Verga". Sono partita molto prevenuta nei loro confronti, sinceramente mi stavano antipatici, invece sono entrata subito in empatia con i personaggi ed è stato un innamoramento sia di questo romanzo che di Verga.

Quello che racconta Verga sono le vicissitudini di una famiglia normale e semplice, povera ma non troppo, poiché sono proprietari di una casa (la casa del "Nespolo" dove vive tutta la famiglia) e di una barca (la "Provvidenza") con cui uscire a pesca.  Una famiglia composta dal patriarca nonno 'Ntoni, il figlio Bastianazzo e la moglie Maruzza (detta la Longa) e i loro cinque figli: 'Ntoni, Luca, Mena, Alessi e Lia.  Una vita fatta di duro lavoro e sacrifici nel piccolo paesino siciliano di Aci Trezza nella seconda metà dell'Ottocento. Perderanno tutto per una serie di sfortunati eventi a partire dal naufragio della "Provvidenza" durante una tempesta mentre stanno tentando la fortuna, trasportando un carico di lupini acquistati a credito e da rivendere a Catania: qui perde la vita Bastianazzo, perdono la barca e devono restituire il prestito ricevuto. Padron 'Ntoni e i suoi si danno molto da fare ma, non sarà sufficiente a salvare la casa, perderanno di nuovo la barca, fatta aggiustare, in una nuova tempesta. A tutto ciò si aggiunge la morte di Luca in battaglia, mentre prestava il servizio di militare. Lo sconforto per la situazione precaria e sconfortante portano 'Ntoni nipote ad arrendersi, a darsi al bighellonaggio e al contrabbando, per poi finire arrestato e processato e condannato per aver accoltellato il brigadiere Don Michele. Per i Malavoglia c'è un piccola speranza di rinascere nel giovane Alessi, che mette su famiglia e riesce anche a riacquistare la casa del "Nespolo". Ma non tutti riusciranno a vedere quella piccola vittoria. Il romanzo è incentrato sulle disavventure dei Malavoglia ma i personaggi sono molti e lo spaccato di vita quotidiana e delle relazioni interpersonali dell'epoca sono ben descritte.
La cosa che maggiormente mi ha colpito è la cattiveria e l'indifferenza  della maggior parte del paese, che non muovono un dito per aiutare i Malavoglia, anzi;  vedere una famiglia in disgrazia abbandonata dalla comunità di cui fa parte, se non maggiormente vessata.

E' un romanzo storico, che narra un mondo, che già all'epoca della scrittura del opera, va scomparendo. Una Sicilia rurale ed arcaica che si trova ad affrontare "l'avvento della modernità" sia tecnologica che politica, poiché annessa al neonato Regno d'Italia, con forestieri che vengono a comandare e creare scompiglio nel piccolo paese di Trezza. Vengono riportati i valori e le tradizioni, la grandissima fede religiosa (vengono recitate preghiere e rosari per ogni cosa), le feste e le fiere in occasione di particolari ricorrenze religiose sono utilizzate come parametri di riferimento temporale.
A scontrasi nel romanzo sono la tradizione e la modernità. Questa antitesi è ben rappresentata anche dai due 'Ntoni protagonisti del romanzo:  padron 'Ntoni, il nonno e capostipite della famiglia che incarna i valori delle antiche tradizioni, anziano saggio e infaticabile; e 'Ntoni nipote, che invece incarna i valori della modernità, un ragazzo, che per quanto di cuore buono, è egoista, ribelle e anche scansafatiche.


L'opera fa parte del "ciclo dei vinti", il progetto di Giovanni Verga di raccontare la lotta dell'uomo per la sopravvivenza, sempre dal punto di vista dei "perdenti"  degli "sconfitti" (cioè di coloro che questa battaglia l'hanno persa); progetto rimasto incompiuto. Inutile ricordare che Giovanni Verga è tra i fondatori del Verismo, corrente letteraria italiana, del secondo Ottocento, che si caratterizza per la narrazione della realtà così com'è.

E' un opera che presenta alcune difficoltà di lettura. Anzitutto la lingua utilizzata, che è quella ottocentesca; seconda difficoltà, strettamente connessa alla prima è l'utilizzo di "appellativi" che accompagnano i nomi, alcuni un po' fuorvianti come "don" oppure "suora" che non sono riferiti solo ad ecclesiastici, anzi. Ma la difficoltà maggiore, secondo me, sta nel fatto che per lo stesso personaggio vengano utilizzati più nomi per identificarlo (talvolta anche all'interno della stessa frase!!), ad esmpio la Longa è chiamata anche Maruzza, ad esempio "Zio Crocifisso" è chiamato anche "Campana di Legno" oppure "la Zuppida" è "comare Venera"; questa particolarità richiede un po' di attenzione altrimenti è facile perdere il filo.
Ma se è giusto avvertivi di alcune difficoltà che ho incontrato nel corso della lettura, è doveroso non farsi scoraggiare e affrontare questa lettura per farsi una propria idea dell'opera al di là delle rimembranze scolastiche. Autore che merita di essere rivalutato e che voglio approfondire.
Com'è il vostro rapporto con "I Malavoglia" e con Verga? Amore oppure odio?

sabato 15 giugno 2019

LEI - MARIAPIA VELADIANO

TITOLO:  LEI
AUTORE:  Mariapia Veladiano
EDITORE:  Guanda
PAGINE: 176
PREZZO: € 17,00
GENERE: letteratura italiana - retelling biblico
LUOGHI VISITATI: Palestina ai tempi di Gesù
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"...E' stato un bambino così speciale che anche il fango gli obbediva. Non posso dirlo ad alta voce, chi potrebbe capire. Per loro il fango è questo che buttano addosso a lui come a tutti quelli che non conoscono. Non ho capito nemmeno io. Vorrei gridarlo a queste voci di ogni tempo che mi vogliono sapiente, obbediente, silente, remissiva. Donna che attende e custodisce sicura nel suo cuore. Pensate che avrei potuto capire?"

La trama la conosciamo tutti: a grandissime linee é la storia di Gesù raccontata attraverso gli occhi di sua Madre. Un lunghissimo monologo dove Maria racconta la sua esperienza come madre e come donna prescelta, costretta a veder morire suo figlio, meglio di chiunque altri può capire le preoccupazioni e le sofferenze in particolare delle altre madri. Senza continuità temporale vengono affrontate le varie "fasi" , si parla di Gesù da bambino, dell'annunciazione dell'Angelo, della crocefissione,  del periodo della predicazione.
Il racconto di Maria è reso "attuale" con riferimenti ad opere d'arte e tradizioni che la raffigurano in un modo a cui si oppongono i suoi pensieri e sentimenti.
"....provate a consolarvi con questo figlio sulle strade, a non sapere dove dorme, con chi, se mangia, chi gli dà da mangiare, quali sono i suoi amici, aver paura di saperlo, a parlare di Dio, sì. Ma anche i matti parlano di Dio. Donna della consolazione e chi mi consola? Mi consolo consolando, regalo forza che non ho."

L'idea di dar voce a Maria mi è piaciuta moltissimo. Perché se da un lato la figura della Madonna è fondamentale, soprattutto nella religione cattolica dove è fortissimo il culto mariano, le Sacre Scritture le riconoscono un ruolo cardine, è la madre di Dio; dall'altro lato, però, nelle stesse Scritture è una figura quasi secondaria, quasi una comparsa per fare un paragone cinematografico, raramente è al centro della scena e ancor più raramente prende la parola. La rappresentazione che ne esce è molto delicata e rispettosa.

La narrazione vede l'alternarsi di capitoli in prosa a capitoli in versi, il linguaggio utilizzato è lirico e ricercato ( e non poteva essere diversamente data la protagonista.....); ciò che viene narrato è conforme alla tradizione cattolica e non può assolutamente urtare la sensibilità dei credenti. Come dicevo prima, non viene seguito un ordine cronologico nella narrazione, ma si ripercorrono le varie "tappe" più e più volte facendo continui salti temporali.

Quello della Bibbia, dei suoi "personaggi" ed eventi è un argomento che mi incuriosisce e affascina molto e che voglio approfondire, sia con testi di narrativa che di saggistica e sia attraverso testi "ortodossi" come questo che attraverso testi più "critici".
E' un libro che presenta molti spunti interessanti anche se non mi ha soddisfatto appieno, richiede molta concentrazione nella lettura, vuoi per i salti temporali, per il linguaggio, l'alone di mistero che  aleggia su tutta la narrazione  (ad esempio non viene trattato il tema dell'Assunzione).

Voi lo avete letto? Conoscete già questa autrice? Avete letto qualche libro che in qualche modo tratta temi "biblici"?

mercoledì 29 maggio 2019

IL PICCOLO LIBRO DEI COLORI - MICHEL PASTOUREAU E DOMINIQUE SIMONNET

TITOLO: Il piccolo libro dei colori
AUTORE:  Micheal Pastoureau e Dominique Simonnet - traduzione di Francesco Bruno
EDITORE: Ponte alle Grazie
PAGINE: 112
PREZZO: € 10
GENERE: letteratura francese - saggio
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Un libricino molto interessante, scorrevole, di veloce e facile lettura che permette di scoprire moltissime curiosità; ben si presta ad essere riletto in qualsiasi momento, i capitoli sono brevi e si possono rileggere anche singolarmente.

Un saggio che tratta i sei colori principali: blu, rosso, bianco, verde, giallo, nero più le mezze tinte. A ciascun colore è dedicato un breve capitolo e ne viene ricostruita la storia, dall'antichità (talvolta dalla preistoria) lungo i secoli fino ai giorni nostri, attraverso i significati che ha assunto, le tecniche di produzione, curiosità ed aneddoti; spesso uno stesso colore era portatore di significati ambivalenti e contrastanti e moltissima attenzione in passato era riservata al "finish" del colore stesso, brillante oppure opaco, e sulla base di questo poteva assumere anche significati diversi.
La narrazione è strutturata sotto forma di dialogo tra Dominique Simonnet e Michel Pastoureau, entrambi francesi, il primo giornalista e scrittore; il secondo storico e antropologo, specialista (della storia) dei colori, un vero pioniere dell'argomento, ha pubblicato altri saggi tra cui quelli dedicati a singoli colori (ma non si occupa solo di colori, io già posseggo "Bestiari del Medioevo" che non vedo l'ora di leggere).
"...Blu, rosso, bianco, verde, giallo, nero.... E dopo? quanti colori? Non domandate all'arcobaleno: è un prestigiatore. Ci mostra soltanto ciò che vogliamo vedere. I bambini, che cercano il tesoro ai piedi dei suoi raggi, lo sanno bene: i colori spariscono non appena si cerca di afferarli, sono soltanto un'illusione....Infatti, un colore è un insieme di simboli e di convenzioni. Dietro i sei coloi di base vengono i complementari, mezze tinte.... un corteo infinito di sfumature che non smettiamo di inventare. La lezione che ne traiamo qui è divertente: un colore esiste soltanto perché lo guardiamo. E' insomma, una pura invenzione dell'uomo. Meditate, gente."

Un libro che consiglio a tutti, non solo agli appassionati di Storia, perché é interessante ma "leggero" ed offre molti spunti di approfondimento.
Voi lo avete letto? Conoscete questi autori?
P.S.: recensione breve, ma non poteva essere diversamente data la brevità dell'opera non voglio anticiparvi nulla.