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giovedì 6 febbraio 2020

ELEANOR OLIPHANT STA BENISSIMO - GAIL HONEYMAN

TITOLO: Eleanor Oliphant sta benissimo
AUTORE: Gail Honeyman - traduzione di Stefano Beretta
EDITORE: Garzanti
PAGINE: 352
PREZZO: 17,90
LUOGHI VISITATI:Glasgow (Scozia) anno 2017
acquistabile su amazon: qui (link affiliato)




Eleanor Oliphant, una giovane donna cinica, schietta e introversa, quel genere di persona che il sentir comune definirebbe antipatica, asociale e strana. Lavora all’ufficio contabilità di una società di grafica, brava con la contabilità ma assolutamente negata nei rapporti sociali e tra colleghi.  è una persona esageratamente abitudinaria, ma la sua vita viene sconvolta quando per puro caso incontra l’uomo della sua vita: un fascinoso cantante emergente; Eleanor se ne innamora follemente e per prepararsi ad un “fidanzamento” esce dalle sue routine sperimentando cose nuove (per lei) come fare shopping, truccarsi, possedere uno smartphone. Sogna un amore romantico, come nelle migliori commedie rosa, e per fare esperienza del mondo accetta di uscire con un collega, in fondo non può uscire con l’amore della sua vita senza sapere cosa ordinare in un pub(!?!).
Qualcosa di gravissimo è accaduto nel suo passato, è sopravvissuta a qualche esperienza terribile e drammatica, che l’ha inevitabilmente segnata e che l’ha costretta a dover passare da una famiglia affidataria ad un’altra per tutta l’adolescenza. Probabilmente sua madre centra qualcosa, e tra le abitudini di Eleanor c’è un appuntamento fisso il mercoledì sera, quando riceve la chiamata della madre. La madre è prigione ed è una persona davvero odiosa e antipatica che la denigra e la considera una perdente. Ma in realtà sotto sotto Eleanor, nonostante le sue stranezze, è una grande. Nemmeno Eleanor sa bene cosa le è successo, o quanto meno l’ha rimosso, ha sepolto il suo trauma infantile sotto la scorza di persona burbera e schietta, che non ha nulla da perdere e non finge nei rapporti sociali dicendo sempre e solo ciò che pensa, anche se ben consapevole che in società un minimo di finzione è necessaria.
Lo dico subito, alla fine, si scopre ciò che è successo, e per certi aspetti il finale è davvero sorprendente.

La scrittura è scorrevole, la narrazione è in prima persona, quelli narrati sono i pensieri, le situazioni, i dialoghi che Eleanor vive raccontati da lei stessa. Quindi narrazione e scrittura sono strettamente legati al personaggio e al carattere di Eleanor e lei utilizza un linguaggio forbito, ricercato, estremamente educato, pur essendo una giovane donna nel 2017 non usa e non conosce gli slang, non fa abbreviazioni né battute e fino a pochissimo tempo prima non possedeva nemmeno uno smartphone; non conosce le cose più banali della vita. Ma Eleanor sa essere molto spiritosa e molto cinica, coglie alcune verità assolute che non possono strappare una risata

“…due persone girano per i grandi magazzini John Lewis selezionando per sé dei begli oggetti e poi costringono gli altri a pagarglieli. È una sfrontatezza senza ritegno. Scelgono cose come piatti, ciotole e posate…Voglio dire, che cosa fanno adesso? Prendono il cibo dalle confezioni e se lo ficcano in bocca a mani nude? Non riesco a capire perché l’atto di formalizzare legalmente una relazione umana richieda che familiari, amici e colleghi aggiornino in contenuto della cucina della coppia”.



Sembra banale, ma non lo è. Anzitutto non lo è la storia personale di Eleanor, non voglio entrare troppo nel dettaglio perché è bello (e giusto) scoprire piano piano le cose che la riguardano sotto forma di ricordi e pensieri che affiorano così nella sua mente senza un motivo preciso, ma c’è del disagio e tanto tanto bisogno di aiuto. E poi perché attraverso la storia di Eleanor si affronta un tema importantissimo: la solitudine. Ai giorni nostri, nonostante viviamo in un mondo iperconnesso  e/o forse proprio per questo) molte persone, e non necessariamente anziane, soffrono di solitudine. Questo romanzo ti spinge a chiederti il perché, cosa puoi fare, cosa si nasconde dietro una persona stramba??? Ed è giusto giudicare??
Sono molto curiosa di vedere cosa altro ci regalerà la penna di Gail Honeyman, questo è stato il suo romanzo d’esordio (e che esordio e mi sembra che per ora non ci siano nuove pubblicazioni.

Voi lo avete letto?? So che a molte persone non è piaciuto (principalmente perché non succede molto ed è anche vero), ma non posso fare altro che consigliarlo, ci si affeziona subito al personaggio femminile, tiene compagnia, strappa molte risate, ma come dicevo tra il romance e la comicità ci sono spunti di riflessione notevoli quali violenza sulle donne e sui bambini e solitudine, e il lettore non può non chiedersi se può fare qualcosa.