AUTORE: Italo Calvino
EDITORE: Mondadori
PAGINE: 166
PREZZO: € 12,50
GENERE: letteratura italiana
Le città invisibili di Calvino è un libro estremamente
difficile da raccontare, almeno per me.
È un insieme di frammenti che raccontano di città, che si
inseriscono Anzitutto abbiamo una cornice narrativa che vede Marco Polo
raccontare a Kublai Kahn delle città che ha visto durante i suoi viaggi. Ogni capitolo
si apre e si chiude con questa sovrastruttura, che si differenzia del resto del
testo per essere in corsivo. Sono parti molto riflessive e ‘filosofeggianti’
perché poi i due si interrogano sul senso della vita e delle città.
I capitoli sono rappresentatati da un insieme di frammenti,
di brevissimi racconti, poche pagine i più lunghi, solo pochi paragrafi la
maggior parte, in cui vengono narrate delle città. Città immaginarie e
immaginifiche, sognate e sognanti, città assolutamente fantasiose; ciascun
frammento ci racconta di una città facendo perno su un suo aspetto peculiare
che maggiormente la caratterizza. Un insieme di pezzetti di sogni, di immagini
di città che non esistono ma che al tempo stesso contengono una e tutte le città
del mondo.
“La città e la memoria.
All’uomo che cavalca lungamente per terreni selvatici viene desiderio d’una
città. Finalmente giunge a Isidora, città dove i palazzi hanno scale a
chiocciola incrostate di chiocciole marine, dove si fabbricano a regola d’arte
cannocchiali e violini, dove quando il forestiero è incerto tra due donne ne
incontra sempre una terza, dove le lotte dei galli degenerano in risse
sanguinose tra gli scommettitori. A tutte queste cose egli pensava quando
desiderava una città. Isidora è dunque la città dei suoi sogni: con una
differenza. La città sognata conteneva lui giovane; a Isidora arriva in tarda
età. Nella piazza c’è il muretto dei vecchi che guardano passare la gioventù;
lui è seduto in fila con loro. I desideri sono già ricordi.”
Il tutto è
estremamente fantasioso e metaforico, la narrazione è praticamente priva di
trama, è quasi una sorta di esperimento o esercizio di scrittura. Se da un lato
però tutto è astratto e generico oltre che frutto della fantasia dall’altro ci
permette in qualche modo di vedere in noi stessi, le città e la cornice
narrativa ci porta a riflettere. È un libro in questo senso filosofico.
Devo dire che nonostante io preferisca di gran lunga i libri
di trama (in generale) Calvino mi piace – è un pilastro della letteratura
italiana del Novecento e devo certo dirlo io che merita di essere letto –
nonostante almeno sulla carta le sue opere sono un po’ diverse dai miei gusti
abituali. Questo è il secondo libro che leggo dopo Se una notte d’inverno un
viaggiatore… anche questo un libro particolarissimo, quasi un ibrido tra un
romanzo e una raccolta di racconti (un po’ come Città invisibili) però i
racconti sono “lunghi” idealmente rappresentano degli incipit di altrettanti
romanzi.
Il libro si apre con una fantastica presentazione della
storia da parte dello stesso Calvino (tratta da un intervento che fece in
un’università americana, inutile dire che voglio assolutamente recuperare
Lezione Americane) che ci racconta sia come è nato questo libro sia più in
generale il suo metodo di scrittura (argomenti che mi affascinano sempre
tantissimo).
“Il libro è nato un pezzetto per volta, a intervalli anche
lunghi, come poesie che mettevo sulla carta, seguendo le più varie ispirazioni.
Io nello scrivere vado a serie: tengo tante cartelle dove metto le pagine che
mi capita di scrivere, secondo le idee che mi girano per la testa, oppure
soltanto appunti di cose che vorrei scrivere. Ho una cartella per gli oggetti,
una cartella per gli animali, una per le persone, una cartella per i personaggi
storici e un’altra per gli eroi della mitologia; ho una cartella sulle quattro
stagioni e una sui cinque sensi; in una ho raccolto pagine sulle città e sui
paesaggi della mia vita e in un’altra città immaginarie, fuori dallo spazio e
dal tempo. Quando una cartella comincia a riempirsi di fogli, comincio a
pensare al libro che ne posso tirar fuori.”
Infine in questa edizione Mondadori è presente anche una
nota biografica intitolata “cronologia” caratterizzata dall’accompagnare i vari
dati biografici con testo, con delle parole di Calvino stesso relativo a quel
dato.
Sicuramente voglio approfondire la conoscenza, come dicevo
prima Italo Calvino è un importantissimo autore italiano che nonostante io non
sia una grande appassionata di letteratura italiana e nonostante i libri che ho
letto finora siano piuttosto particolare, a me piace.
Fatemi sapere se lo conoscete e quali titoli mi consigliate
di leggere.
Nessun commento:
Posta un commento