AUTORE: Elizabeth Jane Howard traduzione di: Manuela Francescon
EDITORE: Fazi Editore
PAGINE: 638
PREZZO: € 17,58
GENERE: letteratura inglese, saga famigliare
LUOGHI VISITATI: Inghilterra primi anni '40 del '900
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Attenzione possibili spoiler: secondo volume di una
pentalogia
Di nuovo assieme ai Cazalet questo secondo volume “Il tempo
dell’attesa” è ambientato tra la fine del ’39 e la fine del ’41: sono i primi
anni della Seconda Guerra Mondiale, avevamo salutato i Cazalet con la speranza che
mai ci sarebbero state nuove guerre e invece li ritroviamo ad affrontare,
ognuno a modo proprio, i primi anni della seconda guerra mondiale. Sono anni
difficili, l’Inghilterra è in guerra, Londra viene bombardata, qualcuno è al fronte,
iniziano a intravedersi mutazioni e cambiamenti nella società, tante le paure e
le difficoltà.
Vediamo a grandi linee cosa fanno i nostri protagonisti iniziando
dai fratelli Cazalet: Hugh manda avanti la ditta di famiglia di import-export
di legname, mentre Edward e Rupert sono arruolati il primo nella RAF e il
secondo in Marina. La famiglia si è riunita a Home Place, più sicura che Londra
(che viene colpita da bombardamenti), dando ospitalità anche a Miss Millment,
alla servitù e alla famiglia della sorella di Villy. Le donne di case Cazalet
vivono tra la paura per la sorte dei mariti e fratelli e la voglia di aiutare,
di contribuire allo sforzo bellico del paese principalmente con il volontariato
(purtroppo le donne ancora possono fare poco).
In questo volume la narrazione si concentra sul punto di
vista delle tre ragazze di casa Cazalet, pur non dimenticando nessuno – le tre
cugine ‘grandi’: Louise, Polly e Clary. Ognuna vive diversamente questo momento
così difficile.
Louise ottiene di poter studiare e verrà mandata alla scuola
per signorine dove fa nuove amicizie in particolare Stella, con cui condivide
la passione per la recitazione e riesce ad ottenere dai genitori di frequentare
anche una scuola di recitazione, il suo sogno è fare l’attrice. La conoscenza e
l’amicizia con Stella è molto importante perché consente a Louise di
approcciarsi a un mondo, a una società, a una visione della vita diversa da
quella di casa Cazalet (i Cazalet appartengono all’agiata ricca borghesia).
“Tutto quello che facevano i Cazalet era spostarsi, andare in ufficio e mettere al mondo figli. Non s’interessavano nemmeno lontanamente alla arti, con l’eccezione, dovette ammetterlo della musica. Ma quando era stata l’ultima volta che sua madre aveva letto un dramma di Shakespeare? O di chiunque altro? Suo padre, poi, lui non leggeva affatto. Era incredibile come riuscisse a procedere nella vita senza alcun tipo di nutrimento intellettuale. Forse stava a lei salvare Polly e Clary da quell’arido deserto borghese. L’avrebbe fatto, non appena avesse raggiunto l’età giusta. Gli altri erano troppo piccoli, oppure delle cause perse, come i suoi genitori. Con loro non si poteva avere una conversazione decente su un argomento di qualunque importanza – come lo stato dell’arte teatrale, la poesia o anche la politica -, bastava considerare quante cose sapeva Stella di cui loro non avevano idea! Era pronta a scommettere che non avevano mai riflettuto sulle classi sociali, sulla democrazia e su quello che era giusto per la gente. Ma se le cose fossero andate davvero come pensava Stella, sarebbe stato un duro colpo per loro. Niente più servitù! Come se la sarebbero cavata senza i domestici? Almeno lei sapeva cucinare, cosa che non poteva dirsi di nessuno dei suoi parenti. Se davvero ci fosse stata una rivoluzione dei ruoli sociali con ogni probabilità sarebbero morti di fame. Cominciò a provare per la sua famiglia una strana pena …”
Clary, che sogna di fare la scrittrice, scrive lunghissime
lettere per il padre Rupert, che è in servizio attivo nella Marina, dove
racconta la vita ad Home Place in modo che quando tornerà leggendole sarà come
aver vissuto almeno in parte quel periodo con la famiglia.
Infine Polly che vive il momento in modo molto drammatico,
ha da sempre una grande paura della guerra (suo padre Hugh ha combattuto in
Francia durante la Prima Guerra mondiale dove ha perso una mano) e inoltre non
riesce a trovare il suo posto nel mondo, non ha le idee chiare su cosa vuole
fare da grande come invece hanno Louise e Clary, si arrovella molto.
Essendo il secondo volume di una saga andiamo a conoscere
meglio, ad approfondire la conoscenza, la storia e il carattere dei personaggi,
ci saranno delle crescite mentre altri si manterranno fedeli a se stessi.
Lo spaccato storico narrato è molto interessante, le vicende
dei Cazalet - che tra l’altro incarnano un archetipo sociale preciso e
destinato a scomparire - si inseriscono nelle vicende Storiche, vediamo ad
esempio cosa possono fare le donne soprattutto quelle sposate o di una certa
età, come possono contribuire allo sforzo bellico? Fondamentalmente solo con il
volontariato. Vediamo alcuni primi cambiamenti sociali ad esempio Louise un
giorno torna a Home Place indossando un paio di pantaloni (!), vediamo com’era
la vita in Inghilterra e a Londra durante la Seconda Guerra Mondiale.
Non vedo l’ora di vedere come proseguono le vicende della
famiglia Cazalet, io mi sento parte integrante, una vecchia amica di famiglia
che conosce tutto e tutti. Ci sono alcuni cliffhanger e alcune situazioni
(piuttosto importanti) che rimangono sospese e la voglia di andare avanti è
tantissima.
Fatemi sapere nei commenti se conoscete i Cazalet.
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