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mercoledì 30 maggio 2018

VA', METTI UNA SENTINELLA - HARPER LEE

TITOLO: Và, metti una sentinella
AUTORE: Harper Lee, traduzione di Vincenzo Mantovani
EDITORE: Universale Economica Feltrinelli
PAGINE: 269
PREZZO:euro 9,50
GENERE: letteratura americana
LUOGHI VISITATI: Maycomb - Alabama
acquistabile su amazon: qui (link affiliato)



Trama dalla quarta di copertina: "Il romanzo ritrovato di Harper Lee, ambientato vent'anni dopo il suo amato capolavoro, vincintore del premio Pulizer, Il buio oltre la siepe. Maycom, Alabama. La ventiseienne Jean Louise Finch - "Scout"- torna a casa da New York per visitare l'anziano padre, Atticus. Ambientato sullo sfondo delle tensioni degli anni cinquanta, il ritorno di Jean Louise assume un sapore agrodolce quando la giovane donna viene a sapere verità inquitanti sulla sua famiglia, sulla cittadina e sulle persone che le sono più care. Tornano a galla ricordi dell'infanzia, e i suoi valori e convincimenti sono messi seriamente in discussione. Scritto a metà degli anni cinquanta, Và, metti una sentinella permette una comprensione più completa e più ricca di Harper Lee. E' un romanzo d'indimenticabile saggezza, umanità, passione e umorismo, che pone in luce tutto il talento dell'autrice."

"<sissignora, Miss Scout> disse Albert < come vanno le cose a New York?> <molto bene> disse lei, e si chiese chi altro a Maycomb si ricordasse ancora di Scout Finch, delinquente giovanile, straordinaria casinista e attacca brighe. Nessuno tranne lo zio Jack, forse, che a volte la metteva crudelmente in imbarazzo davanti agli altri con uno squillante recitativo delle sue marachelle infantili. L'avrebbe visto in chiesa l'indomani, e voleva fargli una lunga visita nel pomeriggio. Zio Jack era uno dei piaceri costanti di Maycomb."

Questo è anzitutto un libro di ricordi, ricordi di Scout, della sua infanzia, ma anche i ricordi del lettore che rivive le emozioni e le situazioni de "Il buio oltre la siepe", Maycomb e i suoi abitanti; anche se tante cose sono cambiate.
La figura di Atticus, il padre magnanimo, comprensivo, sempre presente, che non cede alle "convenzioni" e lascia molta libertà alla figlia, libertà di essere se stessa, anche ora che è una donna…..
Oltre ai ricordi, altro tema fondamentale del libro è la segregazione raziale, ci sono svariati riferimenti ad una sentenza della corte suprema (anche se non è citata o indicata direttamente) che di fatto dichiara incostituzionale la segregazione raziale. Per caso Scout scopre suo padre presentare un sostenitore della segregazione razziale e della supremazia bianca al consiglio cittadino. Questo causa un grandissimo stordimento e senso di inquietudine e dolore per Scout, per l'incertezza sulla posizione di Atticus, lei pensava fosse "un amico dei negri" e forse così non è, forse non è l'uomo che lei ricordava, la stessa Maycomb non è la stessa di quando era bambina? Piano piano il tema viene sviluppato ed emerge anzitutto la diversità di veduta di Scout, forse perché abituata a New York dove le cose sono o comunque appaiono diverse. Ma emergono anche le ragioni dietro ai sostenitori della "segregazione": ci sono i fanatici ma accanto a questi c'è la gente comune che per ragioni diverse o meglio per ragioni di forza maggiore si trova a dover sostenere la segregazione. La ragione principale è la netta minoranza della popolazione bianca a Maycomb ( ma, in generale, in tutti gli stati del sud); riconoscere il diritto di voto e il diritto di essere votati agli afroamericani significa, fondamentalmente, una loro invasione negli uffici pubblici, e il problema è la loro arretratezza culturale (vera o presunta) e quindi la loro incapacità di governo delle istituzioni. Si crea una situazione di odio reciproco del bianco verso il nero e  del nero verso il bianco, il bianco ritiene di aver già dato molto al nero e lo ritiene colpevole di irriconoscenza/ingratitudine perché vuole di più…… Su questo quadro emerge la posizione di Scout, una posizione particolare perché pur sostenendo la parità di diritti in qualche modo avvalla alcune delle ragioni che sostengono i segregazionisti, in particolare la presunta arretratezza culturale, in sintesi il suo pensiero è sono arretrati quindi dobbiamo fare in modo che raggiungano il nostro stesso livello; quindi una visione in qualche modo più "moderna" e in qualche modo consona al personaggio di Scout, da sempre un po' ribelle. Non è facile per Scout, ma nemmeno per il lettore, capacitarsi del comportamento di Atticus, perchè ha sempre cresciuto la figlia senza insegnarle l'odio, anzi insegnandole il rispetto per tutti a prescindere dal colore della pelle, poi si trasferisce a New York dove le persono nere sono più libere, mentre al sud non è così e inizia a rendersi conto della diversità delle persone che, come lei, hanno vissuto e sono cresciute a Maycomb e si chiede cosa lei non abbia visto.......
"Sono io che ho qualcosa di sbagliato, c'è qualcosa che non va dentro di me. Dev'essere così, perchè non è possibile che siano cambiati tutti gli altri. Perchè non si sentono accapponare la pelle? Come possono credere devotamente a tutto quello che sentono in chiesa e poi dire le cose che fanno e ascoltare le cose che sentono senza vomitare? Io credevo di essere una cristiana, ma non è vero. Sono un'altra cosa e non so cosa. Tutto ciò che ho sempre accettato come giusto o sbagliato me lo hanno insegnato queste persone. Dunque di tratta di me, non di loro. Dev'essermi successo qualcosa. Stanno tutti cercando di dirmi, in uno strano modo sempre uguale, che è tutta colpa dei negri....ma se è colpa dei negri io sono capace di volare, e Dio sa che potrei proprio volarmene fuori dalla finestra da un momento all'altro, ormai."
 Alla fine Atticus emergerà per quello che è: un uomo; un uomo che fa degli errori, che fa della politica, che deve fare delle scelte e che deve sostenere i suoi interessi e quelli della comunità; quindi non il Dio come aveva creduto Scout ma semplicemente un uomo....... 

La segregazione raziale, la parità dei diritti sono temi estremamente complessi e purtroppo ancora  attuali anche negli Stati Uniti; c'è una riflessione di Scout che mi piace molto e riporto:
Forse la parte del libro che mi è piaciuta di più è il capitolo dedicato alla vita di Scout dalla morte della madre, di cui non ha mai sentito la mancanza perchè non l'ha conosciuta e per la meravigliosa presenza del padre; la vita da adolescente accompagnata dal padre e dallo zio Jack. E' una ricostruzione megistrale davvero bellissima, che da un senso di completezzza alla storia  e completezza della vita del personaggio di Scout, infine fa da collegamento e collante con il "buio oltre la siepe" e in qualche modo va a rendere più completa anche quella storia.

E' un libro meraviglioso che non ha deluso le mie aspettative e non posso fare altro che consigliarlo a tutti, sia chi come me ha già letto "il buio oltre la siepe" ed è un ammiratore di Harper Lee, sia a chi è interessato ad uno scorcio di America anni 50 sia a chi vuole approfondire la tematica della segregazione razziale.
Voi lo avete letto? Cosa ne pensate?