AUTORE: Louisa May Alcott traduzione di: Fausta Cialente e illustrazioni di Eleonora Antonioni
EDITORE: Giunti
PAGINE: 416
PREZZO: € 9,90
GENERE: letteratura americana, classico, romanzo per ragazzi, romanzo di formazione
LUOGHI VISITATI: USA ai tempi della guerra di secessione
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Quattro ragazze, quattro sorelle molto affiatate e legate
tra loro ma anche molto diverse: Mag la maggiore è bella e coscienziosa, Jo è
una combina guai ed un accanita lettrice, Beth è estremamente timida e mite
(tanto che non frequenta la scuola, preferisce aiutare in casa) ma adora la
musica e infine la piccola Amy egocentrica e anche un pochino egoista.
La famiglia March non è povera, ma non vive nel lusso che
dovrebbe confarsi alla loro estrazione sociale (il padre ha perso quasi tutto
il suo patrimonio per aiutare un amico) così le sorelle maggiori Mag e Jo
lavorano per aiutare la famiglia.
È un romanzo di formazione per le sorelle March ma anche (e
soprattutto forse) per il lettore/lettrice è un romanzo per ragazz* e serve a
impartire lezioni e insegnamenti, certamente in linea con il tempo di
ambientazione e di scrittura ma comunque valevoli ancora oggi (e forse anche di
più). Definirei il metodo di insegnameno dei gernitori March quasi
all’avanguardia, moderno, attuale (oggi si parla tanto di disciplina dolce
contrattposta ai metodi tradizionali di punizioni e paure) basato sulla
responsabilizzazione anziché l’imposizione, tanta la libertà concessa alle
ragazze che hanno così modo di sperimentare (esemplare le vicende del capitolo
esperimenti) sulla propria pelle/su se stesse e imparare realmente perché alle
conclusioni/soluzioni ci arrivano da sole e non per ordine o imposizione; pur restado
fondamentale la figura materna di guida e mentore. Il modello di genitorialità,
di rapporto genitori figli è piuttosto particolare soprattutto se collocato nel
periodo storico di ambientazione del romanzo e di scrittura dello stesso, o
almeno per me (dalla mia ignoranza) lo trovo moderno ed attuale. Non mancano
gli aspetti religiosi, sia perché il padre è un pastore sia perché è ricchissimo
di riferimento alla preghiera e al Cielo, aspetti secondo me in linea con i
tempi in cui il romanzo è stato scritto: siamo nel 1868 e ambiaentato poco
prima durante negli anni della guerra di Secessione.
La storia copre un arco temporale di un anno da Natale a
Natale, durante questo tempo le ragazze pian piano crescono e imparano. C’è a
mio parare tanta carne al fuoco, tanti eventi ed esperienze che fanno le
ragazze ed è bello scoprirli leggendo, è tendenzialmente una narrazione per
episodi. Il giorno di Natale con cui si apre il romanzo le ragazze rinunciano
alla loro colazione per donarla alla famiglia Hummel, è una scena ormai
iconica. I March sono persone molto devote e molto generose e attive nella
comunità e nel sociale, tanto che si prendono cura delle persone più povere e
meno fortunate di loro.
“Piccole donne” è un romanzo di formazione per antonomasia
molto consigliato anche a livello pedagogico. È però il primo di quattro
volumi, seguono: “Piccole donne crescono”, “Piccoli uomini” e “Gli uomini di
Jo”. Penso che nel tempo recupererò anche gli altri romanzi per vedere come
vanno avanti le vite delle sorelle March. L’ho trovata una lettura stimolante,
io l’ho fatta da adulta, ma capisco bene come le persone, soprattutto le
ragazze, possano immedesimarsi nelle sorelle March e lo possono fare perché
sono quattro ognuna con caratterische diverse quindi tutte possiamo ritrovarci
in una o più di loro. C’è un graduale passaggio all’età adulta, per le più
grandi ma anche al contempo una presa di coscienza del diventare “grandi” da
parte delle sorelle più piccole che vedono crescere le più grandi.
Ciò che mi ha maggiormente colpito è l’approccio educativo
estremamente moderno, quasi ancora oggi questa tendenza al “lasciar fare che
sbagliando si impara”/genitori guida molto affettivi e non padroni non è generalmente
accettata (o non come dovrebbe), immagino quanto potesse essere innovativo nella
seconda metà dell’800 quando il libro è stato pubblicato, inoltre la cosa che
mi rende felice è che si tratta di un libro che ha avuto un grandissimo
successo e magari ha anche contribuito a diffondere o perlomeno instillare
l’idea che estite questo tipo di approccio educativo (da quando sono diventata
mamma presto molta attenzione).
Ho visto spesso chiedere con quale sorella March ci si identifica,
e quindi lo chiedo anche io? E se lo avete letto da ragazze, ancora oggi vi
identifichereste con la stessa sorella?
Io penso con Jo, perché il mio personaggio preferito. Anche
se non sono e non sono mai stata un “maschiaccio” e tanto meno sono intraprendente
come lei, caratterialmente forse sono più simile a Beth oppure a Mag essendo
anch’io una sorella maggiore.
Io Piccole Donne lo considero un libro natalizio, per
quanto, come detto, si parli di molti temi, ma inziando a Natale (e con una
scena divenuta iconica) e chiudendosi a Natale e avendo un retrogusto da fiaba
non posso non considerarlo un libro natalizio.
E non vedo l’ora di leggere questo rormanzo con mia figlia.
Piccole donne è l’opera più famosa di Louise May Alcott,
quella che l’ha resa celebre ma è qualcosa che non la rappressenta appieno:
scrive questo romanzo su richiesta dell’editore e probabilmente lo fa solo per
ragioni economiche, lo scrive in tempi record e in tempi ancor più record è
sold out e diventa uno dei libri più conosciuti, letti ed apprezzati d’America;
una delle scuse che accampava all’editore per non scrivere un romanzo di e per
ragazze era la sua scarsa conoscenza del “settore”, così quando accetta trae
spunto dalle sue esperienze personali e da quelle delle sue sorelle.
Fatemi sapere se lo avete letto, cosa ne pensate e con quale
sorella March vi identificate.