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lunedì 2 settembre 2019

EREDITA' CARAVAGGIO - ALEX CONNOR

TITOLO: Eredità Caravaggio
AUTORE:  Alex Connor - traduzione di Tessa Bernardi
EDITORE: Newton Compton Editori
PAGINE: 333
PREZZO: € 12,00
GENERE: letteratura inglese - thriller storico
LUOGHI VISITATI: Italia seicentesca - Londra
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Trama: una signora inglese, Cornelia Stein, eredita dal suocero Massimo Luca, commerciate d'arte italiano, dei taccuini risalenti al '600 scritti da Edwar Petersham che trattano della vita di Artemisia Gentileschi. Inizia a leggerli e noi lettori veniamo catapultati nella storia di vita di Artemisia Gentileschi partendo dall'episodio forse più famoso, il suo stupro. Per poi narrarci dell'arrivo a Napoli di Edwar Petersham, del suo offrirsi e diventare "biografo" di Artemisia; da qui ci vengono poi raccontate le giornate e le avventure dei due amici, dove la pittrice racconta all'inglese la storia della sua vita, anche quella "attuale", il suo procacciarsi le commesse e i problemi con gli apprendisti. Frammezzate alle parti sulla vita di Artemisia Gentileschi la Connor sviluppa, sotto forma di thriller le vicende di Cornelia Stein, perché una volta che si diffonde la notizia del ritrovamento dei taccuini, viene contattata da commercianti d'arte disposti a tutto pur di ottenerli. Le due parti quelle su Artemisia e quelle su Cornelia si intervallano ripetutamente.
Il libro non mi è piaciuto. La cosa che non ho sopportato è il narratore onnisciente, che secondo me non c'entra nulla; posso capirne la scelta, perché in questo modo può sviluppare maggiormente la figura di Astemisia e i suoi pensieri. Però poiché la vicenda si sviluppa così: Cornelia ritrova i taccuini - inizia a leggerli - noi lettori incontriamo Artemisia; il fulcro dovrebbero essere i taccuini (che lo sono nella parte di narrazione relativa a Cornelia) la narrazione della vita della pittrice dovrebbe avvenire sotto forma di "trasposizione" dei taccuini scritti da Edwar Petersham, e lui essere il solo e unico narratore delle vicende di Artemisia Gentileschi. Un narratore onnisciente lo avrei accettato se il romanzo fosse stato strutturato solo come romanzo storico, cioè narrazione delle vicende di Astemisiaa Gentileschi (in questo non caso non si pongono limiti nelle scelte su come strutture la narrazione); invece così come strutturato non mi ha convinto, non ne trovo il senso logico.
Oltre al narratore onnisciente non mi è piaciuto nemmeno la scelta di iniziare la storia di Artemisia con lo stupro e solo successivamente introdurre Edwar Petersham, il suo arrivo a Napoli, l'incontro con Artemisia e la scelta di redigere questi famosi taccuini.
Infine le parti su Cornelia Stein le ho trovate per alcuni aspetti molto "tirate": casualmente pochi giorni prima del ritrovamento dei taccuini Cornelia ha parlato con il suo amico Michael propria di Artemisia Gentileschi. Tutto l'insieme non mi ha convinto.
Ho fatto molta molta fatica a portare a termine la lettura.
Questo libro ci permette un'infarinatura di Artemisia Gentileschi, anche se le sue vicende non vengono narrate secondo un ordine cronologico ma in modo sparso e questo non aiuta.
L'unico punto di forza del romanzo è raccontare le vicissitudini di una grandissima pittrice del '600 sottolineando le difficoltà di una donna ad affermarsi nel mondo dell'arte nonostante la sua bravura, considerata già all'epoca una degna erede di Caravaggio, ma anche le difficoltà che una donna incontrava per il semplice fatto di essere donna, a partire dalla ignobile vicenda dello stupro e di ciò che ha dovuto sopportare per aver avuto il coraggio di denunciare.


Voi avete letto il libro? O altri romanzi di questa autrice?