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venerdì 7 marzo 2025

DOVREMMO ESSERE TUTTI FEMMINISTI di CHIMAMANDA NGOZI ADICHIE

TITOLO: Dovremmo essere tutti femministi
AUTORE: Chimamanda Ngozi Adichie    traduzione di: Francesca Spinelli
EDITORE: Einaudi
PAGINE: 56
PREZZO: € 9
GENERE: saggio, femminismo








Un libricino piccolo ma tanto prezioso che tutt* noi dovremmo leggere e rileggere.

Chimamanda Ngozie Adichie fornisce una propria definizione di femminismo ed è da qui che voglio partire: “La mia definizione di ‘femminista’ è questa: un uomo o una donna che dice sì, esiste un problema con il genere così com’è concepito oggi e dobbiamo risolverlo, dobbiamo fare meglio. Tutti noi, donne e uomini, dobbiamo fare meglio.”

Esiste un problema con il genere e tutti possiamo fare qualcosa per risolverlo, anche nel nostro piccolo e nel quotidiano. Ed è un problema che riguarda tutti, non solo le donne (per quanto ne siano le principali vittime) ma anche gli uomini ne escono “penalizzati” ad esempio devono sempre apparire forti, duri e non devono mostrare le loro emozioni e i loro sentimenti, è un aspetto questo che mi sembra bene sottolineare soprattutto perché, come diremo poi, al femminismo si guarda spesso in modo negativo.

“Il problema del genere è che prescrive come dovremmo essere invece di riconoscere come siamo. Immaginate quanto saremmo più felici, quanto ci sentiremmo più liberi di essere chi siamo veramente, senza il peso delle aspettative legate al genere.”

Affronta moltissimi aspetti della questione di genere e moltissimi pregiudizi e stereotipi che accompagnano, ancora oggi, la tematica. Il femminismo è spesso (o prevalentemente direi) visto in un accezione negativa, qualcosa di petulante e pretestuoso invece non è così, è un argomento che dovrebbe infiammare tutti! Tutti dovrebbero battersi per un mondo più equo e giusto, perché il problema del genere riguarda tutti indistintamente, perché anche se magari non ci tocca personalmente tutti abbiamo - non dico una o più figure femminili a cui siamo legati (moglie, figlia, sorella, amica) – una madre!

Un aspetto molto importante che sottolinea Adichie, che può magari sembrare banale ma che sta alla base di molte idee e abitudini, è che a furia di vedere e sentire qualcosa si finisce non solo a farci l’abitudine ma anche a somatizzare quello come verità assoluta.

 “Se facciamo di continuo una cosa, diventa normale. Se vediamo di continuo una cosa, diventa normale. Se solo i maschi diventano capoclasse, a un certo punto finiamo per pensare, anche se inconsciamente, che il capoclasse debba per forza essere un maschio. Se continuiamo a vedere solo uomini a capo delle grandi aziende, comincia a sembrarci ‘naturale’ che sono gli uomini possano guidare le grandi aziende.” Pag 9

Il linguaggio e l’approccio col lettore è semplice, diretto, colloquiale, ma al contempo anche intimo e personale è perfetto per farci capire di cosa stiamo parlando, per far immedesimare il lettore e farlo riflettere. Trovo che questo libro sia adatto a tutti, un ottimo primo approccio al tema oppure l’ascolto di una voce importante.

Riporta tantissime esperienze di vita dell’autrice che però ben si adattano a tutto il mondo.

Sicuramente voglio leggere altro di questa autrice, avevo già in wish list “Metà di un sole giallo” ma sicuramente recupererò “Ibisco viola” che viene citato nel testo e in generale voglio approfondire la sua produzione, è una voce che mi piace per come e cosa esprime.

Vi aspetto nei commenti per sapere se avete letto questo saggio e/o altre opere di Chimamanda Ngozi Adichie e per farmi consigliare altri testi femministi.