venerdì 21 agosto 2020

DIARY - CHUCK PALAHNIUK


TITOLO: Diary
AUTORE: Chuck Palahniuk traduzione di Matteo Colombo
EDITORE: Mondadori collana contemporanea
PAGINE: 244
PREZZO: € 10,00
GENERE: letteratura statutitense - letteratura distopica, disturbante
LUOGHI VISITATI: Waytansea Island (luogo immaginario degli Stati Uniti d'America)

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In questo romanzo Palahniuk racconta la vicenda di una donna, Misty Marie Kleinman in Wilmot che sogna, fin da bambina, di diventare un artista famosa, per questo si iscrive all’accademia di belle arti ma ritiene le sue opere troppo banali, ordinarie. All’accademia incontra un ragazzo, Peter Wilmot che potremmo definire eccentrico e un po’ strampalato, si innamorano, si sposano, hanno una figlia e si trasferiscono a vivere sull’isola Waytansea. Waytansea è praticamente un paradiso terreste o almeno lo
era, infatti al momento in cui si svolge la vicenda è invasa da turisti, spazzatura e cartelloni pubblicitari.

“Il sole è caldo. Il prato è piuttosto in alto, e quando guardi giù vedi le onde che sibilano e scoppiano contro gli scogli. Lungo la costa si vede il paese. Il Waytansea Hotel è uno sbaffo di legno bianco. Quasi si riescono a vedere le finestrelle degli abbaini lungo la soffitta. Da qui l’isola appare amena e perfetta, non affollata e pullulante di turisti. Imbruttita dai cartelloni pubblicitari. Ha l’aspetto che doveva avere prima che arrivasse il ricco popolo dell’estate. Prima che arrivasse Misty. Capisci come mai la gente nata qui non se ne va. Come mai Peter fosse così disposto a proteggerla.” 

Ma tutto questo è il contorno della vicenda che si basa sul tentato suicidio di Peter che ora è in coma in ospedale, sulla sparizione di alcune stanze nelle case da lui ristrutturate, stanze che risultano essere state murate e dentro alle quali sono state scritte, sui muri con la vernice spray, frasi deliranti, minacciose, terrificanti e premonitrici, cariche di odio verso il popolo dell’estate. Mentre Misty per mantenere la
famiglia fa la cameriera al Waytansea Hotel e per tirare avanti ricorre ad un amico speciale: il bicchiere.
“E Misty, quella poveretta di tua moglie, l’unica persona sana i mente nei paraggi, vorrebbe soltanto…be’, vorrebbe soltanto bere qualcosa. […] Quando ormai hai raggiunto la mezz’età e hai capito che non sarai mai stata l’artista grande e famosa che hai sognato di diventare, e che non dipingerai mai qualcosa che sappia toccare e ispirare le persone, che tocchi e commuova sul serio, che cambi loro la vita. Quando hai capito che ti manca il talento. Che ti manca il cervello, o l’ispirazione. Che ti manca tutto ciò che occorre per creare un capolavoro. Se ti rendi conto che nel tuo portfolio ci sono soltanto grandi case di pietra e morbide aiuole fiorite – i sogni nudi e crudi di un ragazzina di Tecumseh Lake, Georgia – se ti rendi conto che qualsiasi cosa tu possa dipingere non farebbe altro che aggiungere merda senza qualità a un mondo che di merda senza qualità già trabocca. Se ti accorgi che hai quarantun anni e che hai già dato fondo al potenziale che buon il Dio di ha donato, be’, salute.” 

Tutti gli abitanti dell’isola, a partire dalla suocera Grace e dalla figlia Tabbi, spronano Misty a dipingere, pretendono che dipinga, perché è una grande artista e vedono in lei una salvatrice. Misty è
inconsapevolmente parte di un progetto, di una favola macabra. 


Premessa fondamentale: questo libro l’ho letto nell’ambito del progetto #scrittoinamerica che per il mese di agosto prevede il tema #disturbia quindi autori e di conseguenza romanzi “disturbanti”. Una
tematica per me nuova e che mi preoccupava parecchio.
Questo libro racconta una realtà disturbata, malata, però l’elemento disturbante, ansiogeno è, sì,
presente ma non è evidente come temevo.
La componente disturbante emerge piano piano nel corso della lettura e solo fermandosi a ragionare, a riordinare le idee su quello che si sta leggendo e mettendo assieme vari tasselli, come in un puzzle, emerge un quadro tutt’altro che normale. Non mancano gli elementi paranormali: su tutti le doti artistiche “sovrannaturali” di Misty nel senso della sua capacità tecnica di fare disegni perfetti senza alcun strumento ma soprattutto il fatto che i disegni che sembrano frutto della sua fantasia (di bambina e poi di donna) corrispondono (sono la copia esatta) a luoghi reali che non ha mai visto; il testo è ricco di
indizi su una predestinazione di Misty.
Come non mancano gli elementi inquietanti, tra cui i messaggi scritti a matita che mettono in guardia Misty, messaggi che le sono stati lasciati da due pittrici famose dell’isola la cui vita è circondata da
mistero e lutti; i deliri di Peter dove Misty viene definita è la distruttrice del popolo dell’estate.
Probabilmente ho apprezzato molto questo libro perché l’elemento disturbante è “nascosto”, mischiato al resto della narrazione. “Resto” che si sostanzia, da un lato nella vita quotidiana di Misty fatta di lavoro, di preoccupazioni per la sorte del marito in coma e di visite al suo capezzale, preoccupazioni economiche e sulla vita che potrà dare a sua figlia e dall’altro dalla necessità di risolvere il “mistero” d
elle stanze scomparse di cui si occupa assieme ad altre due figure: Angel Delaporte il proprietario di una casa in cui è scomparsa la cucina e il detective Stilton.

“Misty fa per accarezzarlo e il cane si divincola, dopodiché piscia proprio lì, sul ponte. Si avvicina un uomo con un guinzaglio avvolto intorno a una mano, e le chiede: «Si sente bene?».
Quella povera cicciona di Misty nel suo coma da birra.
Che domande. Figuriamoci se adesso lei, in mezzo a una pozza di piscio di cane, si mette a raccontare a un tipo strano la storia della sua vita di merda, con una birra in mano e tirando sul col naso per ricacciare indietro le lacrime. Come se Misty potesse semplicemente dire – be’, visto che me lo chiede – che ha appena passato l’ennesima giornata nella lavanderia sigillata di un perfetto sconosciuto a leggere frasi senza senso scritte sui muri, intanto che Angel Delporte scattava foto col flash e le diceva che quel coglione di suo marito è un persona davvero affettuosa e protettiva perché scrive le ‘u’ con il tratto a destra arricciato in cima, anche quando definisce sua moglie ‘…una punizione malvagia, una maledizione mortale…’”.

Infine le vicende dell’oggi narrativo si alternano con capitoli in cui si ripercorre (a grandissime linee) la vita di Misty, la sua infanzia di ‘bambina bianca con le pezze al culo’ che sogna di diventare un’artista famosa, il periodo all’Accademia e soprattutto l’incontro con Peter e le loro uscite. Perché alla fin fine
la protagonista è Misty, è lei il fulcro di tutta la storia.
Lo stile è asciutto e conciso, ma al tempo stesso anche ripetitivo, ci sono alcune frasi che vengono ripetute molte volte nel corso del romanzo, questa è la mia preferita:

“A quello che non capisci puoi dare qualunque significato.”

La narrazione è veloce, i capitoli sono brevi così come anche la maggior parte delle frasi, talvolta poche parole; di contro le poche frasi lunghe sono molto lunghe e ricche di subordinate. Altro elemento
particolare è l’alternanza di dialogo diretto e indiretto all’interno della stessa conversazione.
Il lessico è prevalentemente semplice, colloquiale e abbondano parolacce ed epiteti. Tutta questa semplicità narrativa, lessicale trova un contraltare in alcune peculiarità della narrazione: è ricca di riferimenti scientifici, riferimenti anatomici ai muscoli facciali coinvolti nelle azioni delle persone e riferimenti di grafologia e psicanalisi. Questi accenni di grafologia e di psicoanalisi sono spiegati in modo conciso ma efficace soprattutto ai fini della narrazione e li ho trovati geniali. Infine non mancano elementi “curiosi” che scadono nel raccapricciante sulla vita di artisti passati come malattie e manie che li contraddistinguevano che forse (almeno secondo Peter) hanno contribuito alla loro qualità e bravura.

La narrazione va in crescendo, gettate tutte le basi gli eventi diventano incalzanti, si sente il ticchettio del tempo e che qualcosa deve succedere e diventa impossibile staccarsi dal libro, è magnetico.

La costruzione le romanzo è originale e bizzarra: si tratta di un diario, ogni capitolo rappresenta un giorno - o una parte di un giorno – e viene indicata la data. Ciò che non ho capito è chi scrive questo diario, il narratore sembra esterno e onnisciente, parla di Misty – di quello che fa, dice, gli accade - in terza persona, poi si rivolge direttamente a Peter dandogli del tu. Quindi non riesco a capire chi scriva il diario, ho delle ipotesi ma vaghe, è un piccolo mistero che forse rende il romanzo ancora più interessante. 

Quindi sono molto entusiasta di questa lettura, sono uscita dalla mia confort zone e ho trovato un romanzo bello, avvincente, non troppo pauroso, che mi ha tenuta incollata alle pagine.

Vorrò leggere altro in futuro nell’ambito della letteratura disturbante che travisa, modifica ed altera la realtà. E voglio leggere altro di Palahniuk a partire da “Fight Club” che lo ha consacrato, proprio per questo - e per il film (che non ho visto) con Brad Bitt - ho deciso di leggere altro e scorrendo la sua bibliografia sono stata attratta da questo romanzo.

Conoscete Chuck Palahniuk?

A voi piace la letteratura disturbante? 

 

sabato 15 agosto 2020

FERRAGOSTO IN GIALLO - AA.VV (Camilleri, Costa, Giménez-Bartlett, Malvaldi, Manzini, Recami)

TITOLO: Ferragosto in giallo
AUTORE: AA.VV (Camilleri, Costa, Giménez-Bartlett, Malvaldi, Manzini, Recami)
EDITORE: Sellerio
PAGINE: 274
PREZZO: € 14,00
GENERE: raccolta di racconti gialli/ antologia
LUOGHI VISITATI: vari (Sicilia, Milano, Roma, Toscana, Barcellona)
acquistabile su amazon: qui (link affiliato)

Mi sono approcciata a questa antologia tematica con l’intento di iniziare a conoscere i “detective” dei maestri del giallo di casa Sellerio e non sono rimasta delusa. È stata una bella esperienza, assolutamente da rivivere recuperando le altre raccolte tematiche.

La casa editrice propone svariate raccolte di racconti gialli degli autori della sua scuderia, la maggior parte di queste raccolte si caratterizza per essere tematica: viene fornito un tema, un argomento, in cui ambientare, far muovere i detective/personaggi. La raccolta che ho letto io rientra in questa categoria e il tema da sviluppare è il ferragosto. Queste raccolte sono un ottimo modo per conoscere, iniziare a conoscere i detective e gli scrittori più famosi della casa editrice palermitana, se invece siete già fan è un modo per vivere ulteriori avventure con loro.

Queste antologie presentano una serie di racconti scritti da autori diversi accomunate appunto dalla tematica/ambientazione imposta dall’editore. Si tratta di racconti assolutamente indipendenti e che possono essere letti anche distanza di tempo. Trovo che sia la raccolta in generale che i singoli racconti siano un ottimo modo per staccare la spina, magari da intervallare a letture più impegnative (emotivamente). Per me il giallo non è una lettura “leggera”, è il genere dove metto maggior attenzione perché voglio scoprire anch’io il colpevole, voglio mettermi in gioco e quindi presto attenzione maniacale ad ogni cosa.

In questa raccolta ci sono sei racconti.

🔎 Notte di ferragosto di Camilleri:

È l’unico della raccolta che già conoscevo ma solo dal punto di vista cinematografico perché sono una super fan della serie televisiva con Luca Zingaretti, infatti mi sono ricostruita mentalmente Montalbano, Livia, Mimì, Fazio, Pasquano e gli altri personaggi come sono nella serie tv, immaginandomi anche le scene, le espressioni e i suoni, gli accenti. Dal punto di vista letterario è stato il primo approccio a Camilleri, e la lettura delle opere con protagonista Montalbano (non so le altre, quelle storiche ad esempio) non è affatto semplice perché sono scritte in una “nuova lingua” di invenzione delle stesso Camilleri che mischi italiano, dialetto siciliano a parole di invenzione.

Molto bello.

🔎 Azione e relazione di Malvaldi:

Il Bar Lume è un “covo di vecchietti” impegnati a risolvere delitti e misteri, anche grazie all’aiuto di Massimo, il barista, nonché nipote di uno dei quattro anziani: Ampelio Viviani (nonno di Massimo), Pilade Del Tacca, Aldo Griffa e Gino Rimediotti. I romanzi e i racconti del Bar Lume sono ambientati nella cittadina immaginaria di Pineta, in Toscana. È un racconto vivace, dove si alternano ironia, battutacce a parole ricercate e conoscenze, anche scientifiche, che provengono soprattutto da Massimo e direi dalla sua sete di conoscenza che soddisfa anche grazie alla ricerche in rete. Mi è piaciuto molto; anche da questi racconti è stata tratta una mini serie televisiva che però non ho visto.

🔎 Le ferie di agosto di Manzini:

Il vicequestore Roco Schiavone lo conosco per sentito dire, non avevo mai letto nulla e non ho nemmeno guardato la mini serie che è stata tratta dalle opere dove è protagonista. Già sapevo fosse un pochino sui generis, burbero, scontroso e e so che viene trasferito da Roma in Val d’Aosta mi vien da dire a titolo di punizione ma non ne conosco il motivo; così come non conosco il passato, penso sia vedovo.

Tutte queste caratteristiche le ho ritrovate nel racconto, che ho trovato ben costruito; è ambientato a Roma e Schiavone è in attesa di conoscere la destinazione del suo trasferimento e sotto la canicola deve aiutare i collegi di Ostia a risolvere un caso di rapina in banca.

🔎 Ferragosto nella casa di ringhiera di Recami:

La serie della casa di ringhiera ha per protagonista Luigi De Angelis, detto Luis un tassista in pensione, proprietario di una BMW Z3 3.2 24 valvole, auto che adora e che io sono propensa a considerare quasi una coprotagonista. Non è chiaro se anche alti inquilini della casa di ringhiera partecipino o meno alla risoluzione dei misteri. Ambientato a Milano, la particolarità è che il Luis non è un detective ma semplicemente uno a cui succede di trovarsi suo malgrado immischiato in misteri o casi da risolvere.

In questo racconto si trova a nascondere e poi scarrozzare in giro per Milano una bellissima ragazza che dice di essere in pericolo di vita.

🔎 Lupa di mare di Costa:

Protagonista è Enzo Baiamonte un investigatore privato (ex elettrotecnico) palermitano ma in vacanza a Menfi con la fidanzata. Si trova a svelare il mistero, o meglio il crimine che si trova apparentemente celato dietro un evento naturale.

Questo racconto è quello che mi è piaciuto di meno, ho trovato preponderante la componente riflessiva, è quasi una presentazione del personaggio, mi sono chiesta se sia il primo racconto in cui compare, ma ho scoperto che non è così, Baiamonte è protagonista di altri racconti e anche di alcuni romanzi. La componente giallo, “caso da risolvere” è praticamente in ombra, inoltre l’ho trovata troppo veloce e quasi superficiale nella sua risoluzione, soprattutto in relazione al testo e al peso che è stato dato ad altri elementi.

🔎 Vero amore di Giménez-Barlett:

Unico racconto di una scrittrice e con protagonista una donna. L’ispettore della polizia di Barcellona Petra Delicado e del suo vice Fermin Garzón. Si trovano a dover gestire un caso estremamente spinoso perché vede la partecipazione/collusione/ immischiato un collega. La Delicado è una brava investigatrice, intuitiva, forse un pochino presuntuosa; un solo racconto però non è sufficiente per farmene un’idea dato che protagonista di molti racconti e romanzi. Come dicevo deve risolvere un caso delicato e particolare, le motivazioni alla base del delitto possono anche starci, mentre la ricostruzione della sua esecuzione mi ha lasciato un po’ perplessa e soprattutto non mi convince la circostanza che le persone coinvolte non si siano fatte due domande sull’assassino (non voglio dire altro per evitare spoiler, ma se qualcuno lo ha letto ne parlerei volentieri). La vicenda è narrata in prima persona dalla stessa Petra e la scrittura è piuttosto introspettiva.

 

Quella del giallo (indagini, detective, misteri da risolvere, poliziesco) è una tematica che mi piace molto e sono da sempre una grande fan di serie tv che trattano anche in modo lato questo argomento, per citarne alcune Bones, Elementary, Castle, Criminal Minds, Fast Forward, The Good Wife, La signora in giallo, Un caso per due, Rex, senza dimenticare le tantissime serie made in Italy come Carabinieri, Il maresciallo Rocca, Ris, Montalbano, I Bastardi di Pizzofalcone, e moltissime altre che oggi si trovano su canali del digitale terrestre come Giallo e Top Crime.

Purtroppo il mio tempo libero è piuttosto ridotto e quel poco lo dedico principalmente alla lettura e ai libri, quindi mi propongo come buon proposito (inizio già a farli) quello di leggere più romanzi gialli.

Voi siete appassionati di romanzi gialli? Aspetto vostri consigli.