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venerdì 8 novembre 2024

LA PIENA. BLACKWATER 1 di MICHAEL MCDOWELL

TITOLO: La piena. Blackwater 1
AUTORE: Michael McDowell         traduzione di: Elena Cantoni
EDITORE: Beat
PAGINE: 256
PREZZO: € 9,90
GENERE: letteratura americana, horror, gotico
LUOGHI VISITATI: Perdido in Alabama USA
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Altro libro assolutamente fuori dalla mia confort zone.

E come ci sono arrivata? Ne ho sentito parlare da una ragazza che seguo su youtube che dice una cosa che mi ha incuriosito parecchio: si è letta l’anteprima allora presa dalla curiosità l’ho cercata anche io e sono rimasta stregata! E ho acquistato il libro, il caso vuole che me lo sia regalata come “uovo di Pasqua” ed è ora diventata quasi una tradizione per me comprarne uno proprio in quel periodo così quest’anno ho letto il secondo volume e mi piacerebbe continuare così, anche se devo dire che la curiosità è davvero tanta… Preciso che dico per caso perché fino ad ora che mi sono messa a scrivere la “mia recensione” non avevo collegato la mia tradizione pasquale col fatto la storia inizia proprio a Pasqua del 1919 anche se è la prima cosa che si legge io non ci avevo fatto caso.

Blackwater. La piena è il primo volume di una pentalogia che racconta le vicende di alcune famiglie della cittadina di Perdido in Alabama a partire dal 1919 fino agli 60’ del ‘900, in particolare ad essere raccontata è la famiglia Caskey, è una sorta di saga famigliare dalle tinte horror.

La cittadina di Perdido sorge sulla confluenza dei fiumi Perdido e Blackwater ed è stata sommersa dall’esondazione dei due fiumi; le vicende si aprono con il giovane Oscar Caskey che perlustra la città con una barchetta insieme al servitore Bray. In una stanza dell’Osceola Hotel soccorrono una giovane donna di nome Elinor, è un insegnate e si trova lì perché ha sentito che c’è un posto vacante. Bray è inquieto già di suo ma ritiene assolutamente impossibile che Elinor fosse all’interno dell’hotel durante la piena, non solo è sicuro che sono stati evacuati tutti ma quando torna indietro a prendere i bagagli ed entra nella stanza vede che il livello raggiunto dall’acqua all’interno è molto alto. Elinor piace subito a tutti o quasi, in realtà non piace a Mary-Love Caskey che cercherà di ostacolarla, è affascinante e nessuno si interroga sul suo passato misterioso, su cosa ci facesse all’hotel e soprattutto come è sopravvissuta…

La maggior parte delle cose narrate, di ciò che accade è assolutamente normale, ma il modo in cui viene narrato instilla nel lettore una inquietudine latente, sotterranea che con l’andare delle pagine cresce sempre più assieme anche alla tensione e al dubbio. 

Il modo di raccontare le cose è inquietante a me viene da paragonarlo a Shirley Jackson, un inquietudine latente, sopita, c’è nelle pagine una tensione che cresce, il modo in cui vengono dette le cose ti insinua una sorta di dubbio anche se quello che stai leggendo è qualcosa di assolutamente normale.

È una lettura superconsigliata anche a chi, come me, non è un amante del genere horror, perché comunque lo è in modo secondo me piuttosto leggero e “sopportabile” da chiunque, poi non mancano i colpi di scena, c’è una tensione e un inquietudine crescente che tengono il lettore incollato alla pagine.

Infine la copertina, è una vera chicca tutta disegnata con la rappresentazione di alcune scene del libro, ad esempio la barchetta dei Caskey che perlustra la città sommersa.

Vi aspetto nei commenti per sapere se conoscete la saga e se avete letto altro di McDowell.