AUTORE: Michael McDowell traduzione di: Elena Cantoni
EDITORE: Beat
PAGINE: 256
PREZZO: € 9,90
GENERE: letteratura americana, horror, gotico
LUOGHI VISITATI: Perdido in Alabama USA
acquistabile su amazon: qui (link affiliato)qui (link affiliato)
Altro libro assolutamente fuori dalla mia confort zone.
E come ci sono arrivata? Ne ho sentito parlare da una
ragazza che seguo su youtube che dice una cosa che mi ha incuriosito parecchio:
si è letta l’anteprima allora presa dalla curiosità l’ho cercata anche io e
sono rimasta stregata! E ho acquistato il libro, il caso vuole che me lo sia
regalata come “uovo di Pasqua” ed è ora diventata quasi una tradizione per me
comprarne uno proprio in quel periodo così quest’anno ho letto il secondo
volume e mi piacerebbe continuare così, anche se devo dire che la curiosità è
davvero tanta… Preciso che dico per caso perché fino ad ora che mi sono messa a
scrivere la “mia recensione” non avevo collegato la mia tradizione pasquale col
fatto la storia inizia proprio a Pasqua del 1919 anche se è la prima cosa che
si legge io non ci avevo fatto caso.
Blackwater. La piena è il primo volume di una pentalogia che
racconta le vicende di alcune famiglie della cittadina di Perdido in Alabama a
partire dal 1919 fino agli 60’ del ‘900, in particolare ad essere raccontata è
la famiglia Caskey, è una sorta di saga famigliare dalle tinte horror.
La cittadina di Perdido sorge sulla confluenza dei fiumi Perdido
e Blackwater ed è stata sommersa dall’esondazione dei due fiumi; le vicende si
aprono con il giovane Oscar Caskey che perlustra la città con una barchetta insieme
al servitore Bray. In una stanza dell’Osceola Hotel soccorrono una giovane
donna di nome Elinor, è un insegnate e si trova lì perché ha sentito che c’è un
posto vacante. Bray è inquieto già di suo ma ritiene assolutamente impossibile
che Elinor fosse all’interno dell’hotel durante la piena, non solo è sicuro che
sono stati evacuati tutti ma quando torna indietro a prendere i bagagli ed
entra nella stanza vede che il livello raggiunto dall’acqua all’interno è molto
alto. Elinor piace subito a tutti o quasi, in realtà non piace a Mary-Love
Caskey che cercherà di ostacolarla, è affascinante e nessuno si interroga sul
suo passato misterioso, su cosa ci facesse all’hotel e soprattutto come è
sopravvissuta…
La maggior parte delle cose narrate, di ciò che accade è
assolutamente normale, ma il modo in cui viene narrato instilla nel lettore una
inquietudine latente, sotterranea che con l’andare delle pagine cresce sempre
più assieme anche alla tensione e al dubbio.
Il modo di raccontare le cose è inquietante a me viene da
paragonarlo a Shirley Jackson, un inquietudine latente, sopita, c’è nelle
pagine una tensione che cresce, il modo in cui vengono dette le cose ti insinua
una sorta di dubbio anche se quello che stai leggendo è qualcosa di
assolutamente normale.
È una lettura superconsigliata anche a chi, come me, non è
un amante del genere horror, perché comunque lo è in modo secondo me piuttosto
leggero e “sopportabile” da chiunque, poi non mancano i colpi di scena, c’è una
tensione e un inquietudine crescente che tengono il lettore incollato alla
pagine.
Infine la copertina, è una vera chicca tutta disegnata con
la rappresentazione di alcune scene del libro, ad esempio la barchetta dei
Caskey che perlustra la città sommersa.
Vi aspetto nei commenti per sapere se conoscete la saga e se
avete letto altro di McDowell.
Nessun commento:
Posta un commento