AUTORE: Raffaella Ranise
EDITORE: Marsilio
PAGINE: 133
PREZZO: € 15,00
GENERE: saggio
LUOGHI VISITATI: Russia dal 1613 al 1918
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Ho scelto di leggere questo libro per il progetto
#unannoconlastoria, la tappa del mese di febbraio è la Russia dei Romanov
1613-1917. Tra le tantissime possibilità ho visto questo libro, consigliato o
per lo meno scelto da altri partecipanti. Mi ha subito attirato perché narra
tutta la storia la sua forma di saggio sulla storia di questa dinastia e l’ho
scelto perché mi dava la possibilità di farmi un’idea complessiva di questa
famiglia e del periodo storico toccato dal loro lungo regno, senza focalizzarsi
su una singola figura.
In meno di 150 pagine vengono concentrati trecento anni di
Storia raccontata attraverso le vicende dei membri della famiglia Romanov. È
una storia fatta di misteri, assassini, complotti di corte, di grandi uomini e
di grandi donne che hanno saputo elevare la Russia al ruolo di protagonista
della Storia e delle vicende politiche europee, che hanno introdotto (o perlomeno
cercato) delle migliorie significative e hanno costruito un patrimonio
artistico architettonico davvero notevole.
Da questa analisi sintetica è possibile tracciare alcuni
filoni/denominatori comuni:
- fino alla fine del 1700 fino a Paolo I, c’è stata una successione in linea femminile, talvolta è stata la regina consorte a prendere in mano le redini del paese e diventare zarina nonostante appartenesse alla famiglia reale solo per acquisizione tramite il matrimonio, è il caso su tutti di Caterina la Grande; fu lo zar Paolo I ha introdurre la regola secondo cui il diritto al trono spettasse solo al primogenito maschio
- la necessità di avere un erede (problematica comune a tutte le famiglie regnanti) cui si fa fronte, non tanto procreando direttamente, ma combinando matrimoni per i figli, i cosiddetti “zarevich” (termine che indica il principe ereditario)
- il fenomeno delle “ricomparse” principi, principesse o zar che dopo essere stati creduti morti ricompaiono a rivendicare il trono, si tratta di impostori, ma ciò che colpisce è la frequenza del fenomeno
Il libro è interessante ma non è ciò che mi aspettavo. E’ un
po’ all’acqua di rose, mi spiego meglio, dietro c’è tanta passione e tanta
ricerca, ma ho trovato che molti aspetti avrebbero potuto essere approfonditi
maggiormente. La scrittura è semplice e un po’ ripetitiva, spesso uno stesso
concetto viene ripetuto più volte – seppur in modo diverso – nel giro di poche
pagine o paragrafi. Per quanto ci siano anche riferimenti a lettere scritte
dagli stessi protagonisti, trovo che manchi un po’ di approccio storico alla
narrazione, non so bene come definirlo ma sento che manca qualcosa. Mi permetto
di paragonare questo volume ad un rotocalco (da dizionario: rivista stampata a
rotocalco, per estensione, periodico illustrato che si occupa soprattutto di
argomenti di attualità): il rotocalco sulla famiglia Romanov e i suoi trecento
anni di regno. Però tutto questo può tramutarsi in pregio: la scrittura
semplice e il tono spigliato e attuale con cui viene narrata la storia lo
rendono adatto a tutti.
Senz’altro permette di farsi un idea, molto generale, sulle
vicende dei Romanov: per ciascun zar o zarina regnante viene dato conto per
sommi capi degli aspetti più salienti della vita personale e politica (forse
con una prevalenza di quella personale/amorosa, che è comunque interessante);
alcuni zar si esauriscono in poche pagine o righe addirittura altri sono stati
approfonditi maggiormente; in particolare le vicende dell’ultimo zar Nicola II e di sua moglie
Alessandra vengono approfondite molto di più rispetto a tutti gli altri creando
una disparità.
E non mancano le curiosità, ad esempio alla realizzazione di
molte delle costruzioni più famose e belle di Russia, per esempio il Cremlino e
le residenze reali a San Pietroburgo – per citare l’ovvio - hanno partecipato
anche artisti e architetti italiani; oppure le famose uova Fabergé che hanno
contribuito alla diffusione della tradizione pasquale delle uova decorate.
Nel complesso è un libro piacevole anche se diverso da ciò
che mi aspettavo, avrei dovuto controllare il numero di pagine invece di farmi
ammaliare dalla copertina favolosa.
A proposito sulla copertina è riportata la “rosa Romanov” -
creata da Antonio Marchesi e riprende i colori araldici dei Romanov tra cui il
giallo oro, il bianco e il rosso - fatta creare dalla maison ligure Daphné in
omaggio alla famiglia imperiale russa e in particolare alla zarina Marija
Aleksandrovna che, come molti altri esponenti della nobiltà russa, ha trascorso
molto tempo in Liguria. Con il disegno di questa rosa la maison ha realizzato
anche degli splendidi foulard, che sono ciò che ha colpito e stimolato la
curiosità della Ramise dopo una visita al museo Daphné a San Remo e l’ha spinta
ad approfondire la storia dei Romanov. Il museo Daphné è dedicato alla moda e
si possono osservare degli splendidi abiti d’epoca, vi lascio qui il link
È un libro che consiglio a chi vuole farsi un’idea sui Romanov,
un’idea storicamente corretta ma assolutamente non approfondita; non lo
consiglia a chi è un amante della storia (come me e quindi cerca volumi fin
troppo dettagliati) e a chi già conosce la storia di questa famiglia, alcune
delle curiosità raccontate, per esempio quelle su Pietro il Grande, già le
conoscevo.
Voto 3 stelline su 5.
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