AUTORE: Italo Calvino
EDITORE: Mondadori
PAGINE: 305
PREZZO: € 14,00
GENERE: letteratura italiana del '900
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Questo libro l’ho spesso visto descritto come un libro che parla di
libri, in parte forse è vero, ma non nel senso che normalmente io do a questa
espressione (parlare di libri significa fare riferimento a libri ed autori che
esistono, libri, che esistono realmente e che possiamo andare in libreria
acquistare e leggere). Qui invece forse è più corretto dire che è un libro che
parla e sviscera quel particolare (e aggiungerei meraviglioso) rapporto che si
crea tra un libro e la persona che lo legge, fatto di emozioni, impressioni
bisogni, sensazioni; nel libro si parla di autori e libri ma sono frutto
dell’invenzione di Calvino che ha scritto dei libri all’interno del libro.
Il protagonista è un Lettore (appunto) che inizia un nuovo romanzo di Italo Calvino, ma questo si interrompe dopo poche pagine, tornato in libreria a chiedere spiegazioni viene informato che ci
sono stati degli errori alla casa editrice e quello che ha iniziato a leggere è
in realtà un altro romanzo che può acquistare, cosa che il Lettore fa
immediatamente, ma il libro acquistato non c’entra assolutamente nulla con
quello che aveva iniziato a leggere, si tratta di una storia completamente
diversa. Il Lettore non riesce a leggere un libro per intero, ma solo le pagine
iniziali, sembrerebbe per degli errori in cui è incorsa la casa editrice, e per
cercare di venire a capo dell’enigma, e tentare di capire come va avanti la
storia (meglio le storie perché per proseguire con una lettura si trova ad iniziarne
un’altra) che ha iniziato a leggere si mette sulle tracce di tale Manara un
traduttore truffaldino che sembra essere alla base del disastro tipografico e
dell'enorme pasticcio dei libri mischiati e si trova a viaggiare in paesi
lontani. E' un viaggio quasi fantastico, surreale quello che compie il nostro
lettore, di quelli che si possono compiere solo dentro (e attraverso i libri).
Tutti i luoghi citati, dove vengono citati dei luoghi, ma anche i romanzi
iniziati e i loro autori sono di fantasia.
La narrazione si svolge su due piani diversi: il
primo è quello del Lettore, il protagonista che si chiama semplicemente Lettore
che come dicevo si trova a dover risolvere una serie di "misteri"
chiamiamoli così; il secondo sono gli incipit (le prime pagine) dei romanzi che
il Lettore si trova a leggere e che per mille motivi non può continuare. Le
"storie" sono tutte diverse, non hanno legami tra loro, e
differiscono per tematiche trattate e possibile genere di appartenenza. Io vedo
in questo romanzo una sorta di esperimento di scrittura, gli incipit potrebbero
essere dei racconti, anche se non hanno una conclusione ma forse non la
necessitano nemmeno. Non voglio dire nulla sulle singole storie ma se si
uniscono i titoli dei romanzi interrotti esce qualcosa di molto interessante (come suggerisce un altro lettore al nostro protagonista):
"Se una notte d'inverno un viaggiatore, fuori dall'abitato di Malbork, sporgendosi dalla costa scoscesa senza temere il vento e la vertigine, guarda in basso dove l'ombra s'addensa in una rete di linee che s'allacciano, in una rete di linee che s'intersecano sul tappeto di foglie illuminate dalla luna intorno a una fossa vuota, quale storia laggiù attende la fine?"
Lo sviluppo e l'analisi psicologica dei personaggi, in
primis del Lettore, non è molto approfondita, anzi direi proprio che la
trattazione dei personaggi è superficiale, i personaggi non vengono
approfonditi e di loro sappiamo davvero pochissimo. Invece ciò che viene
analizzato è il rapporto libro – lettore o se vogliamo libro-lettura; in molte
situazioni è il libro/narratore a spronare, a indicare al lettore un possibile
comportamento. Ciò non è un difetto, perché il focus del romanzo è proprio il
rapporto che i lettori instaurano o possono instaurare con un libro. Il romanzo
ha come fine quello di analizzare, interrogare, chiedere e chiedersi quale sia
il ruolo dei romanzi, a cosa servono? A senso leggere?
Come detto lo ritengo anche e soprattutto un esperimento letterario
che permette una lettura piacevole, stimolante, molto variegata per tematiche,
ambientazioni e argomenti. E che pone degli interrogativi, penso a quest’opera
come ad una sfida, per lo scrittore, per il lettore ma anche soprattutto per la
critica e la cultura. Lo trovo un romanzo adatto anche ai non lettori, perché
coinvolgente, perché permette di sperimentare la lettura di generi e situazioni
molto diverse tutto all’interno di un unico libro, inoltre, essendo abbastanza
indefinito, stimola la curiosità sulle avventure del Lettore e sul finale.
Voglio approfondire Calvino, che è considerato uno dei
maggiori esponenti della letteratura italiana del '900. Sono molto curiosa di
leggere altre sue opere, cosa mi consigliate?
Voi lo conoscete o come per me è nella lista delle lacune da
colmare?
Voto 4stelline su 5.
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