AUTORE: Katherine Mansfield - traduzione di Floriana Bossi
EDITORE: Adelphi
PAGINE: 79
PREZZO: n.d.
GENERE: letteratura neozelandese - raccolta di racconti
LUOGHI VISITATI:Nuova Zelanda
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Che rapporto avete con i racconti?
Io: conflittuale, fino ad ora direi più odio che amore; il mio approccio è avvenuto quasi esclusivamente tramite dei libricini della collana "Racconti d'Autore" editi da "Il sole 24 ore" nel lontano 2011, dei pochi che avevo letto nessuno mi era piaciuto. Tutto cambia con la lettura del libretto dedicato alla scrittrice neozelandese Katherine Mansfield "Alla baia e altri racconti", sarà stata la bravura della Mansfield, una mia maturazione unita magari alla mia fissa di dover provare almeno a leggere il genere ma il mio rapporto con i racconti è decisamente migliorato e mi propongo di approfondire questa conoscenza. Aspetto vostri consigli a riguardo.
Veniamo alla recensione.
Il libricino contiene tre racconti "Alla baia" - "Garden Party" - "Ferragosto" (in Italia sono editi dalla casa editrice Adelphi nel volume "Tutti i racconti I" (link)) diversi tra loro per tematiche e lunghezza.
Alla baia:
è il racconto più lungo, e forse anche quello più noto della Mansfield, ci viene descritta una giornata estiva alla baia di Crescent (luogo di villeggiatura in Nuova Zelanda) con lo sguardo puntato principalmente sulla famiglia di Stanley Burnell composta dalla moglie Linda, i loro figli, le tre femmine Isabel, Kezia e Lottie e il maschietto ultimo nato, dalla cognata Berye e dalla suocera Mrs Fairfield. E' un racconto pieno di tratti oscuri, ricordi di persone care che non ci sono più, "malattie", solitudine e amicizie pericolose; con un finale dannatamente aperto.
Un racconto datato 1921 che si interroga su temi importanti quali la maternità e il modo di viverla e il ruolo della donna nella società. I personaggi, femminili soprattutto, sono ben caratterizzati sul lato interno-psicologico, è questo il punto focale.
Garden Party:
una sfarzosa festa in giardino per la famiglia Sheridan, probabilmente aristocratica senz'altro facoltosa e snob almeno nella maggior parte dei suoi componenti. Protagonista è la figlia Laura e ne viene analizzata la lotta interiore tra il ruolo che la società le ha attribuito e la sua commiserazione verso gli altri in particolare verso chi è meno fortunato di lei. E' troppo fragile e debole per ribellarsi alle regole della società, ma almeno in lei sentimenti di pietà e carità hanno fatto breccia anche se non hanno vinto. L'indagine della psiche di Laura mette in mostra, e porta a riflettere, sul tema della disparità tra le classi sociali.
Ferragosto:
è il racconto più breve della raccolta, si occupa della descrizione di un giorno di festa in una cittadina non definita. Il giorno della festa c'è tutto: le bancarelle con ogni leccornia e particolarità comprese le piume, suonatori di strada e veggenti; ma è anche il giorno in cui ci sono tutti: dai benestanti ai poveri passando per i bambini dell'orfanatrofio ai soldati in licenza. E' un colpo d'occhio interessante.
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