Visualizzazione dei post in ordine di pertinenza per la query il cardellino. Ordina per data Mostra tutti i post
Visualizzazione dei post in ordine di pertinenza per la query il cardellino. Ordina per data Mostra tutti i post

giovedì 26 ottobre 2023

DIO DI ILLUSIONI di DONNA TARTT

TITOLO: Dio di illusioni
AUTORE: Donna Tartt traduzione di: Iodolina Landolfi
EDITORE: BUR
PAGINE: 622
PREZZO: € 15
GENERE: letteratura america, romanzo di formazione
LUOGHI VISITATI: Vermont (USA)
acquistabile su amazon: qui (link affiliato)

 


 

“Immagino che vi sia un periodo cruciale, nella vita di ognuno, allorchè il carattere si consolida definitivamente; per me, è stato quel primo semestre autunnale che trascorsi ad Hampden. Tante cose mi porto dietro, da quel periodo, persino oggi: i gusti in fatto di vestiti, libri, cibo – acquisiti allora e in larga parte, lo devo ammettere, a emulazione dei miei compagni di greco – mi sono rimasti attraverso gli anni. È facile per me ricordare tuttora le loro abitudini quotidiane, che poi di conseguenza divennero le mie. Indipendentemente dalle circostanze, vivevano in maniera regolamentata, concedendo ben poco a quella confusione che avevo sempre ritenuto intrinseca alla vita del college – pasti irregolari, e così le ore dedicate allo studio, lavaggio della biancheria all’una di notte ecc.”. Pag 103

 

Protagonista e voce narrante è Richard, un giovane californiano di Plano che si iscrive all’Hampden College nel Vermont grazie a una borsa di studio. Arrivato al college Richard scopre l’esistenza di un corso di greco antico e ne è immediatamente e irrefrenabilmente attratto e farà di tutto per farne parte. Non è tanto la materia in sé ad attrarlo ma l’esclusività, la particolarità degli studenti, la fama del professore e l’alone di mistero che aleggia sul quel piccolo gruppo. Infatti si tratta di un corso di studi molto particolare, chiamato “Lyceum” tenuto dal “leggendario” professor Julian Morrow: è un corso elitario ed esclusivo per soli cinque studenti a cui si aggiungerà Richard. Entrà così a far parte di un gruppo molto particolare, strampalato, avulso dal resto del college (Morrow vieta ai propri studenti di partecipare/seguire altri corsi o lezioni a parte le sue), queste nuove amicizie cambieranno profondamente la sua vita.

“Era un oratore meraviglioso, un parlatore magico, e vorrei essere in grado di fornire un’idea migliore di ciò che diceva; ma è impossibile, per un intelletto mediocre, rendere il discorso di uno superiore – specialmente dopo tanti anni – senza molto travisarlo. La disquisizione di quel giorno verteva sulla perdita dell’io, sulle quattro pazzie divine di Platone, sulla pazzia in generale; cominciò parlando di ciò che lui chiamava il peso dell’io, e del perché la gente se ne vuole liberare.” Pag 48 e 49 

“Dopo la lezione, scesi le scale trasognato, la testa che mi girava, ma acutamente, dolorosamente, cosciente d’essere vivo e giovane in una bellissima giornata: il cielo di un intenso, accecante azzurro, il vento che sparpagliava le foglie rosse e gialle in un turbine di coriandoli.” Pag 55 e 56

 

Mi sono approcciata al libro con aspettative altissime sia per averne sempre sentito parlare bene sia perché della Tartt avevo già letto (e adorato Il cardellino): le aspettative sono state ripagate. All’inizio ho faticato un po’ ad entrare in sintonia, sia per il poco tempo che potevo dedicare alla lettura sia perché ha uno stile narrativo particolare, tosto e io venivo da una lettura molto “semplice” e piana.

Pian piano la vicenda inizia a svilupparsi e tu lettore vuoi vedere come e perché si arriva al delitto e poi come andrà avanti, se finirà lì oppure ci sarà un seguito.

Come detto all’inizio abbiamo un io narrante (Richard) che decide di raccontare la sua vita e in particolare la sua esperienza del primo anno di college, in quest’anno ci saranno alcuni eventi che cambieranno per sempre la vita di Richard.

Il romanzo si presenta strutturato con una macrodivisione: si inzia con un prologo dove viene esposto l’evento cruciale dell’intera vicenda nella prima riga! Questo evento che influirà sulla vita di Richard (e non solo) è un omicidio e Richard ce ne parla nella prima riga del prologo. Il prologo è una sorta di bussola, almeno per me lo è stato, l’ho riletto più e più volte per orientarmi temporalmente, per capire quando avviene il fatto perché ci sono riferimenti stagionali.

 Abbiamo poi un libro primo dove la narrazione si occupa del prima del fatto, ma tu sai che deve accadere (e anche a chi) ti chiedi il perché e quando lo scopri ti chiedi il come e il quando, e sei spinto ad andare avanti per vedere e scoprire. Ha un inizio lento poi un climax crescente fino al fatto.

Il secondo libro: è il dopo, cosa succederà? Verrano scoperti? E come si evolvono i rapporti all’interno del gruppo? Tutto tornerà/rimarrà come prima oppure le cose cambieranno? Anche qui tu lettore hai la curiosità di vedere come si evolve la vicenda.

E poi un epilogo: il finale non riesco a definirlo, non è scontato, non è prevedibile anche se ragionandoci a posteriori ci si può aspettare qualcosa di simile, ma è comunque spiazzante (almeno per me lo è stato). Ho apprezzato moltissimo che dia conto di cosa accade, come si evolve la vita di tutti i personaggi che abbiamo incontato anche di quelli più marginali.

“Incominciai a osservarli, lui e il suo piccolo gruppo di allievi, in giro per il campus. Quattro ragazzi e una ragazza: non erano nulla di strano, a distanza. Da vicino, però, formavano una comitiva singolare – almeno per me, che non avevo mai vito nulla di simile: immaginavo in loro qualità affascinanti e fantastiche.”

Dedico due parole sui personaggi: Richard è un ragazzo comune che va al college grazie a una borsa di studio e contro il parare dei suoi genitori che non lo sostengono, ho empatizzato moltissimo con lui anche se non condivido alcune sue scelte tra tutte entrare al corso di greco antico.  Gli originari componenti del gruppo di greco sono piuttosto singolari, non passano inosservati e almeno all’apparenza sono i classici figli di papà che non hanno problemi economici e che non devono preoccuparsi di cosa faranno da grandi. Abbiamo Henry sicuramente il più inteliggente e bravo, è una sorta di nerd con la fissazione per le lingue anche quelle morte come l’aramaico; c’è poi Francis che è sempre elegante e impeccabile; Edmund detto Bunny che non prende le cose troppo sul serio e i gemelli Macaulay, Charles e Camilla che vestono sempre di bianco e sono inseparabili. Il professor Morrow è un personaggio raccontato magnificamente ma come “persona” non mi è piaciuta, è egoista ed egocentrico, impegnato e interessatos solo a magnificare se stesso, è uno snob, il problema per me non è fare le cose in modo diverso – nel suo caso adottare un metodo di insegnamento non tradizionale – ma farlo con la presunzione e l’arroganza di essere migliore di tutti gli altri.

“Mi è sempre stato difficile parlare di Julian senza mitizzarlo. Per molti versi è quello che ho più amato; ed è con lui che sono maggiormente tentato di abbellire, reinventare, perdonare. Penso che sia perché Julian stesso era costantemente impegnato a reinventare le persone e le circostanze attorno a sé, attribuendo di volta in volta gentilezza, saggezza, coraggio, fascino, ad azioni da tutto ciò assai lontane. Era uno dei motivi per cui gli volevo bene: per la luce lusinghiera in cui mi vedeva, per la persona che diventavo insime a lui, per quello che lui mi ha permesso di essere.”

“Niente tuttavia spiegherebbe la magia della sua personalità, o il perché – anche alla luce degli eventi successivi – abbia tuttora un irresistibile desiderio di rivederlo come lo vidi la prima volta: il vecchio saggio apparsomi dal nulla, su un tratto di strada desolata, con la promessa stregata di trasformare i miei sogni in realtà.
Ma anche nelle favole i vecchi benigni con le loro offerte fascinose non sempre sono quel che appaiono: e questa, che dovrebbe essere una verità non troppo difficile per me da accettare, al punto attuale, invece, per qualche motivo lo è. Più d’ogni altra cosa mi piacerebbe poter dire che il volto di Julian si stravolse al racconto delle nostre azioni […] E la tentazione di attribuigli tali reazioni, di raccontare cose che non corrispondono alla realtà è stata forte.” Pag 572

 

La narrazone è molto ricca, dettagliata, articolata, filosofeggiante, prolissa e piena, piena di riferimenti e rimandi letterari e accademici ed è anche molto erudita: tutto ciò è assolutamente coerente e conforme al contesto di ambientazione del romanzo l’io narrante frequenta un corso di greco antico. Lo dico perché spesso ho sentito delle critiche verso lo stile narrativo usato da Donna Tartt in Dio di Illusioni, voglio fare due osservazioni: anzitutto come detto prima trovo lo stile coerente con il contesto della vicenda ed è questo un dato a mio parere, innegabile; dall’altro devo dire che personalmente adoro le narrazioni prolisse e dettagliate e, in linea teorica, le preferisco a quelle asciutte e scarne (poi bisogna sempre vedere la realizzazione specifica), posso riconoscere che magari qualcosa si poteva anche omettere o tagliare ma a me è piaciuto moltissimo così (mi è capitato il altri libri di avere la sensazione di un brodo che viene allungato, ma non in questo caso).

Come detto nutrivo aspettative altissime che non sono state deluse, ne avevo sentito parlare piuttosto bene e poi avevo già letto di Donna Tartt Il cardellino che mi era piaciuto moltissimo. Donna Tartt è una scrittice poco prolifica al momento sono disponibili tre romanzi (oltre a Il cardellino e Dio di Illusioni, c’è Il piccolo amico che ancora devo leggere) ma sono best seller internazionali con l’ultimo Il Cardellino ha vinto il premio Pulitzer. Spero tanto che arrivi presto un suo nuovo libro. Avendo letto due romanzi su tre vorrei dire che c’è una sorta di schema tipico: un io narrante che con una sorta di flusso di conoscenza ci racconta la sua vita dove uno o più avvenimenti la sconvolgono. Ma potrei sbagliarmi…

È un libro autunnale per antonomasia, uno dei più consigliati da leggere in autunno e infatti io l’ho letto nell’autunno 2022 e lo trovo perfetto per la stagione sia perché in parte, quella iniziale, ambientato in questa stagione, perché è ambientato in un college/scuola che mi fa pensare subito all’autunno e infine per il suo allure creepy.

Fatemi sapere nei commenti se lo avete letto.

venerdì 15 maggio 2020

IL CARDELLINO - DONNA TARTT

TITOLO: Il cardellino
AUTORE: Donna Tartt - traduzione di Mirko Zilahi de' Gyurgyokai
EDITORE: Rizzoli
PAGINE: 893
PREZZO: € 17,00
GENERE: letteratura america contemporanea
LUOGHI VISITATI: New York
PREMI: vincitore del Pulitzer nel 2014

acquistabile su amazon: qui (link affiliato)

il cardellino di donna tartt

Un libro magnifico.
Protagonista è un ragazzino di tredici anni Theo (Theodore Decker) che improvvisamente si trova orfano a seguito di un’esplosione in un museo della sua città, New York. Solo si troverà ad affrontare i sensi di colpa, le paure e il trauma, ma anche a fare nuove amicizie, una di queste proprio grazie ad un incontro fatto durante quell’esperienza drammatica; ma soprattutto si troverà ad avere un segreto che lo rende speciale.
“Come avevo potuto credermi una persona migliore, una persona più saggia, una persona più nobile e valida e degna di vivere, solo perché avevo quel segreto? Eppure lo avevo fatto. Il quadro mi aveva fatto sentire meno mortale, meno ordinario. Era stato un sostegno, una forma di rivalsa, di nutrimento e di resa dei conti. Era il pilastro che aveva tenuto in piedi la cattedrale. Ed era terribile scoprire […] che dentro di me, per tutta la mia vita adulta, ero stato sorretto da questa colossale, crudele, invisibile gioia: credere che la mia intera esistenza avesse trovato il suo equilibrio grazie a un segreto che poteva disintegrarla da un momento all’altro”.
“Ma se anche potevo guardarlo solo di rado mi piaceva pensare che fosse lì, per via della profondità e concretezza che infondeva alle cose. Era come se rinforzasse le fondamenta della mia vita, e mi rassicurava, così come si rassicurava sapere che, lontano da lì, le balene nuotavano indisturbate nelle acque del Mar Baltico e che, in remoti angoli delle Terra, schiere di monaci cantavano senza sosta per la salvezza del mondo.”
L’altro grande protagonista del libro è “Il cardellino” dipinto di Carel Fabritius (pittore fiammingo nel XVII secolo), opera reale che vive particolari avventure all’interno del romanzo.



Il romanzo è scritto in prima persona e la voce narrante (e quindi anche il punto di vista) è quella del protagonista Theo, un ragazzo dolce, curioso e molto interessato alla vita delle persone, passa il tempo a speculare su chi sono e cosa fanno. È una ricostruzione della sua vita a partire dal tragico giorno in cui tutto cambierà per sempre fino all’età adulta, una vita che non sarà semplice (fatta di solitudine, paure e la sindrome post-traumatica da stress) ma che vedrà alcune persone molto importanti restargli accanto e con amore, così come alcuni oggetti e alcune abitudini. È la trasposizione su carta della sua vita ma anche e soprattutto delle riflessioni e delle sensazioni vissute. Mi sono arrabbiata, con Theo per alcune scelte ma soprattutto con alcuni adulti e con il “sistema”, ci sono degli adulti privi di scrupoli, e davvero odiosi e altri invece davvero generosi e meritevoli. Ci sono alcuni legami di amicizia molto belli, e attraverso di questi il lettore ha modo di conoscere la storia di vita anche di altre persone grazie alle chiacchierate con Theo, che poi lui ci riporta. Ci sarebbero tantissime cose da dire ma ho visto che la quarta di copertina è molto generica (secondo me quasi riduttiva, non rende giustizia al romanzo) e io non voglio svelare nulla di più e togliere al lettore il piacere della scoperta. È un libro che va letto, è un libro parla di emozioni e che trasmette emozioni, tra queste un grande amore per l’arte, per il cinema e per la letteratura, che in fondo sono una forma d’arte; è ricco di citazioni soprattutto cinematografiche ma non mancano riferimenti e contestualizzazioni di opere letterarie e di antiquariato.

“Rise. «I grandi quadri – la gente accorre per vederli, attirano folle, sono riprodotti all’infinito sulle tazze e sui tappetini dei mouse e su qualunque cosa. E, questo riguarda anche me, puoi passare una vita intera a visitare musei con grande piacere, un bel giretto, e poi via, a pranzo da qualche parte. Ma…» tornò a sedersi al tavolo, «se un quadro ti affonda davvero nel cuore e cambia il tuo modo di vedere, e di pensare, e di provare emozioni, non pensi, ‘oh, amo questo quadro perché è universale’, ‘amo questo quadro perché parla a tutto il genere umano’. Non è questa la ragione per cui ci si innamora di un’opera d’arte. È un sospiro segreto in un vicolo. Pss, tu. Ehi ragazzino. Sì, proprio tu.» Le dita scorrevano sulla foto sbiadita – il tocco del conservatore, un tocco senza tocco, lo spazio di un’ostia tra la superficie e l’indice. «Un’intimo colpo al cuore. Il tuo sogno, il sogno di Welty, il sogno di Vermeer. Tu vedi un quadro, io ne vedo un altro, il libro d’arte lo colloca in un altro modo ancora, la signora che compra la cartolina al negozio di souvenir del museo vede qualcosa di completamente diverso, per non parlare della gente d’altri tempi – quattrocento fa, quattrocento nel futuro – non colpirà mai nessuno allo stesso modo, e la maggior parte delle persone non ne verrà affatto toccata in maniera profonda, ma – un quadro veramente grande è abbastanza fluido da farsi strada nella mente e nel cuore da ogni possibile angolazione, in modi unici e molto particolari. Sono tuo, tuo. Sono stato dipinto per te. E – oh, non so, fermami se sto farneticando…»”.

“… e alle moltissime cose a cui ho avuto modo di pensare (tipo per cosa vale la pena vivere? per cosa vale la pena morire? quali cose non sono altro che un’assurda perdita di tempo?), ho pensato molto a quello che mi ha detto Hobie: alle immagini che ti colpiscono al cuore e lo fanno sbocciare come un fiore, immagini che ti aprono a una bellezza talmente grande che puoi passare tutta la vita a cercarla senza più riuscire a trovarla”.

La narrazione è scorrevole, ricca di dialoghi. Non manca l’ironia e non manca la suspence, quasi la paura, l’incertezza per quello che può succedere anche se non si tratta di un thriller, e non mancano i colpi di scena. È ricchissimo di analisi psicologica del protagonista e dei personaggi; Theo si interroga molto, a lungo e in profondità sul senso della vita, sia la sua sia in generale. La scrittura è descrittiva, ricca, barocca ogni aspetto, ogni frase è piena, articolata e direi ridondante di aggettivi e qualificazioni per indicare e raccontare le cose, per trasmettere al lettore tutto il possibile. È questo aspetto della scrittura che mi ha conquistata. Tutta l’esperienza di Theo, come detto, viene narrata dallo stesso una volta adulto, emergono le differenze nel percepire gli avvenimenti tra ora e quand’era ragazzino, ci sono dei rimandi a cose che Theo – e il lettore con lui – scoprirà più avanti, quasi il famoso “senno di poi”.

Le città dove Theo vive e dove sono ambientate le vicende possono considerarsi delle protagoniste New York, Las Vegas e Amsterdam, ricche e dettagliate le loro descrizioni, ma tra loro la vera star è New York nel libro si sentono i rumori e gli odori di questa grande metropoli, e se ne scoprono tante facce, leggere è un po’ come passeggiare tra le sue vie.
“Presto, lo sapevo, il cielo nero della notte avrebbe virato al blu scuro e il primo tenue bagliore della fredda alba d’aprile sarebbe entrato di soppiatto nella stanza. Giù in strada i camion della spazzatura avrebbero cominciato a ruggire, gli uccellini nel parco avrebbero attaccato a cantare; e infine le sveglio nelle camere da letto di tutta New York si sarebbero messe a suonare. Ragazzi abbarbicati sul retro dei furgoni avrebbero lanciato pesanti pacchi di ‘New York Times’ e ‘Daily News’ sui marciapiedi vicino alle edicole. Mamme e papà di tutta la città avrebbero ciabattato per casa in pigiama e accappatoio, i capelli in disordine; messo su il caffè, inserito la spina nel tostapane e poi svegliato i ragazzi, avanti che è ora.”

“Scesi a Washington Square e vagai per trequarti d’ora in cerca dell’edificio. Perdersi nello schema inaffidabile del Village (isolati triangolari, strade senza uscita che svoltavano ad angolazioni assurde) non era difficile, e per tre volte fui costretto a fermarmi per chiedere indicazioni: da un giornalaio che vendeva pipe per l’erba e riviste gay, in una panetteria affollata con della musica lirica sparata a tutto volume, a una ragazza in canottiera e salopette bianche armata di vecchio secchio e lavavetri che si dava da fare sulla vetrina di una libreria”.

E proprio la città di New York è il motivo per cui ho letto ora questo libro: la challenge #scrittoinamerica che per il mese di maggio prevede di leggere un libro ambientato nella “Grande Mela”.
Ho scoperto una scrittrice esplosiva, catalizzante, anche misteriosa, come dico sempre voglio leggere altro di suo e questa volta non sarà difficile (se mi impegno) leggere tutta la sua bibliografia poiché la Tartt è una scrittrice poco prolifica, ad oggi ha pubblicato solo tre romanzi (di cui uno l’ho già letto). 
Questo libro soggiornava da un paio di annetti nella mia libreria, comprato d’impulso senza saperne assolutamente nulla: dovevo concludere un ordine su Libraccio, e su Instagram sentii qualcuno dire che era molto meritevole, l’ho trovato tra i remainders (i libri nuovi scontati a metà prezzo) e l’ho preso, come detto non ne sapevo nulla e pensavo che fosse “vecchio” (dato che era superscontato) invece è stato pubblicato nel 2013 con un’ambientazione recente indicativamente dopo il 2000. Inoltre nel 2014 ha vinto il premio Pulitzer (che mi sta dando grandi soddisfazioni, finora i libri vincitori che ho letto mi sono piaciuti moltissimo).

Non posso far altro che consigliarlo a tutti. 

Lo avete letto? Aspetto di sapere quali personaggi avete preferito e quali odiato? (Almeno uno per categoria) O siete intimoriti dalla mole?















martedì 22 ottobre 2024

I MIGLIORI LIBRI DEL XXI SECOLO PER IL NEW YORK TIMES


Vi piacciono le liste di libri? A me tantissimo e oggi parliamo della listi dei cento libri migliori del XXI secolo secondo il New York Times. 





La lista è uscita a luglio con tanto “scalpore” perché il primo libro della lista, il vincitore è italiano si tratta de L’amica geniale di Elena Ferrante.

Dopo averla spulciata posso dare qualche numero 😎 : in Italia sono stati pubblicati novantadue libri e di questi ne ho otto in libreria di cui tre letti e venti in wish list. 

Ecco quelli letti: 

L’amica geniale di Elena Ferrante: una storia di formazione e amicizia che inizia nell’immediato dopoguerra in un rione popolare di Napoli, due bambine diverse ma complementari e a modo loro forti e determinate. Recensione completa

Il cardellino di Donna Tartt: romanzo di formazione con al centro la crescita di Theo che conosciamo ragazzino fino all’età adulta, tanti i momenti difficili da superare (una famiglia disfunzionale, trovare la propria strada, l'amore, l’amicizia, le dipendenze) e una presenza costante un piccolo quadro del ‘600 raffigurante un cardellino a cui sono legate una serie di vicende rocambolesche. Recensione completa

La Strada di Cormac McCarthy: un distopico che rappresenta un mondo post apocalittico e un viaggio della speranza tra un padre e un figlio. Devastante e illuminante al tempo stesso.

Trovo la lista piuttosto interessante e affine ai miei gusti e vorrei utilizzarla per prendere qualche spunto di lettura (come se ne avessi già abbastanza). 😂

Qui sotto metto la lista completa, vi aspetto nei commenti per due chiacchere sui libri in lista quali avete già letto e quali avete in wish list.

TITOLO

AUTORE

CE

1

L'Amica Geniale

Elena Ferrante

E/O

2

Al calore di soli lontani

Isabel Wilkerson

Il Saggiatore

3

Wolf Hall

Hilary Mantel

Fazi Editore

4

Il mondo conosciuto

Edward P Jones

Bompiani

5

Le correzioni

Jonathan Franzen

Einaudi

6

2666

Roberto Bolano

Adelphi

7

La ferrovia sotterranea

Colson Whithehead

SUR

8

Austerliz

W. G. Sebald

Adelphi

9

Non lasciarmi

Kazuo Ishiguro

Einaudi

10

Gilead

Marilynne Robinson

Einaudi

11

La breve favolosa vita di Oscar Wao

Junot Diaz

Mondadori

12

L'anno del pensiero magico

Joan Didion

Il Saggiatore

13

La strada

Cormac McCarthy

Einaudi

14

Resoconto

Rachel Cusk

Einaudi

15

Pachinko

Min Jin Lee

Piemme

16

le fantastiche avventure di Kavalier e Clay

Michael Chabon

Rizzoli

17

Lo schiavista

Paul Beatty

Fazi Editore

18

Lincoln nel bardo

George Saunders

Feltrinelli

19

Non dire niente

Patrick Radden Keefe

Mondadori

20

Cancellazione

Percival Everett

La Nave di Teseo

21

Sfrattati

Matthew Desmond

La Nave di Teseo

22

Belle per sempre

Katherine Boo

Piemme

23

Nemico, amante, amante

Alice Munro

Einaudi

24

Il sussurro del mondo

Richard Powers

La Nave di Teseo

25

Rrandom family

Adrian Nicole Leblanc

non in italia

26

Espiazione

Ian McEwan

Einaudi

27

Americanah

Chimamanda Ngozi Adichie

Einaudi

28

Cloud Atlas

David Mitchell

Sperling & Kupfer

29

L'ultimo samurai

Helen Dewitt

Einaudi

30

Canta, spirito canta

Jesmyn Ward

NN Editore

31

Denti bianchi

Zadie Smith

Mondadori

32

La linea della bellezza

Alan Hollinghurst

Mondadori

33

Salvare le ossa

Jesmyn Ward

NN Editore

34

Citizen

Claudia Rankine

66thand2nd

35

Fun home

Alison Bechdel

Rizzoli

36

Tra me e il mondo

Ta-Nehisi Coates

Codice Edizioni

37

Gli anni

Annie Ernaux

L'orma

38

I detective selvaggi

Roberto Bolano

Adelphi

39

Il tempo è un bastardo

Jennifer Egan

Minimun fax

40

Io e Mabel ovvero l'arte della falconeria

Helen Macdonald

Einaudi

41

Piccole cose da nulla

Claire Keegan

Einaudi

42

Breve storia di sette omicidi

Marlon James

Sperling & Kupfer

43

Postwar

Tony Judt

Laterza

44

La qunita stagione

N. K. Jesmin

Mondadori

45

Gli argonauti

Maggie Nelson

Il Saggiatore

46

Il cardellino

Donna Tartt

Rizzoli

47

Il dono

Toni Morrison

Sperling & Kupfer

48

Persepolis

Marjne Satrapi

Rizzoli

49

La vegetariana

Han Kang

Adelphi

50

Trust

Hernan Diaz

Feltrinelli

51

Vita dopo vita

Kate Atkinson

Nord

52

Train dreams

Denis Johnson

Mondadori

53

In fuga

Alice Munro

Einaudi

54

Dieci dicembre

George Saunders

Minimun fax

55

Le altissime torri

Lawrance Wright

Adelphi

56

I lanciafiamme

Rachel Kushner

Tea

57

Una paga da fame

Barbara Ehrenreich

Feltrinelli

58

Stay true

Hua Hsu

NR

59

Middlesex

Jeffrey Eugenides

Mondadori

60

Il giusto peso

Kiese Laymon

Black Coffee

61

Demon Copperhead

Barbara Kingslover

Neri Pozza

62

Nel mondo a venire

Ben Lerner

Sellerio

63

Veronica

Mary Gaitskill

Nutrimenti

64

I grandi sognatori

rebecca makkai

Einaudi

65

Il complotto contro l'America

Philip Roth

Einaudi

66

We the animals

Justin Torres

non in italia

67

Lontano dall'albero

Andrew Solomon

Mondadori

68

L'amico fedele

Sigrid Nunez

Garzanti

69

The new jim crow

Michelle Alexander

non in italia

70

Tutti i figli della zia Agar

Edward P. Jones

Bompiani

71

La trilogia di Copenhagen

Tove Ditlevsen

Fazi Editore

72

Tempo di seconda mano

Svetlana Aleksievic

Bompiani

73

The passage of power

Robert A. Caro

non in italia

74

Olive Kitteridge

Elizabeth Strout

Fazi Editore

75

Exit west

Mohsin Hamid

Einaudi

76

Tomorrow x 3

Gabrielle Zevin

Nord

77

Un matrimonio americano

Tayari Jones

Beat

78

Settologia

Jon Fosse

La Nave di Teseo

79

La donna che scriveva racconti

Lucia Berlin

Bollati Boringhieri

80

La storia della bambina perduta

Elena Ferrante

E/O

81

Americani

Jonh Jeremiah Sulliva

Sellerio

82

Stagione di uragani

Fernanda Melchor

Bompiani

83

Quando abbiamo smesso di capire il mondo

Benjamin Labatut

Adelphi

84

L'imperatore del male

Siddharta Mukherjee

Mondadori

85

Pastoralia

George Saunders

Minimun fax

86

Frederick Douglass

David W. Blight

non in italia

87

Destransition Baby

Torrey Peters

Mondadori

88

La collezione di storie

Lydia Davis

non in italia

89

Il ritorno

Hisham Matar

Einaudi

90

Il simpatizzante

Viet Thanh Nguyen

Neri Pozza

91

La macchia umana

Philip Roth

Einaudi

92

I giorni dell'abbandono

Elena Ferrante

E/O

93

Stazione undici

Emily St. John Mandel

Bompiani

94

Della bellezza

Zadie Smith

Mondadori

95

Anna Bolena

Hilary Mantel

Fazi Editore

96

Wayward lives

Saidiya Hartman

non in italia

97

Sotto la falce

Jesmyn Ward

NN Editore

98

Belcanto

Ann Patchett

Neri Pozza

99

L'una e l'altra

Ali Smith

SUR

100

Tree of smoke

Denis Johnson

non in italia