TITOLO:
La lotteria
AUTORE: Shirley Jackson traduzione di:
Franco Salvatorelli
EDITORE:
Adelphi
PAGINE:
82
PREZZO:
€ 10
GENERE:
letteratura americana, letteratura gotica, creepy
LUOGHI VISITATI: indefiniti
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La lotteria di Shirley Jackson è una raccolta di quattro racconti curata dalla casa editrice Adelphi e contiene La lotteria che dà anche il titolo alla raccolta che è uno dei più famosi racconti della scrittrice americana. Per me si tratta del primo approccio alla Jackson ma anche, uno dei primi approcci se non il primo a libri del genere horror, creepy, gotico e misterioso. Shirley Jackson è una regina del brivido e mi ha colpito moltissimo, voglio assolutamente leggere altro di suo, sicuramente Abbiamo sempre vissuto nel castello. La caratteristica principale che ho riscontrato è che riesce a instillare una tensione e un ansia nel lettore raccontando, tutto sommato, fatti “normali”: non servono mostri e fantasmi a spaventare ma è sufficiente il semplice comportamento umano, la paura è dentro gli uomini e deriva spesso dagli uomini. Shirley Jackson è stata riscoperta in Italia, e non solo, grazie a Stephen King che l’ha definita la sua maestra e la sua musa, King che è il re (battuta) indiscusso del genere horror e che voglio prima o poi affrontare tanto più alla luce di questa curiosità perché, come detto prima, i racconti di Jackson mi sono piaciuti davvero tanto.
In generale è una lettura molto veloce, il libro si divora, tiene incollato il lettore alle pagine, con un crescendo di tensione e ansia. Sinceramente non so se mi sono lasciata condizionare, ma io ho provato ansia fin dalla prima riga di ciascun racconto, ho sentito spesso parlare di questa capacità di inquietare il lettore che ha Shirley Jackson e con mio enorme stupore ne sono rimasta piacevolmente colpita.
La trovo una lettura perfetta per il periodo autunnale e di Halloween quando si ricercano atmosfere più creepy, io l’ho letto o meglio divorato il 31 ottobre 2022 e a distanza di quasi un anno ho ancora un ricordo vivido e lucido delle sensazioni da brivido che ho provato.
La raccolta di compone di quattro racconti: La lotteria, Lo sposo, Il colloquio e Il fantoccio; i miei preferiti sono Lo sposo e La lotteria.
Di seguito parlo dei singoli racconti, senza spoiler ma si tratta comunque di racconti piuttosto brevi quindi non andate avanti se volete mantenere la sorpresa…
Inizio da Il colloquio: è molto breve e sicuramente non l’ho capito, lascia molti punti interrogativi e non ci sono grandi appigli, come dice il titolo si tratta del colloquio, del dialogo tra una donna e il medico del marito vertente sulla salute mentale del marito. Dicendo che non l’ho capito dico anche che non mi piace o meglio è quello della raccolta che mi è piaciuto meno.
Il fantoccio: Probabilmente la
tensione che provo leggendo è tutta una mia suggestione, mi aspetto qualcosa
solo perché so o penso debba accadere. Il racconto verte su due donne che
pranzano in un locale dove si esibisce un ventriloquo, ed assistono ad una
litigata tra il ventriloquo e la sua ragazza con la particolarità che nel
litigio partecipa anche il pupazzo. È intrinseco nello spettacolo del
ventriloquo far parlare il pupazzo come se avesse vita propria, però il dubbio
che il fantoccio abbia una vita propria a me è venuto sicuramente instillato
dalla Jackson, ma c’è…
La lotteria: è un racconto famosissimo di cui sapevo già quasi tutto (in particolare sapevo cos’è, in cosa consiste questa lotteria) ma è stata comunque una lettura sorprendente. C’è questa lotteria, una sorta di gioco rituale propiziatorio che si ripete da tempo immemore, tutto appare come una specie di festa anche se tutti sanno come andrà a finire, qualcuno verrà sacrificato, tutto è bello, utile e importante fino a che non tocca a te… Devo dire che c’è un passaggio durante la pesca che non ho capito, se qualcuno lo ha letto e ne vuole parlare mi confronterei volentieri. Questo racconto viene pubblicato per la prima volta sul New Yorker il 26 giugno 1948 e scatena delle reazioni davvero forti: anzitutto sono molti quelli che pensavano si trattasse di una storia vera o comunque ispirata a una storia vera e quindi parte l’indignazione; altri criticano fortemente Jackson come persona perversa per poter arrivare a immaginare, ideare una cosa tanto macabra (che poi se pensiamo a cosa ha fatto l’uomo ai propri simili nella Storia La lotteria non è poi neanche male) e infine c’è stato anche chi voleva assistere…
Lo sposo: è il mio preferito, in questo racconto (come negli altri a parte forse La lotteria) non c’è assolutamente nulla di inquietante se prendiamo i fatti, la vicenda narrata in se e per se ma comunque la Jackson mette addosso al lettore un ansia incredibile, almeno a me, crea una tensione che non riesci a staccarti dalle parole. La storia è molto semplice: la protagonista è una donna il giorno del suo matrimonio la seguiamo da quando si sveglia e inizia a prepararsi per il grande giorno fino alla ricerca spasmodica del suo amato che le ha dato buca, in due parole sedotta e abbandonata, nulla di inquietante, nulla di misterioso se non un semplice inganno, un uomo approfittatore, ma il modo in cui questa storia tanto semplice e se vogliamo banale viene raccontata è qualcosa di incredibile.
Sono molto contenta di aver scoperto Shirley Jackson e voglio assolutamente approfondire la conoscenza; ho detto più volte che il genere horror o creepy non è il mio ma per Jackson valgono tutte le eccezioni, se non la conoscete fatevi un regalo e leggetela!
Fatemi sapere nei commenti se avete letto qualcosa di suo e cosa mi consigliate.
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