AUTORE: Elisabetta Gnone
EDITORE: Salani Editore
PAGINE: 192
PREZZO:14,90 €
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"Per diventare splendidi adulti occorre restare un po' bambini"
Continua la saga di Olga Papel (da tutti soprannominata Olga di Carta che per sua esilità assomiglia appunto ad un foglietto di carta) la bambina che racconta incredibili storie che incantano, e insegnano tantissimo, tanto ai bambini quanto agli adulti.
Come detto si tratta di una saga che vede come protagonista Olga di Carta, i suoi amici e gli abitanti di Balicò (un meraviglioso paesino immerso nella natura). Dopo poche righe inizia il panico: vengono citati alcuni personaggi presenti negli altri romanzi e fatico a ricordare chi siano, qui entra in gioco tutta la maestria della scrittrice, con l'espediente di Mirina, una bambina di città che passerà qualche giorno a Balicò ospite di Mimma (la migliore amica di Olga) ogni personaggio viene "ripresentato" e così noi lettori possiamo rinfrescarci la memoria. E' meraviglioso ritrovare i personaggi e le atmosfere che caraterizzano tutta la saga di Olga di Carta, c'è qualcosa di magico in questo mondo.......
Il libro si caratterizza per bellissime descrizioni in particolare della fattoria Papel e del villagio di Balicò:
"......camminava guardando per aria, senza notare i portoni colorati, le vie acciottolate invase dal sole, il rado viavai del paese, mai affollato, soprattutto d'estate, ché il caldo teneva la gente in casa; i fili del bucato tesi tra i vecchi muri screpolati; gli abbeveratoi del bestiame, scavati nei tronchi o nella pietra; le collane d'aglio e di cipolle appese fuori dalle finestrelle, le irte scalinate che portavano agli usci piccini delle abitazioni in salita, quelle aggrappate alla collina, i rampicanti fioriti, ronzanti di api........"
Come negli altri romanzi ritroviamo il consueto intreccio tra le vicende di Olga e dei suoi amici e degli abitanti di Balicò con le storie che Olga racconta. Questa volta i nostri amici (sì, perchè Olga, Bruco, Mimma, la sua amica di città Mirina, non possiamo non considerarli nostri amici, almeno io sono molto affezzionata a questi personaggi, ognugno con il proprio carattere e con il fortissimo legame di amicizia che li lega, che non posso non considerarli anche miei amici) si troveranno a dover affrontare le avversità della natura durante una gita in montagna. Oggetto del racconto di Olga, e quindi anche del romanzo, è la fantasia. La fantasia è qualcosa di meraviglioso e di prezioso, tipica dei bambini e di pochissimi adulti, perchè spesso crescendo la si dimentica.
"«Misteriosa spalancò gli occhi come avesse visto un fantasma».
«Perché?» chiese Mirina.
«Perché, nascondersi nei disegni era vietato ai bambini,figuriamoci agli adulti. Quelli colti a fantasticare d'essere qualcun altro in un luogo che esisteva sulla carta, o sulla tela, erano consideratai dei pazzi. Persino pericolosi! Secondo Misteriosa, però, quel tizio non sembrava pericoloso......»"
La protagonista della nuova storia di Olga si chiama Misteriosa, una bambina che adora la fantasia, ed utilizza la capacità di entrare nei disegni, può trattarsi di qualunque tipo di disegno dai qudri alle locandine pubblicitarie. Misteriosa entra nei disegni e vive le avventure che questo consente: può essere un paeaggio invernale dove giocare con la neve e gli gnomi, può essere un'epica battaglia navale, può essere un quadro realizzato con la tecnica del puntinismo: qui Misteriosa può nuotare in un mare di puntini colorati e nascondersi dietro ad un puntino per vedere il mondo tutto di quel colore. Perché Misteriosa entra nei disegni? Per gioco, per impare cose nuove, per fuggire dalla realtà ma anche per capirla e farvi ritorno con maggior consapevolezza. Perché Misteriosa (e anche Olga, che in fatto di fantasia non è seconda a nessuno) insegna che la fantasia è bella, ma bisogna sempre tener conto anche della realtà, della necessità di farvi ritorno, e del confine tra i due mondi; entrambi importanti e belli proprio perché coesistenti.
"«Non ho capito come si fa a entrare nei quadri» disse Mirina.
Dalle espressioni, Olga intuì che nessuno dei ragazzi aveva capito.
«Si passa dall'entrata» spiegò, «per entrare, e dall'uscita per uscire».
«Non è per niente chiaro» brontolò Mirina. «Parli come se ci fossero delle porte».
«Ci sono».
«Davvero? Dove?»
«Bisogna cercarle. Anzi, a dirla per bene, non bisognerebbe mai perderle di vista. Sono esattamente tra la realtà e la fantasia. Misteriosa le trovava sempre. Si rifugiava nella fantasia quando voleva prendersi una pausa dalla realtà, ma aveva sempre ben chiaro il confine fra l'una e l'altra».
«E tu le sapresti trovare?» chiese Mirina corrugando la fronte; Bruco arriciò il naso, mentre Mimma storceva la bocca e Ari si grattava un orecchio.
«Lei?» rise Almaris ironico. «Scommetto che entra ed esce dai quadri come noi entriamo e usciamo da scuola!»."
Il racconto è accompagnato da meravigliosi paper cut di Linda Toigo.
Non posso che consigliare il libro, come tutta la serie di Olga di Carta.
Olga di Carta è un personaggio fantastico, una bambina molto esile, ma tanto forte e coraggiosa, che incanta tutti con le sue storie, che non solo intrattengono ma sono fonte di insegnamento, come tutte le favole degne di questo nome.
Voi conoscete la saga e il personaggio di Olga?
Per il caso in cui ancora non la conosciate vi lascio la presentazione fatta ad inizio libro dalla stessa autrice:
"Olga Papel era una ragazzina silenziosa e gentile: esile come un foglietto di carta, aveva dodici anni e una dote speciale: sapeva raccontare magnifiche storie, che lei giurava d'aver vissuto personalmente.
«Impossibile che siano vere!» sostenevano alcuni.
«Magari lo fossero!» sospiravano in molti.
«Lo sono! Lo sono!» giuravano gli altri.
Sta di fatto che, quando la giovane Papel attaccava un nuovo racconto, chi era vicino tendeva un orecchio, le finestre si dischiudevano, le voci nei cortili si acquietavano, volti incuriositi sbucavano da dietro il bucato e chi era un casa usciva, trascinandosi dietro una sedia.
«Perché mai racconterebbe storie tanto strane se non fossero vere?» si chiedeva la gente.
Riguardo a questo, la saggia Tomeo, barbiera del villaggio, aveva un'opinione interessante.
«Per vincere la paura» diceva.
«Paura di cosa?» chiedevano gli altri.
«Dei mostri che mette nelle sue storie, dei tutti abbiamo paura».
«E si può avere paura di crescere?»"
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