giovedì 14 dicembre 2023

PICCOLE DONNE di LOUISA MAY ALCOTT

TITOLO: Piccole Donne
AUTORE: Louisa May Alcott traduzione di: Fausta Cialente e illustrazioni di Eleonora Antonioni
EDITORE: Giunti
PAGINE: 416
PREZZO: € 9,90
GENERE: letteratura americana, classico, romanzo per ragazzi, romanzo di formazione
LUOGHI VISITATI: USA ai tempi della guerra di secessione
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Quattro ragazze, quattro sorelle molto affiatate e legate tra loro ma anche molto diverse: Mag la maggiore è bella e coscienziosa, Jo è una combina guai ed un accanita lettrice, Beth è estremamente timida e mite (tanto che non frequenta la scuola, preferisce aiutare in casa) ma adora la musica e infine la piccola Amy egocentrica e anche un pochino egoista.

La famiglia March non è povera, ma non vive nel lusso che dovrebbe confarsi alla loro estrazione sociale (il padre ha perso quasi tutto il suo patrimonio per aiutare un amico) così le sorelle maggiori Mag e Jo lavorano per aiutare la famiglia.

È un romanzo di formazione per le sorelle March ma anche (e soprattutto forse) per il lettore/lettrice è un romanzo per ragazz* e serve a impartire lezioni e insegnamenti, certamente in linea con il tempo di ambientazione e di scrittura ma comunque valevoli ancora oggi (e forse anche di più). Definirei il metodo di insegnameno dei gernitori March quasi all’avanguardia, moderno, attuale (oggi si parla tanto di disciplina dolce contrattposta ai metodi tradizionali di punizioni e paure) basato sulla responsabilizzazione anziché l’imposizione, tanta la libertà concessa alle ragazze che hanno così modo di sperimentare (esemplare le vicende del capitolo esperimenti) sulla propria pelle/su se stesse e imparare realmente perché alle conclusioni/soluzioni ci arrivano da sole e non per ordine o imposizione; pur restado fondamentale la figura materna di guida e mentore. Il modello di genitorialità, di rapporto genitori figli è piuttosto particolare soprattutto se collocato nel periodo storico di ambientazione del romanzo e di scrittura dello stesso, o almeno per me (dalla mia ignoranza) lo trovo moderno ed attuale. Non mancano gli aspetti religiosi, sia perché il padre è un pastore sia perché è ricchissimo di riferimento alla preghiera e al Cielo, aspetti secondo me in linea con i tempi in cui il romanzo è stato scritto: siamo nel 1868 e ambiaentato poco prima durante negli anni della guerra di Secessione.

La storia copre un arco temporale di un anno da Natale a Natale, durante questo tempo le ragazze pian piano crescono e imparano. C’è a mio parare tanta carne al fuoco, tanti eventi ed esperienze che fanno le ragazze ed è bello scoprirli leggendo, è tendenzialmente una narrazione per episodi. Il giorno di Natale con cui si apre il romanzo le ragazze rinunciano alla loro colazione per donarla alla famiglia Hummel, è una scena ormai iconica. I March sono persone molto devote e molto generose e attive nella comunità e nel sociale, tanto che si prendono cura delle persone più povere e meno fortunate di loro.

“Piccole donne” è un romanzo di formazione per antonomasia molto consigliato anche a livello pedagogico. È però il primo di quattro volumi, seguono: “Piccole donne crescono”, “Piccoli uomini” e “Gli uomini di Jo”. Penso che nel tempo recupererò anche gli altri romanzi per vedere come vanno avanti le vite delle sorelle March. L’ho trovata una lettura stimolante, io l’ho fatta da adulta, ma capisco bene come le persone, soprattutto le ragazze, possano immedesimarsi nelle sorelle March e lo possono fare perché sono quattro ognuna con caratterische diverse quindi tutte possiamo ritrovarci in una o più di loro. C’è un graduale passaggio all’età adulta, per le più grandi ma anche al contempo una presa di coscienza del diventare “grandi” da parte delle sorelle più piccole che vedono crescere le più grandi.

Ciò che mi ha maggiormente colpito è l’approccio educativo estremamente moderno, quasi ancora oggi questa tendenza al “lasciar fare che sbagliando si impara”/genitori guida molto affettivi e non padroni non è generalmente accettata (o non come dovrebbe), immagino quanto potesse essere innovativo nella seconda metà dell’800 quando il libro è stato pubblicato, inoltre la cosa che mi rende felice è che si tratta di un libro che ha avuto un grandissimo successo e magari ha anche contribuito a diffondere o perlomeno instillare l’idea che estite questo tipo di approccio educativo (da quando sono diventata mamma presto molta attenzione).

Ho visto spesso chiedere con quale sorella March ci si identifica, e quindi lo chiedo anche io? E se lo avete letto da ragazze, ancora oggi vi identifichereste con la stessa sorella?

Io penso con Jo, perché il mio personaggio preferito. Anche se non sono e non sono mai stata un “maschiaccio” e tanto meno sono intraprendente come lei, caratterialmente forse sono più simile a Beth oppure a Mag essendo anch’io una sorella maggiore.

Io Piccole Donne lo considero un libro natalizio, per quanto, come detto, si parli di molti temi, ma inziando a Natale (e con una scena divenuta iconica) e chiudendosi a Natale e avendo un retrogusto da fiaba non posso non considerarlo un libro natalizio.

E non vedo l’ora di leggere questo rormanzo con mia figlia.

Piccole donne è l’opera più famosa di Louise May Alcott, quella che l’ha resa celebre ma è qualcosa che non la rappressenta appieno: scrive questo romanzo su richiesta dell’editore e probabilmente lo fa solo per ragioni economiche, lo scrive in tempi record e in tempi ancor più record è sold out e diventa uno dei libri più conosciuti, letti ed apprezzati d’America; una delle scuse che accampava all’editore per non scrivere un romanzo di e per ragazze era la sua scarsa conoscenza del “settore”, così quando accetta trae spunto dalle sue esperienze personali e da quelle delle sue sorelle.

Fatemi sapere se lo avete letto, cosa ne pensate e con quale sorella March vi identificate.


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